Acqua dal balcone: regole da rispettare e consigli per una buona convivenza in condominio

Uno dei problemi in condominio può essere la caduta d'acqua dai balconi: perché succede, come evitarlo, quali sono le norme da rispettare e come difendersi.

A cura di Vinci Formica
Pubblicato il 15/08/2025Aggiornato il 15/08/2025
acqua dal balcone

Chi vive in condominio può trovarsi a dover gestire la caduta di acqua dal balcone del piano superiore, un problema fastidioso e a volte dannoso.

Le cause principali sono irrigazione di piante, condizionatori, bucato gocciolante o pulizia dei terrazzi. Se questi comportamenti sono ripetuti nel tempo, possono provocare macchie, muffa o deterioramento di arredi e biancheria. La legge tutela chi subisce il disagio: l’articolo 844 del Codice Civile vieta le immissioni moleste oltre la normale tollerabilità, mentre il Codice Penale (art. 674) punisce il getto di liquidi molesti.

Anche i regolamenti condominiali possono stabilire regole specifiche per evitare conflitti. In caso di problemi, è consigliabile prima un tentativo bonario, poi eventualmente coinvolgere l’amministratore. Se il comportamento persiste, si può inviare una diffida o ricorrere al giudice in sede civile o penale.

Per ottenere un risarcimento servono prove concrete e dimostrazione della reiterazione. È importante adottare comportamenti corretti per evitare di arrecare fastidi agli altri condomini.

Acqua dal balcone: quando e perché succede?

In un palazzo la possibilità che dell’acqua arrivi sul balcone o sul davanzale della finestra dal piano superiore è abbastanza concreta.

Ciò può verificarsi a seguito di normali attività quotidiane che si svolgono in casa e che, se svolte senza precauzioni o accorgimenti, possono far cadere quantità d’acqua, piccole o grandi a seconda dei casi.

La cause più comuni sono le seguenti:

  • irrigazione di piante e fiori;
  • gocciolamento dell’acqua di condensa del condizionatore;
  • pulizia del pavimento del terrazzo;
  • abitudine a stendere il bucato zuppo d’acqua.

Queste situazioni, specialmente se si verificano di frequente, possono arrecare fastidio o addirittura danno al vicino: l’acqua può cadere sulla biancheria stesa al piano di sotto, oppure bagnare cibo e tavola apparecchiata per un pranzo all’aperto, oppure ancora, se si tratta di acqua usata per le pulizie, può sporcare o addirittura rovinare tende da sole o arredi da balcone qualora contenga detergenti aggressivi come la candeggina o l’ammoniaca.

Si può quindi arrivare a litigi e controversie tra vicini di casa e rovinare la vita comune del condominio.

Acqua che cade dal balcone: riferimenti normativi

Questo tipo di comportamento è disciplinato a livello sia civilistico sia penale.

L’articolo 844 del Codice Civile riguarda le immissioni tra proprietà adiacenti e ne prevede il divieto qualora superino la soglia della normale tollerabilità.

La norma riguarda le immissioni di qualsiasi natura, come per esempio suoni, fumi, rumori, esalazioni e liquidi, ivi compresa l’acqua che gocciola dal balcone, in quanto questa può causare deterioramento di arredi, macchie su pavimentazioni, piastrelle e tende, o muffa.

L‘articolo 674 del Codice Penale, relativo al getto di cose pericolose, sanziona chi versa o getta cose che possono sporcare cose o molestare persone: tra queste azioni vi può essere anche la caduta dell’acqua e tale comportamento può essere punito con la pena dell’arresto fino a un mese o con un’ammenda fino a 206 euro.

Va infine ricordato che, oltre alle norme di legge, specifiche disposizioni riguardanti questo problema possono essere contenute nei regolamenti di condominio: vi possono essere indicazioni sull’acqua dai balconi proprio per evitare discussioni tra condomini.

Si consiglia quindi di verificare se vi siano restrizioni o prescrizioni in tal senso all’interno del regolamento condominiale, in modo da far valere anche questo in caso di controversie.

Cosa fare per difendersi nel caso in cui si riceve acqua dal piano di sopra

La prima cosa da fare, se la segnalazione al vicino in via bonaria non ha nessun effetto e non determina alcun cambio di condotta, è rivolgersi all’amministratore.

Sebbene questo tra i suoi compiti non ha il dovere di risolvere le controversie tra condomini, potrebbe cercare di far cambiare comportamento al vicino molesto, invitandolo a rispettare le regole di buon vicinato.

Se tutti i tentativi informali non sortiscono risultati, si può inviare una diffida formale scritta tramite un avvocato, per invitare il vicino a porre fine alla sua condotta.

In extremis, si può procedere in sede civile e/o penale.

In sede civile, si può richiedere al giudice un’ordinanza che vieti la condotta molesta, in base all’articolo 844 c.c., e un eventuale risarcimento del danno.

In sede penale, si può sporgere denuncia per il reato di cui all’articolo 674 c.p.

Va sottolineato che, in entrambi i casi, per ottenere sanzioni o risarcimenti, l’episodio isolato non è sufficiente, ma il comportamento molesto deve avvenire ripetutamente, in maniera costante o continuativa.

Il giudice talvolta può disporre una perizia, ma più spesso può basarsi su prove prodotte dalla parte lesa, quali dichiarazioni testimoniali o prove fotografiche.

Consigli per evitare di far cadere l’acqua dai balconi

Ciascuno, a propria volta, può e deve evitare di arrecare fastidio agli altri gettando o facendo gocciolare acqua dal proprio balcone.

Quali accorgimenti adottare?

Eccone alcuni:

  • se il problema è l’acqua del condizionatore, controllare la caduta dalla condensa e canalizzarla correttamente;
  • se si rischia di far cadere acqua quando si annaffiano le piante, mettere dei sottovasi capienti sotto i vasi oppure usare degli appositi annaffiatoi a goccia per l’irrigazione in modo che non vi sia acqua in eccesso che può cadere;
  • se sono i panni stesi a gocciolare, posizionare dei contenitori al di sotto del bucato bagnato o gli appositi raccogligocce per stendini;
  • se il disturbo proviene dall’acqua di lavaggio del pavimento del terrazzo, evitare di gettare grandi quantità d’acqua ma usare strofinacci inumiditi e ben strizzati in modo da non causare gocciolamento.
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