Acquisto di case green e ristrutturazioni per riqualificare le abitazioni con gli sconti fiscali

Case green entro il 2030: cresce l’interesse per immobili a basso consumo e aumentano le compravendite di abitazioni efficienti. Focus su trend 2024, direttiva UE e sugli incentivi fiscali ancora attivi per ristrutturare riqualificando energeticamente gli edifici.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 05/05/2025Aggiornato il 05/05/2025
ecobonus

A partire dal 2030 tutti gli edifici privati di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni, ossia dovranno ridurre il loro consumo energetico ed essere più green possibile.

È questo l’obiettivo della Direttiva europea, approvata qualche mese fa e che sta incidendo inevitabilmente sulle scelte di acquisto di casa anche degli italiani.

La conferma arriva dai numeri resi noti da un report Fiaip Monitora Italia, elaborato dal Centro Studi FIAIP, su un campione di oltre 600 agenti immobiliari e professionisti del Real Estate, in collaborazione con ENEA ed I-Com, che delinea l’andamento del mercato immobiliare 2024, le previsioni per il 2025 e l’efficientamento energetico degli immobili.

Nel 2024 aumentano gli acquisti di case meno energivore

Nel dettaglio, dal report emerge che per il mercato immobiliare il 2024 è stato un anno positivo, con una crescita delle compravendite residenziali dell’1,5% e del 5% delle prime case e un’accelerazione per le abitazioni meno energivore, considerati i crescenti costi delle bollette.

Dal report emerge come risulta particolarmente significativo, il fatto che la qualità energetica, nella valutazione della casa da acquistare, non è più all’ultimo posto ma si colloca subito dopo l’ubicazione e la tipologia, a riprova di una maggiore consapevolezza nei cittadini dell’utilità e dell’importanza di avere una casa meno energivora anche in considerazione del caro vita e dei ripetuti rincari energetici nelle bollette.

Guardando proprio al 2024 emerge un miglioramento dell’apprezzamento per la qualità energetica dell’immobile (+4%) che si riflette sulla crescita delle compravendite di trilocali in classe C (+32%), D (+10%), E (+16%) rispetto all’anno scorso, seppur il maggior numero di transazioni interessi ancora immobili in classe G (per circa un terzo degli agenti immobiliari).

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) viene percepito sempre più dagli acquirenti (+9%) come valido strumento per orientarsi verso abitazioni meno energivore. Aumentano le compravendite di abitazioni indipendenti meno energivore: per le villette a schiera diventano prevalenti le compravendite in classe energetica E (nel 2023 era la F), mentre per le case unifamiliari gli acquisti di case in classi energetiche F ed E superano entrambe la classe G.

Inoltre, per la prima volta, le abitazioni di pregio maggiormente compravendute sono in classe A1 (13,02%). La maggior parte degli immobili nuovi compravenduti sono in classe A4 (per il 22% degli agenti immobiliari) mentre la maggior parte di quelli ristrutturati sono in classe B (per il 25% degli agenti immobiliari).

Ristrutturazioni: come rendere la casa green con gli sconti fiscali dell’ecobonus

Alla luce della Direttiva Case Green, nonostante ad oggi non si prevedano sanzioni per chi non si adegua, chi volesse intervenire per rendere il proprio immobile meno energivoro, rendendolo così più appetibile sul mercato, può fruire rispettandone le condizioni previste dalla legge, dell’Ecobonus.

Si tratta in particolare di un’agevolazione che offre la possibilità di portare in detrazione dall’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche, una serie di spese sostenute in relazione ad interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Dalle schermature solari, alle pareti isolanti o cappotti, all’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestico fino alle finestre comprensive di infissi, con elevati standard di efficienza energetica, sono tutti esempi di lavori che permettono di avere l’Ecobonus. 

Attenzione però alle aliquote e scadenze. Fino alla fine di quest’anno chi interviene sulla prima casa potrà godere dell’aliquota più alta al 50%, che dal 2026 scenderà al 36%. Sulla seconda casa, l’ecobonus ha aliquota al 36% fino al 31 dicembre 2025 per poi calare al 30% dal prossimo anno. . Per avere le detrazioni occorre indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Tali spese in particolare devono essere pagate con bonifico bancario o postale in cui vanno indicati: la causale del versamento, con indicazione degli estremi della norma agevolativa; il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).

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