Bonus climatizzatori 2023: quali detrazioni si possono avere per l’acquisto?

Dall'ecobonus alla ristrutturazione e al connesso bonus mobili fino al Superbonus: ecco di quale incentivo fiscale è possibile fruire acquistando il condizionatore per la casa.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 26/06/2023 Aggiornato il 26/06/2023
ridurre consumi condizionatore

Acquistare un condizionatore permette di godere di una serie di incentivi fiscali, ma solo ad alcune condizioni. Dal bonus ristrutturazione al bonus mobili, passando per l’ecobonus fino al superbonus al 90-110% con sconto in fattura e cessione del credito. Facciamo il punto con la consulenza degli esperti di Enea.

Quali impianti rientrano negli incentivi fiscali

Gli interventi di installazione o di sostituzione di impianti e macchine destinati alla climatizzazione estiva non sono interventi di risparmio energetico e neanche interventi di utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. Essi pertanto, in quanto tali, non sono ammissibili alle detrazioni fiscali.

Sono invece ammessi alle detrazioni fiscali gli interventi di installazione di pompe di calore destinate alla climatizzazione invernale. È la funzione di pompa di calore che comporta utilizzo di fonti rinnovabili di energia (calore a bassa temperatura sottratto all’ambiente esterno e pompato a temperatura più elevata nell’ambiente da riscaldare). Sono, tuttavia, ammesse alle detrazioni fiscali le pompe di calore reversibili in grado cioè di fare anche il condizionamento estivo.

DETRAZIONI FISCALI PER ACQUISTO CLIMATIZZATORE

Ecobonus

In primo luogo si può fruire dell’ecobonus al 65% fino al 31 dicembre 2024. In particolare, in caso di sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianto dotati di caldaie a condensazione o pompe di calore ad alta efficienza. Se si installa una pompa di calore, essa deve avere il valore del COP (coefficiente di prestazione) non inferiore a quanto previsto dal Decreto 19 febbraio 2007 e successive modificazioni. È consentita l’installazione di pompe di calore reversibili, cioè aventi anche il funzionamento in climatizzazione estiva. In questo caso l’indice di efficienza energetica EER deve essere non inferiore al pertinente valore riportato nel decreto 19 febbraio 2007. Si può fruire dell’ecobonus quando si procede alla sostituzione di un impianto destinato alla climatizzazione invernale con uno dotato di pompe di calore ad alta efficienza. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, data che coincide con il giorno del collaudo, occorre infatti trasmettere telematicamente all’Enea la copia dell’attestato di certificazione o di qualificazione energetica e la scheda informativa, relativa agli interventi realizzati, tutti documenti che devono essere rilasciati da tecnici abilitati. È necessaria inoltre l’asseverazione di un tecnico abilitato che dimostri il rispetto dei requisiti di prestazione energetica dell’intervento, asseverazione che può essere sostituita anche dalla certificazione del produttore. 

È necessario effettuare i pagamenti con il bonifico bancario o postale parlante da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita Iva della ditta che ha eseguito l’intervento. Sul bonifico banche e poste operano una ritenuta a titolo d’acconto dell’8%. Nella dichiarazione dei redditi (730 o Unico) dovranno essere inseriti i dati relativi all’immobile, al tipo di intervento e alla spesa sostenuta, e la detrazione verrà ripartita in 10 anni.  

Bonus 50% per ristrutturazione

Fino al 31 dicembre 2024 si può fruire del bonus al 50% per la ristrutturazione edilizia. In particolare in questo caso, è ammissibile alla detrazione  per le ristrutturazioni edilizie (aliquota di detrazione 50% ) l’installazione di pompe di calore nella funzione di riscaldamento invernale. Anche in questo caso la pompa di calore può essere reversibile e fare il condizionamento estivo. Quindi, in caso di installazione di un nuovo condizionatore o di sua sostituzione abbinata ad una ristrutturazione edile, la detrazione è del 50% fino al 31 dicembre 2024, se il nuovo impianto è a pompa di calore, anche non ad alta efficienza, purché consenta un risparmio energetico. La spesa massima ammessa è di 96mila euro. Per beneficiare della detrazione del 50% occorre effettuare il pagamento mediante bonifico bancario o postale in cui sia indicata la causale del versamento, con riferimento alla norma, il codice fiscale di chi paga e il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento (l’installatore). Anche in questo caso, entro 90 dalla fine dei lavori, occorre trasmettere ad ENEA i dati della macchina relativamente al funzionamento come pompa di calore attraverso il sito dedicato.

