Quanto costa l’agenzia immobiliare e come recuperare parte della provvigione

Provvigione dell’agenzia immobiliare nella compravendita: importo, modalità di pagamento e aspetti fiscali.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 12/05/2025Aggiornato il 12/05/2025
soggiorno locazione o compravendita con agenzia immobiliare

In occasione della compravendita di un immobile, l’agenzia immobiliare ha diritto a una provvigione per l’attività svolta. Ma a quanto ammonta l’importo spettante? Quando deve essere corrisposto?
E soprattutto, è possibile beneficiare di detrazioni fiscali? Anche in caso di locazione?

Analizziamo con ordine i principali aspetti normativi e pratici.

Costo provvigione agenzia immobiliare

Per il calcolo della provvigione dell’agenzia immobiliare per l’acquisto di una casa, si applica in percentuale sul valore dell’immobile venduto ed è applicata a discrezione dell’agenzia immobiliare; solitamente si aggira tra il 2% e il 3% (ma non è detto che si possa spuntare in alcuni casi anche l’1%), aumentata fino anche al 5% nelle grandi città.  

Quando si paga l’agenzia immobiliare

In primo luogo è bene sapere che la provvigione all’agenzia immobiliare si paga al momento della conclusione dell’affare, cioè quando viene firmato il compromesso o all’atto del rogito, a seconda di cosa è stato pattuito nel contratto con l’agenzia.

In pratica, in molti casi, l’agenzia chiede il pagamento già alla firma del compromesso, perché in quel momento l’affare è considerato “concluso”.

In altri casi (meno frequenti), si può stabilire che il pagamento avvenga al momento dell’atto definitivo, cioè quando si firma davanti al notaio. Tutto dipende da cosa c’è scritto nel modulo di incarico firmato con l’agenzia.

È importante sapere che la provvigione è dovuta anche se poi l’affare non si conclude per propria scelta, dopo aver firmato un preliminare valido.

L’agenzia non deve essere pagata invece se la vendita non va in porto per cause indipendenti dalla volontà dell’acquirente, ad esempio nel caso di problemi con il mutuo non dichiarati dal venditore, abusi edilizi scoperti dopo, ecc.

L’agenzia non può richiedere il compenso quando non ha effettuato mediazione ma ha solo permesso la visione di un immobile alla parte potenzialmente interessata. 

Costa dell’agenzia immobiliare da scaricare nel 730

La provvigione pagata all’agenzia immobiliare può essere detratta nella denuncia dei redditi.

Si ha diritto alla detrazione a condizione che l’immobile acquistato sia adibito ad abitazione principale, da dimostrarsi attraverso le risultanze dei registri anagrafici oppure mediante autocertificazione.

In ogni caso, l’immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto.

Quanto si può recuperare? La legge prevede una detrazione IRPEF del 19% su un importo massimo di 1.000 euro per ciascun acquirente. Per fare un esempio si pensi di comprare una casa a 200.000 euro e che l’agenzia chieda una provvigione del 3% + IVA.

Il calcolo della provvigione si distingue in:

  • 3% di 200.000 = 6.000 €
  • IVA 22% su 6.000 = 1.320 €

Il totale da pagare all’agenzia è 6.000 + 1.320 = 7.320  euro. Quanto si può recuperare con il 730? Come detto prima, si può detrarre il 19% su un massimo di 1.000 euro per l’intermediazione immobiliare. Quindi, pagando 7.320 €, si può detrarre: 19% di 1.000 € = 190 € (massimo recuperabile).

Per ottenere la detrazione nella dichiarazione dei redditi (730 o Modello Redditi), occorre conservare la fattura dell’agenzia, con indicata chiaramente la provvigione pagata, il contratto di compravendita e la documentazione di pagamento tracciabile (bonifico, assegno, ecc.).

Nella dichiarazione dei redditi, la spesa va inserita nel quadro E del modello 730, nella sezione relativa alle “spese per intermediazione immobiliare per l’acquisto della prima casa”.

Niente detrazione in caso di affitto

Quando si paga l’agenzia immobiliare per la locazione di un appartamento invece non si possono scaricare le spese pagate all’agenzia immobiliare. Non importa se è una locazione abitativa, commerciale o altro: le spese di intermediazione per l’affitto non rientrano tra gli oneri detraibili per il privato cittadino.

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