Una sola imposta al posto di Irpef, addizionali e altre: questo il vantaggio della cedolare secca sugli affitti, un regime fiscale facoltativo a cui può optare il proprietario di casa chiamato a versare le tasse quando concede un immobile in locazione ad uso abitativo.
Anche per quest’anno è in vigore il regime della cedolare secca previsto per persone fisiche che danno in locazione un immobile ad uso abitativo. Scegliendo la cedolare secca si paga un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali, dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo sui redditi di locazione. Inoltre chi sceglie tale regime rinuncia alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione al conduttore, anche se è previsto nel contratto.
Cedolare secca: aliquote 2018
Il proprietario dell’immobile dato in affitto che sceglie la cedolare paga un’imposta sostitutiva calcolata applicando varie aliquote.
Le aliquote 2018 della cedolare secca sono le seguenti:
- aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti (a canone libero
- aliquota del 15%, ridotta al 10% per gli anni dal 2014 al 2019, per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad immobili ubicati nei Comuni con carenze di disponibilità abitative, in quelli ad alta tensione abitativa (individuati dal Cipe) e in quelli dove sia stato proclamato lo «stato d’emergenza» dal 28 maggio 2009 al 27 maggio 2014. Dal 2020, a meno di ulteriori proroghe, l’aliquota tornerà al 15% come previsto inizialmente.
Si ricorda che possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. L’opzione alla cedolare inoltre può essere esercitata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 – uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze. L’opzione per il regime della cedolare secca può essere esercitata alla registrazione del contratto o nelle annualità successive. Alla registrazione del contratto l’opzione deve essere effettuata con il modello RLI utilizzato per la registrazione dell’atto stesso, modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.