La riforma del Catasto, tanto annunciata, sarà completata solo nel 2019 ma intanto ecco le prime novità che saranno adottate e presentate in via ufficiale nel decreto legislativo oggetto del Consiglio dei ministri del 20 febbraio 2015.
- La riforma catastale, che cambierà il sistema di calcolo delle rendite dai vani ai metri quadri, classificherà gli immobili in 3 grandi categorie, in base alla destinazione d’uso (ordinarie e speciali):
- fabbricati residenziali plurifamiliari o promiscui,
- fabbricati residenziali unifamiliari,
- fabbricati residenziali plurifamiliari isolati o a schiera.
Nessuna distinzione tra abitazioni signorili, ordinarie e popolari; quindi scompariranno le categorie catastali A/1, A/2, A/3. Nel nuovo Catasto si terrà conto dei valori patrimoniali degli immobili che saranno determinati sulla base di quelli di mercato riferiti al triennio precedente, ma anche dell’ambito territoriale. Avranno peso anche altri fattori come la metratura, l’intorno, la tipologia edilizia, lo stato di conservazione, la presenza dell’ascensore, il piano e l’affaccio. Il tutto dovrebbe partire da luglio di quest’anno per arrivare a dicembre 2019 con il completamento della riforma, che porterà cambiamenti anche nelle regole per calcolare le tasse sulla casa.