Il 17 giugno è stato l’ultimo giorno utile per pagare il doppio acconto dell’Imu e della tasi per il 2019.Cosa succede a chi non ha rispettato questa scadenza? Come pagare in ritardo? Le sanzioni ci sono ma ridotte a seconda dei giorni di ritardo nel versamento. Vediamo nei dettagli.
L’istituto che permette di pagare in ritardo le tasse si chiama ravvedimento operoso. Oltre all’importo dovuto si pagano sanzioni e interessi, che possono variare a seconda del ritardo con il quale verranno versati Imu e Tasi.
Come pagare in ritardo Imu e Tasi
Le tipologie di ravvedimento previste per legge sono:
- Ravvedimento sprint – per un ritardo fino a 14 giorni si calcola una sanzione pari allo 0,2%al giorno fino a un massimo del 2,8% per 14 giorni di ritardo più gli interessi allo 0,5%;
- Ravvedimento breve – per un ritardo dal 15º fino al 30º giorno, la sanzione da applicare sarà pari al 3% più gli interessi da calcolare (aliquota dello 0,5% annuo);
- Ravvedimento medio – si applica dopo il 30º giorno e fino al 90º e prevede una sanzione fissa del 3,33% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.
- Ravvedimento lungo – prevista la possibilità di mettersi in regola entro un anno, fino al giugno del 2020 quindi, corrispondendo una sanzione del 3,75% più gli interessi giornalieri.
Trascorso oltre un anno dal termine di scadenza, non si potrà più beneficiare del ravvedimento operoso e l’importo di Imu e Tasi dovrà essere pagato con la sanzione ordinaria e fissa del 30%, più gli interessi.
Come pagare Imu e Tasi in ritardo con il modello F24
Per pagare in ritardo sia l’Imu che la Tasi si utilizza il modello F24. Come compilarlo? Oltre al codice del Comune in cui è ubicato l’immobile (reperibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate) va inserito il codice tributo ( “3958” per la Tasi e “3912” per l’Imu) e poi barrare la casella Ravv che si riferisce proprio al ravvedimento.