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Quando si apre una successione, uno dei primi adempimenti da affrontare è la dichiarazione di successione. Un passaggio necessario per trasferire formalmente i beni del defunto agli eredi e per essere in regola con il fisco. Con le ultime novità introdotte a partire dal 2025, il processo diventa più digitale, ma anche più autonomo per i contribuenti.
Vediamo tutto quello che serve sapere: chi è tenuto a presentarla, come si compila, quando è obbligatoria e quali sono le scadenze e i costi da considerare.
Cos’è la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale obbligatorio che serve a comunicare all’Agenzia delle Entrate il trasferimento di beni e diritti dal defunto agli eredi o ai legatari. La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente.
Come si fa e chi può presentare la dichiarazione precompilata
Devono presentare la dichiarazione di successione:
- gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o – non essendo nel possesso dei beni ereditari – chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione)
- i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
- gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
- gli amministratori dell’eredità
- i curatori delle eredità giacenti
- gli esecutori testamentari
- i trustee.
Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.
La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente:
- tramite i servizi telematici
- tramite un intermediario abilitato
- presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.
Come farla online
La dichiarazione di successione precompilata web è un servizio, accessibile tramite le credenziali:
- Spid,
- Carta d’identità elettronica (Cie),
- Carta nazionale dei servizi (Cns)
- Fisconline/Entratel.
Il contribuente, aprendo il modello precompilato dall’Agenzia, troverà già al loro posto i dati anagrafici, i suoi contatti di riferimento noti all’Amministrazione, i dati su terreni e fabbricati e il punto sui pagamenti effettuati. L’utente può validare o modificare i contenuti proposti.
Inoltre, la procedura fornisce l’attestazione di avvenuta presentazione della dichiarazione utile, ad esempio, per lo svincolo delle somme intestate al defunto presso gli operatori finanziari.
Chi deve farla
La dichiarazione di successione, ricordiamo, deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro dodici mesi dalla data di apertura della successione. Può essere presentata direttamente dal contribuente tramite l’apposito servizio online, presso un ufficio dell’Agenzia o da un intermediario abilitato (ad esempio Caf).
Chi è esonerato
Non c’è obbligo di dichiarazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:
- l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
- ha un valore non superiore a 100.000 euro
- non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Tempistiche
La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente.
Come farla negli uffici appositi
La dichiarazione può essere presentata anche tramite un intermediario abilitato (per esempio, professionisti o CAF) o direttamente dal contribuente presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Come si calcola
Se si eredita un immobile, prima di presentare la dichiarazione di successione occorre calcolare e versare le imposte
- ipotecaria
- catastale
- di bollo
- la tassa per i servizi ipotecari e catastali, insieme ai tributi speciali, dovuti in caso di richiesta – facoltativa – dell’Attestazione di avvenuta presentazione della dichiarazione, utile ad esempio per lo svincolo di conti correnti o altri rapporti finanziari intestati al defunto.
Per le successioni aperte dal 1° gennaio 2025, è in vigore il principio dell’autoliquidazione dell’imposta, per cui questa deve essere determinata e versata in autonomia dal contribuente. Inoltre grazie ad un nuovo applicativo dell’Agenzia delle Entrate, è direttamente il sistema a calcolare in automatico l’importo all’interno del modello di dichiarazione. La procedura di compilazione della dichiarazione di successione, messa a disposizione dell’utenza, infatti, liquida l’imposta di successione (quadro EF) e dà la possibilità di visualizzare, mediante un prospetto riepilogativo, l’imposta ripartita per ciascun erede, chiamato e/o legatario.
Quindi ricapitolando, l’imposta di successione viene liquidata secondo le seguenti modalità:
- Per le successioni aperte a partire dal 1° gennaio 2025 l’imposta di successione viene autoliquidata dal contribuente e calcolata in maniera automatica in sede di compilazione della dichiarazione di successione (quadro EF).
- Per le successioni aperte prima del 1° gennaio 2025, l’imposta, invece, continua ad essere liquidata dagli uffici territoriali competenti per la lavorazione della dichiarazione.
Quanto costa
Nello specifico l’imposta di successione prevede le seguenti aliquote:
- 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro
- 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro
- 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia
- 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.