“Torino fa scuola”: ecco i vincitori del bando di concorso

"Torino fa scuola" è il bando di concorso rivolto ad architetti di tutta Italia e stranieri che ha come obiettivo la riqualificazione di due scuole della città della Mole. Ecco chi sono i progetti vincitori.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 17/08/2017 Aggiornato il 16/08/2018
“Torino fa scuola”: ecco i vincitori del bando di concorso

Realizzare ambienti di apprendimento innovativi nelle scuole partendo da Torino e poi nel resto del Paese: questo l’obiettivo dei due bandi del concorso di architettura “Torino fa scuola”, un progetto in collaborazione con Città di Torino e Fondazione per la scuola di Torino che ha come finalità la riqualificazione di due scuole medie torinesi Enrico Fermi e Giovanni Pascoli, due strutture che hanno caratteristiche comuni a molti edifici scolastici italiani.

“Torino fa scuola” ha come obiettivo quello di riqualificare profondamente le due scuole della città della Mole, suggerendo idee innovative sugli ambienti di apprendimento e un modello di processo di riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico ripetibile in tutte il paese. Il bando di concorso, lanciato a dicembre dello scorso anno da Compagnia di San Paolo e Fondazione Agnelli  era rivolto ad architetti italiani e stranieri: 275 i partecipanti totali. In palio per i primi classificati una somma in denaro, 15mila euro per la scuola Fermi e 12mila per l’istituto Pascoli, mentre per i candidati dal 2° al 5° posto il premio in palio è un rimborso spese di 7500 per la scuola Fermi e 6mila per la Pascoli.

Il vincitore per la scuola Enrico Fermi è il progetto del capogruppo Alberto Bottero di Torino, insieme a Simona Della Rocca, Maria Chiara Mondini, Andrea Galanti, Emanuela Saporito, Antonio Isoardi e Jacopo Toniolo. Per la scuola Giovanni Pascoli invece a vincere è stato è il progetto della capogruppo Silvia Minutolo di Torino, insieme a Marco Giai Via, Alessio Lamarca, Alberto Perino, Michal Adam Wasielewski, Claudio Tortone, Domenico Racca e Simonetta Lingua.

Nella gallery alcune immagini dei progetti vincitori 

  • Il progetto di Silvia Minutolo, vincitore per la scuola Pascoli,
risponde agli obiettivi del concorso grazie a soluzioni spaziali innovative e in linea con l’evoluzione degli approcci pedagogici della scuola all’interno dei vincoli e delle risorse date dal patrimonio edilizio esistente. L’intera scuola si fa learning community e vi trovano spazio in maniera complementare aree per la didattica curricolare, aree per la socialità, spazi per lo studio individuale, luoghi per il riposo, ambienti laboratoriali tematici, grandi spazi di incontro.
  • Lo spostamento dell’ingresso esistente permette la creazione di un nuovo foyer capace di essere al contempo atrio, spazio relax per gli studenti e luogo di comunicazione con la città e il quartiere. Il concetto di biblioteca diffusa anima gli spazi di relazione tra i diversi piani; la palestra, con l’addizione di una sala studio vetrata che può fungere da balconata, si dona come flessibile spazio multiuso.
  • Il progetto di Silvia Minutolo, vincitore per la scuola Pascoli,  risponde agli obiettivi del concorso grazie a soluzioni spaziali innovative e in linea con l’evoluzione degli approcci pedagogici della scuola all’interno dei vincoli e delle risorse date dal patrimonio edilizio esistente. L’intera scuola si fa learning community e vi trovano spazio in maniera complementare aree per la didattica curricolare, aree per la socialità, spazi per lo studio individuale, luoghi per il riposo, ambienti laboratoriali tematici, grandi spazi di incontro.

 

  • Il progetto di Alberto Bottero per la scuola Enrico Fermi offre un esempio di ripensamento completo della scuola esistente, lavorando in modo integrato sul piano architettonico e didattico. I temi progettuali affrontati a tutti i livelli sono: relazione interno/esterno, arredo come elemento trasformativo, presenza costante dell’elemento verde che assume valore pedagogico.
  • L’intero sistema scuola è progettato, anche negli aspetti gestionali, per diventare una vera e propria community school. A livello compositivo il progetto propone un intervento che innova confrontandosi dialogicamente con la struttura esistente, ripensa il sistema di accessibilità dell’edificio e ne ridisegna l’involucro attraverso l’aggiunta di volumi che costituiscono nuovi fronti e dispositivi per le attività all’aperto. In particolare le aule godono di uno spazio annesso per attività all’aperto.
  • Tutto l’interno della scuola è ripensato come un paesaggio di apprendimento articolato, attraverso gli arredi, in diverse tipologie di ambienti. Grande cura è dedicata al progetto del paesaggio esterno, organizzato in ambiti tematici, estensione del programma didattico interno.
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