Cambio di residenza: che cosa bisogna sapere

Guida pratica per affrontare il cambio di residenza senza problemi.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 29/01/2019Aggiornato il 28/10/2025
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Trasferirsi in una nuova casa, sia in proprietà sia in affitto, comporta non solo l’organizzazione dell’arredamento e della sistemazione degli spazi, ma anche alcune pratiche burocratiche importanti, tra cui il cambio di residenza. In questa guida ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere, dai tempi alle modalità online, fino ai controlli della polizia municipale.

Che cos’è la residenza

La residenza indica il luogo in cui una persona vive stabilmente, la propria dimora abituale. È fondamentale perché da essa dipendono diversi diritti e servizi:

  • Iscrizione alla lista elettorale del Comune.
  • Scelta del medico di famiglia.
  • Ricezione di raccomandate o atti giudiziari.
  • Determinazione della competenza dei tribunali.
  • Accesso a certificati anagrafici e servizi comunali.

La residenza va sempre dichiarata presso l’Ufficio Anagrafe del Comune in cui si intende vivere.

Residenza, domicilio o dimora?

È importante distinguere i termini:

  • Residenza: luogo in cui si abita stabilmente.
  • Domicilio: luogo dove si svolgono principalmente affari e interessi, può differire dalla residenza.
  • Dimora: luogo in cui ci si trova temporaneamente.

Volendo fare un esempio pratico si pensi a Tizio che ha residenza a Roma ma lavora a Milano, dove elegge domicilio.

Come fare il cambio di residenza

Il cambio di residenza va effettuato presso l’Ufficio Anagrafe del nuovo Comune entro 20 giorni dal trasferimento.

  • Modello da utilizzare: dichiarazione di residenza, disponibile sul sito del Comune o agli sportelli.
  • Tempistiche: l’ufficio registra la richiesta entro 2 giorni lavorativi e avvia controlli nei 45 giorni successivi sulla reale dimora abituale.

Le situazioni più comuni in cui si verifica la necessità di effettuare un cambio di residenza sono:

  • Per acquisto casa

    Scatta l’obbligo di cambio residenza entro 20 giorni dal trasferimento. Per la prima casa, se si richiedono agevolazioni fiscali, la residenza va trasferita entro 18 mesi dal rogito. La domanda si presenta personalmente all’ufficio del comune oppure online, via email o PEC, con firma digitale o autografa e documenti allegati.

  • Per affitto casa

    Il cambio di residenza non è obbligatorio trasferire la residenza nell’abitazione in affitto. Anche i proprietari che affittano la casa non sono obbligati a cambiare residenza.

Cambio di residenza online

Dal 2022 è possibile effettuare il cambio di residenza online, inviando la dichiarazione  tramite l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).

Come procedere

  • Accedi ai siti dedicati (www.anagrafenazionale.interno.it; https://www.anagrafenazionale.gov.it), con SPID, CIE o CNS e si trova il servizio online dedicato al cambio di residenza del Comune.
  • Scegli la tipologia di cambio residenza: Nuova residenza: trasferimento in casa senza conviventi o senza vincoli di parentela; Residenza in famiglia esistente: trasferimento con familiari o vincoli affettivi.
  • Seleziona i componenti della famiglia coinvolti.
  • Inserisci i dati della nuova residenza, titolo di occupazione dell’immobile e contatti.
  • Carica eventuali allegati e verifica il riepilogo prima di inviare.

Documenti necessari

  • Estremi catastali dell’immobile (se di proprietà) o contratto di locazione.
  • Carta d’identità del proprietario se l’immobile non è tuo.
  • Permesso di soggiorno per cittadini extra UE.

Tempistiche

Una volta inviata, la dichiarazione di cambio di residenza è gestita direttamente dall’ufficio anagrafe del comune di competenza. Il comune in cui ti trasferisci deve registrare e accogliere la dichiarazione con riserva entro 2 giorni dal ricevimento. Si entra poi in una fase di accertamento di massimo 45 giorni. Se l’esito è positivo, il comune accoglie definitivamente la richiesta con decorrenza dalla data di presentazione. I tempi di lavorazione, quindi, possono variare in base ai singoli casi.

Controllo della polizia municipale

Dopo la presentazione della domanda, la polizia municipale verifica la reale abitualità della dimora con l’obiettivo di evitare residenze fittizie e controllare l’identità dei conviventi. Il controllo viene effettuato  fino a 45 giorni dalla domanda, in qualsiasi momento della giornata.

Vengono effettuati massimo 3 tentativi e in caso di assenza continua ci può essere la revoca della richiesta. Per favorire la verifica della presenza nell’abitazione, si può anche indicare una fascia oraria in cui è più probabile essere a casa.

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