Termica da biomasse: le ultime novità legislative

Dalle direttive Ecodesign ed Ecolabel al nuovo decreto del Ministero dell'ambiente fino all'approvazione del Conto Termico 2.0: ecco il futuro dell'energia termica da biomasse.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/12/2016 Aggiornato il 10/12/2016
stufa a pellet AMY di MCZ

Per il riscaldamento di casa le caldaie a biomassa sono una delle scelte più frequenti e proprio recentemente sono state oggetto di alcuni importanti interventi legislativi, a livello europeo prima e nazionale poi, che hanno come scopo principale quello di tutelare l’ambiente. 

Le biomasse sono dei materiali di origine biologica, generalmente scarti di attività agricole, che possono essere modificati attraverso vari procedimenti per ricavarne combustibili o direttamente energia elettrica e termica. Nella categoria delle biomasse sono comprese la legna da ardere, i residui di attività agricole e forestali, gli scarti delle industrie alimentari, i liquidi reflui derivanti dagli allevamenti. Le biomasse sono utilizzate per produrre energia termica per casa direttamente bruciando la biomassa legnosa (ciocchi di legna o pellet). La combustione della legna e la qualità dell’aria sono due elementi strettamente connessi tra di loro. Basti pensare che solo in Lombardia la legna è causa del 45% del PM10 nell’aria, le tristamente famose particelle inquinanti presenti nell’atmosfera. Oggi sul mercato ci sono tanti apparecchi e i più nuovi hanno livelli di emissioni basse ma occorre fare ancora molto.

Le direttive Ecodesign ed Ecolabel

Dal punto di vista legislativo si segnalano due importanti direttive europee entrate in vigore proprio quest’anno che interessano proprio la termica da biomasse. Si tratta della direttiva 2009/125/Ce, anche chiamata direttiva Ecodesign e la direttiva 2010/30/UE la cosiddetta Ecolabel. La prima riguarda l’istituzione di un quadro per l’abolizione di specifiche tecniche per la progettazione ecocompatibile di prodotti connessi all’energia. In sostanza se una caldaia  o altro apparecchio a biomassa non rispetta i dettami della direttiva Ecodesign non potrà essere immesso sul mercato. La direttiva Ecolabel invece concerne l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relativa ai prodotti. La direttiva Ecolabel in particolare introduce nuovi obblighi di etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento e permette di distinguere prodotti che sembrano simili ma che in realtà hanno caratteristiche qualitativamente diverse, il tutto per agevolare il consumatore a conoscere bene il prodotto dal punto di vista energetico.

Ma oltre alle due direttive, un’altra novità particolarmente importante che entra anch’essa in vigore quest’anno è il decreto attuativo dell’articolo 290 del TU Ambientale, il Decreto legislativo n. 152 del 2001 il quale al comma 4 recita testualmente: “…con decreto del ministro dell’ambiente di concerto con i ministri della salute e dello sviluppo economico, sono disciplinati i requisiti, le procedure e le competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore… alimentati con legna da ardere, carbone di legna e biomassa solida combustibile”. Il decreto ha come finalità quella di individuare prestazioni emissive di riferimento per le diverse classi, definire i metodi di prova e le verifiche che il produttore deve effettuare ai fini del rilascio della certificazione ambientale e, infine, dare indicazioni circa le corrette modalità di installazione e gestione dei generatori di calore.

Conto termico 2.0

La panoramica legislativa sulla termica da biomasse non può che concludersi parlando del nuovo sistema incentivante della produzione di calore da biomassa legnosa, il Conto Termico 2.0, in vigore dal 31 maggio 2016, un regime di sostegno per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Nel nuovo Conto Termico oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese oggi anche le cooperative di abitanti), sono stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Tra le novità più significative vi sono anche quelle che riguardano la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo. Altre novità riguardano gli incentivi stessi: sono infatti previsti sia  l’innalzamento del limite per la loro erogazione in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.

Il Conto Termico 2.0 prevede incentivi più alti che in relazione alla termica da biomasse hanno le seguenti misure:

  • fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
  • fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);
  • fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici.

 

 

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