Anche nel 2018, sconti fiscali per chi vive in affitto

Anche nel 2018 sono previsti gli sconti fiscali per chi vive in affitto, con una novità per gli studenti universitari fuori sede: ecco una panoramica della detrazioni.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 01/02/2018 Aggiornato il 01/02/2018
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Tra gli sconti fiscali previsti per i contribuenti anche nel 2018 vi sono le agevolazioni per chi vive in affitto con misura diversa a seconda della tipologia di contratto stipulato con il proprietario di casa e del reddito prodotto. 

Attualmente sono cinque le tipologie di detrazioni fiscali che possono fruire gli inquilini presentando la dichiarazione dei redditi: la detrazione per inquilini a basso reddito, per contratti di locazione a canone concordato, per giovani inquilini, per chi trasferisce la propria residenza nel Comune di lavoro e per gli studenti universitari fuori sede.

Inquilini a basso reddito

È prevista una detrazione per chi sostiene le spese dell’affitto per la casa adibita a propria abitazione principale. Così ai soggetti titolari di contratti di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale stipulati o rinnovati a norma della legge 9 dicembre 1998, n. 431, spetta una detrazione complessivamente pari a:

  • 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro
  • 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non a 30.987,41 euro.

Se il reddito complessivo è superiore a quest’ultimo importo, non spetta alcuna detrazione.

Giovani che vivono in affitto

Per i giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni, che stipulano un contratto di locazione per l’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale, a condizione che la stessa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati, è prevista la detrazione pari a 991,60 euro. Tale detrazione spetta per i primi tre anni, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro.

Affitto a canone convenzionato

Spetta ai contribuenti intestatari di contratti di locazione stipulati sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale (c.d. contratti convenzionali ai sensi della legge del 9 dicembre 1998 n. 431) una detrazione fiscale pari a:

  • 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro
  • 247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

Se il reddito complessivo è superiore a quest’ultimo importo, non spetta alcuna detrazione.

Trasferimento per motivi di lavoro

A favore dei lavoratori dipendenti che hanno stipulato un contratto di locazione, è prevista una detrazione di 991,60 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, ovvero di 495,80 euro, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non i 30.987,41 euro.

Per avere lo sconto fiscale occorre però rispettare una serie di requisiti che sono:

  • aver trasferito la propria residenza nel Comune di lavoro o in un comune limitrofo
  • il nuovo Comune si trovi ad almeno 100 chilometri di distanza dal precedente e comunque al di fuori della propria regione
  • la residenza nel nuovo Comune sia stata trasferita da non più di tre anni dalla richiesta della detrazione.

Studenti universitari fuori sede

La legge di bilancio 2018 ha modificato  una delle tipologie di sconti fiscali per l’affitto, quello previsto per studenti universitari fuori sede. Anche il contratto di locazione stipulato dagli studenti iscritti ad un corso di laurea presso una università ubicata in un Comune diverso da quello di residenza distante almeno 100 Km e comunque in una diversa provincia infatti  permette di fruire di un’agevolazione fiscale. In particolare, la detrazione spetta nella misura del 19%, calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro.

A  partire dal primo gennaio 2018 il bonus fiscale sugli affitti verrà concesso ad una platea più ampia. Si riduce infatti da 100 chilometri a 50 chilometri la distanza minima tra l’università e la casa dello studente se abita in zone montane o disagiate. Inoltre scompare il vincolo delle diverse province: è possibile usufruire della detrazione anche quando residenza e ateneo si trovano nella stessa provincia purché distanti almeno 100 chilometri. Si tratta di un’agevolazione fiscale destinata soprattutto alle famiglie, che potranno così sfruttare il bonus nella dichiarazione dei redditi. L’agevolazione ampliata però è temporanea visto che si torna alle vecchie regole a partire dal 2019: da quel momento le detrazioni spetteranno solo agli studenti iscritti ad un corso di laurea presso un’università ubicata in un Comune distante da quello di residenza almeno 100 chilometri e, comunque, in una provincia diversa, per unità immobiliari situate nello stesso Comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi, per un importo non superiore a 2.633 euro.

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