Bonus mobili

Collegato al bonus ristrutturazione vi è il Bonus Mobili, la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori), destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Rientrano nei grandi elettrodomestici, oltre a frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, anche gli apparecchi per il condizionamento.

La detrazione fiscale è fruibile per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024. La detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024 (il limite era pari a 16.000 euro per gli acquisti effettuati nel 2021) riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Per avere il bonus mobili occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate.

Superbonus si può usare per l’acquisto dei condizionatori/climatizzatori?

Infine, si precisa che la sostituzione di un climatizzatore può usufruire, a determinate condizioni, del Superbonus la maxi agevolazione prevista nel caso si eseguano interventi definiti trainanti. L’acquisto e montaggio dei condizionatori non sono esplicitamente citati tra gli interventi agevolabili che rientrano nel Superbonus. In realtà però, a patto di rispettare determinate condizioni vincolanti, è possibile fruire del bonus anche per i condizionatori. Gli interventi ritenuti trainanti per l’accesso alla detrazione fiscale al 90 o 110% per la riqualificazione energetica sono: isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate della superficie disperdente lorda; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, a pompa di calore, o di microgenerazione; riduzione del rischio sismico, anche per sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici (se realizzati insieme). Così, se viene eseguita una di queste tre tipologie di interventi trainanti,  la detrazione al 110% si applica anche a quelli “trainati” di riqualificazione energetica di cui all’articolo 14 del dl 63/2013, tra cui l’acquisto del condizionatore. In sostanza se si effettua ad esempio il cappotto termico (intervento trainante) si potrà comprare il condizionatore con il superbonus. Ricordiamo infine che è sempre necessario il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, o il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante APE.

Il Superbonus spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati da:

  • condomini
  • persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, per interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazioni di volontariato (iscritte nei registri di cui alla legge n. 266/1991) e associazioni di promozione sociale

Sono compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio e quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione.

Superbonus al 90 o 110%?

Le aliquote sono diverse, al 90 o al 110%, a seconda se si rispettino o meno alcune condizioni.

In particolare per i condomini, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, l’aliquota è al 110% in tali ipotesi:

  • delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata entro il 18 novembre 2022 e se alla data del 31 dicembre 2022 risulti presentata la CILAS (Comunicazione inizio lavori asseverata),
  • delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in una data compresa tra il 19 e il 24 novembre 2022 e se alla data del 25 novembre 2022 risulti presentata la CILAS,

Al di fuori di questi casi, l’aliquota è al 90%. Per le persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, il Superbonus scende al 90% dal 1 gennaio 2023. L’aliquota rimane al 110%:

  • per gli interventi per i quali, alla data del 25 novembre 2022, risulta presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILAS);
  • per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla data del 31 dicembre 2022 risulta presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo;

La misura scende poi

  • al 70% per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024
  • al 65% dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

Gli immobili unifamiliari su cui al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, potranno continuare a fruire del Superbonus con aliquota al 110% fino al 30 settembre 2023.

Per interventi avviati nel 2023 su edifici unifamiliari, a seguito dell’intervento del decreto Aiuti quater, il Superbonus spetta nella misura del 90% a condizione che:

 - che il contribuente sia titolare del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (restano esclusi, ad esempio, i comodatari ed i locatari);

 - che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale del contribuente;

 - che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro (da calcolare sulla base del cd. “quoziente familiare”. 

Conto termico

Con tale agevolazione si possono acquistare climatizzatori a pompa di calore con determinate prestazioni energetiche, che devono essere installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente. Il  valore della somma erogata dipende da vari fattori, tra cui le prestazioni della macchina e la zona climatica di installazione. Il conto Termico, così come l’ecobonus possono essere associati ai climatizzatori solo se vanno a sostituire l’impianto di riscaldamento esistente.

