Scontrino digitale dal 1° luglio 2019: cosa significa e cosa cambia per chi fa acquisti

Dal primo luglio 2019 alcuni negozianti dovranno modificare i loro registratori di cassa passando dallo scontrino cartaceo a quello digitale. Ma cosa significherà questa novità per chi fa acquisti?

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 31/05/2019 Aggiornato il 31/05/2019
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Grande novità in arrivo per i commercianti. Dal 1° luglio 2019 quelli con volume d’affari superiore a 400 mila euro saranno obbligati a cambiare i registratori di cassa e passare alla trasmissione dei corrispettivi in modalità telematica. È il decreto 119/2018, legato alla legge di Bilancio 2019 a introdurre questa novità per cui i negozianti dovranno collegarsi direttamente all’Agenzia delle Entrate attraverso un registratore digitale o, per chi volesse rimanere con il modello analogico, adattandolo con un software specifico. Lo scontrino sarà digitale quindi e tale obbligo dal 1° gennaio 2020 si estenderà a tutti i titolari di partita IVA.

Scontrino digitale: cosa cambia per i consumatori

Tralasciando i tecnicismi che riguardano i commercianti vediamo di fato cosa cambia invece per i consumatori. Si parla di scontrino digitale al posto di quello cartaceo ma non significa che quando dal 1° luglio faremo acquisti nei negozi non avremo più quel pezzetto di carta che attesta l’acquisto fatto. E’ detto digitale lo scontrino perché il commerciante lo trasmetterà digitalmente all’Agenzia delle Entrate ma di fatto ai consumatori verrà rilasciato un documento commerciale valido anche a fini fiscali se integrato con codice fiscale o partita Iva dell’acquirente. Il documento cartaceo che si riceverà a seguito dell’acquisto servirà esclusivamente per eventuali sostituzioni o garanzie.

Ai più attenti non è certo sfuggito che, specie quando si fa la spesa ai grandi supermercati, viene già rilasciato uno scontrino che riporta chiaramente la dicitura “Non fiscale”. Dal 2006 le aziende della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) hanno la possibilità di emettere uno scontrino non fiscale e di inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate i correspettivi giornalieri. Se finora a emettere questo tipo di documento erano solo i negozi della grande distribuzione organizzata con superficie superiore ai 150 metri quadrati presenti nei Comuni con meno di 10.000 abitanti e con superficie superiore ai 250 metri quadrati presenti nei Comuni con più di 10.000 abitanti, dal 1° luglio verrà esteso anche agli altri.

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