Wild Style Home: quando la natura entra in casa

La natura oggi è diventata un elemento strutturale al pari di tutti gli altri e apporta benefici in termini di vivibilità, risparmio energetico e qualità della vita degli spazi abitativi. Sempre più architetti ricorrono infatti a soluzioni progettuali come il tetto-giardino e le pareti verdi dove a farla da padrone è tutto ciò che ruota attorno alla natura. Ed è su questo concetto che si basa la nuova puntata di LivingScapes, la ricerca condotta dal Salone del Mobile.Milano Trend Lab.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/11/2016 Aggiornato il 10/11/2016
Wild Style Home BOSCO VERTICALE

È dedicato al Wild Style Home la nuova puntata di LivingScapes, la ricerca condotta dal Salone del Mobile.Milano Trend Lab – il nuovo laboratorio di ricerca e centro di intelligence del Salone del Mobile.Milano – per intercettare i principali trend che emergono a livello internazionale nel mondo del design, dell’arredo e dell’abitare.

Wild Urbanism: la natura entra nell’ambiente domestico

Negli ultimi tempi ha preso sempre più piede una nuova corrente urbanistico-progettuale, chiamata Wild Urbanism, volta a incorporare la natura e la campagna all’interno del panorama urbano, in cui elementi naturali coesistono e interagiscono con lo spazio costruito creando una nuova tipologia di spazio pubblico. Un processo di ri-naturalizzazione che sta interessando le grandi metropoli globali e che sta investendo anche l’architettura e nella progettazione di interni. 

La realizzazione di interni e di arredi si arricchisce infatti di elementi naturali che entrano nell’ambiente domestico non come elementi accessori o di puro decoro ma come parte integrante del progetto e come una naturale estensione dell’ambiente esterno. Esempio fra tutti è il Bosco verticale a Milano realizzato dallo studio Stefano Boeri Architetti che ha in procinto di realizzarne un altro a Losanna, la “Torre dei Cedri” alta 117 metri e che ospiterà 100 alberi, 6.000 arbusti e 18.000 piante tra perenni, ricadenti e tappezzanti e con grandi protagonisti quattro diverse specie di cedro.

La natura oggi è diventata un elemento strutturale al pari di tutti gli altri e apporta benefici in termini di vivibilità, risparmio energetico e qualità della vita degli spazi abitativi. Così sempre più architetti ricorrono a soluzioni progettuali come il tetto-giardino e le pareti verdi che migliorano la qualità dell’aria filtrando la polvere e i gas di scarico, mitigano il tipico effetto urbano dell’isola di calore, riducendo l’inquinamento acustico e fungono da naturali termoregolatori della temperatura interna.  Una tendenza al verde che ricade negli spazi abitativi attraverso due concrete manifestazioni: Second nature e Raw Style.

Second Nature

Second Nature sta a indicare la volontà di ri-creare” la natura all’interno degli ambienti domestici attraverso l’uso del design. In quest’ottica la casa e gli oggetti che la popolano tendono ad assumere le caratteristiche di organismi “viventi” e il mondo organico e vegetale diventa una forte fonte di ispirazione a cui i designer attingono per derivare forme, stili espressivi e nuove modalità di interazione con gli arredi. Esempio la libreria Molu di Corvasce Design che ha le sembianze di una lbero sui cui rami si adagiano i libri ed è realizzata in cartone riciclato e riciclabile. Ma la natura può arrivare fin dentro casa anche in un altro modo, come le tessere dei tappeti nello stile di Alexandra Kehayoglou, l’artista argentina che utilizzando i ritagli di filo avanzati dalla fabbrica di tappeti della sua famiglia, attraverso un laborioso processo rigorosamente svolto a mano, fabbrica tappeti che imitano paesaggi vegetali o riproducono luoghi naturali ispirati, per esempio, alle praterie argentine o ai ghiacciai della Patagonia, veri e propri loci amoeni al mezzo fra l’arredamento e l’opera d’arte.

Raw Style

Il micro-trend Raw Style si caratterizza per l’uso e la predilezione per i materiali naturali e umili da cui scaturisce un nuovo codice estetico che eleva le imperfezioni e il “non finito” a nuovi elementi espressivi e decorativi. La ruvidezza delle superfici, la scelta di texture dall’aspetto materico, le finiture volutamente irregolari e “al grezzo” – come si dice in gergo – pongono l’accento sulla componente più primitiva del design. Come ha fatto il designer britannico Gavin Munro che ha messo a punto un modo ecologico per realizzare mobili per la casa, lasciando che sia Madre Natura a “produrli”. Il sistema consiste nel crescere e modellare giovani alberi utilizzando stampi di plastica appositamente progettati e, tramite l’innesto e la potatura, dare forma a diversi oggetti di arredamento fatti di un unico “pezzo” di legno. Mescolano design e artigianalità la serie di tavolini da caffè Flora, ideati dai designer portoghesi Hugo Silva e Joana Santona dello studio DAM in cui la base di ogni tavolo è in sughero agglomerato nero, mentre la parte superiore è realizzata in legno impiallacciato in rovere. Il contrasto tra la parte inferiore dall’aspetto grezzo, che rappresenta il terriccio, e le finiture lisce di quella sovrastante, che rappresenta il fogliame, si risolve felicemente in un’armonia degli opposti.

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