Si tratta di un incentivo, corrisposto nella forma di rate annuali costanti accreditate direttamente su conto corrente della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.

L’ente preposto per l’erogazione del Conto Termico è il GSE (Gestore dei servizi energetici): i privati possono inviare la richiesta, solo a lavori conclusi, per via telematica attraverso l’apposita sezione del Portaltermico.

Il procedimento si articola nelle seguenti fasi:

  • il richiedente carica sul Portaltermico i dati tecnici e anagrafici relativi all’intervento insieme alla documentazione indicata sopra
  • Una volta confermati i dati inseriti, occorre stampare la scheda domanda che deve essere sottoscritta e ricaricata su Portaltermico insieme al proprio documento di identità, perfezionando l’invio informatico della richiesta
  • il GSE invia la letta di ammissione agli incentivi e spetterà poi al richiedete accettare sempre dal Portaltermico la scheda contratto
  • il GSE eroga poi gli incentivi.

Stop allo sconto in fattura e cessione del credito

Dal 17 febbraio 2023 non è più possibile procedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura.

La stretta non si applica ai lavori già avviati e inoltre sono salvi anche:

  • interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, agevolati con la detrazione del 75%
  • limitatamente alle zone sismiche di categoria 1, 2 e 3, gli interventi, rientranti nella disciplina del Superbonus, compresi in piani di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione urbana comunque denominati, purché tali piani presentino contenuti di dettaglio, attuabili tramite titoli semplificati, che al 17 febbraio 2023 risultano approvati dalle amministrazioni comunali e concorrono a ridurre il consumo energetico e all’adeguamento sismico degli edifici
  • interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo e non sono già iniziati i lavori al 17 febbraio 2023, qualora, a quella data, sia stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori. In assenza di acconti versati, la data antecedente della stipula dell’accordo (ovvero dell’avvio dei lavori) deve essere autocertificata sia dal cedente/committente sia dal cessionario/prestatore.

Salve anche le opzioni esercitate da: istituti autonomi case popolari (Iacp) ed enti aventi le stesse finalità sociali, per interventi su immobili di loro proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica; cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi su immobili posseduti e assegnati in godimento ai propri soci; Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale (articolo 119 citato, comma 9, lettere c), d) e d-bis). Le opzioni sono esercitabili a condizione che i soggetti in questione risultino già costituiti alla data di entrata in vigore del decreto e infine gli interventi relativi a immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009 in comuni per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nonché quelli relativi a immobili danneggiati dagli eventi meteorologici verificatisi nelle Marche dal 15 settembre 2022 per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Bonus e climatizzatori: domanda e risposta 

Tanti i dubbi che possono sorgere sull’argomento. Ne riportiamo alcuni, liberamente tratti da  dal sito Enea e dell’Agenzia delle Entrate.

Volendo installare nella propria casa, già dotata di impianto di riscaldamento con caldaia a gas, un condizionatore con funzione anche di pompa di calore, si può accedere all’ecobonus?
La detrazione spetta in caso di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza anche con sonde geotermiche a bassa entalpia con contestuale messa a punto ed equilibratura del sistema di distribuzione del calore. Quindi la risposta è no, non si ritengono dunque agevolabili quegli impianti che costituiscono invece integrazione ad un impianto di climatizzazione invernale già esistente.

Dalla sezione Posta della rivista Fisco Oggi, con risposta dell’Agenzia delle entrate:
Dovrei installare un condizionatore a pompa di calore nella mia abitazione principale. Ho diritto alla detrazione? Se sì, come risparmio energetico o come ristrutturazione edilizia? Mi darebbe diritto al bonus mobili? 
L’installazione di un condizionatore a pompa di calore su immobili residenziali trattandosi di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria per i quali si può usufruire della detrazione Irpef indicata nell’art. 16-bis del Tuir. La detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2024 e va ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento della spesa e in quelli successivi. L’intervento consente di usufruire anche della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, in presenza delle condizioni previste dalle disposizioni che regolano questa agevolazione (ndr: la pompa di calore deve sostituire e non integrare un eventuale riscaldamento già presente).

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