Installare sistemi antifurto in casa con la detrazione fiscale al 50%

Per tutto il 2021 si può fruire della detrazione fiscale al 50% per i sistemi antifurto in casa.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 12/02/2021 Aggiornato il 25/03/2021
Antifurto

Grate sulle finestre, serrature, porte blindate, venti antisfondamento….sono solo alcuni dei tanti sistemi che è possibile installare in casa per prevenire effrazioni e furti. E fino al dicembre 2021 si può fruire della detrazione fiscale al 50%.

Detrazione fiscale per sistemi antifurto

Scegliendo di realizzare con la ristrutturazione misure per prevenire il compimento di atti illeciti in casa da parte di terzi, ossia i furti nelle abitazioni, si può fruire della detrazione fiscale per la ristrutturazione anche per i sistemi suddetti. In particolare l’agevolazione consiste nella possibilità di detrarre fino al 31 dicembre 2021 il 50% delle spese sostenute con limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo e va indicata nella denuncia dei redditi.

Per avere la detrazione fiscale occorre pagare le spese con bonifico bancario o postale parlante, ossia che indichi la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e il numero di partita Iva della ditta che esegue i lavori. Sul bonifico la banca o le Poste applicheranno una ritenuta a titolo d’acconto dell’8%. La ricevuta del bonifico insieme alla fattura sono i documenti da conservare ai fini di eventuali controlli.

Al posto della detrazione si può anche scegliere di fruire alternativamente per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto che viene anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti comprese le banche. Oppure si può fruire della cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Le misure agevolabili

Ma quali sono le misure atte a prevenire il compimento di atti illeciti in casa da parte di terzi? L’Agenzia delle Entrate ha stilato il seguente elenco:

  • apposizione o sostituzione di grate sulle finestre
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie
  • porte blindate o rinforzate
  • apposizione di saracinesche
  • venti antisfondamento
  • installazione di rivelatori di apertura
  • casseforti a muro
  • fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati (non è agevolabile il contratto che si stipula con l’istituto di vigilanza).

I soggetti che possono fruire della detrazione fiscale

L’agevolazione è rivolta ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese. Tra gli altri la detrazione fiscale può riguardare:

  • i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento;
  • i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili;
  • gli inquilini;
  • il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
  • il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

Si può avere il bonus mobili?

Collegato alla ristrutturazione è il bonus mobili, la detrazione fiscale al 50% prevista per l’acquisto di mobili nuovi come cucine, letti e armadi e grandi elettrodomestici, destinati ad arredare l’immobile oggetto di interventi.  Condizione indispensabile per avere il bonus è effettuare una ristrutturazione.

Gli interventi finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi non sono con sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici. Tuttavia, come si legge nella guida dedicata al bonus mobili dell’Agenzia delle Entrate, possono rientrarvi se  tali lavori, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione
straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia. Un esempio fra tutti può essere la realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate che rientra anche nei lavori di manutenzione straordinaria oltre che delle misure di prevenzione di illeciti.  

 

SCARICA la Guida Bonus Mobili 2020 DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

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