Performance a Bologna di arte, scienza, musica e poesia. Le parole e il vento, inseguendo aquiloni

Sabato 22 gennaio 2022, a Bologna, una performance inedita di Fondazione Golinelli accompagnata da un’installazione site specific di Michelangelo Penso.

Alma Dainesi
A cura di Alma Dainesi
Pubblicato il 15/01/2022 Aggiornato il 15/01/2022
performance Bologna Le parole e il vento, inseguendo aquiloni_Fondazione Golinelli

Sabato 22 gennaio, all’Opificio Golinelli, va in scena una mostra molto interessante, una performance di arte, scienza, musica e poesia che vede protagonista un collettivo di artisti visivi, poeti, scienziati, narratori, attori e musicisti. E per l’occasione, Michelangelo Penso realizzerà un’istallazione site specific.

L’importanza delle parole e dell’arte

La parola e le arti rappresentano un bagaglio di vitale importanza da portare con noi nel futuro, ma nel mondo contemporaneo, dominato dalla tecnica rischiano di rimanere neglette È dunque necessario riproporre l’antica alleanza tra arte e scienza: patto che ha consentito il progresso dell’uomo mantenendone la misura e la dignità. Gli aquiloni diventano così il simbolo dell’immaginazione che muove pensieri e intuizioni. Parole, suoni e immagini saranno un mezzo per comunicare sentimenti di fiducia nel presente che stiamo vivendo e nel futuro, seppur imprevedibile, che ci attende.

Come spiega il Presidente di Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti: «La parola ci ha aiutato a nominare le cose, a uscire dal caos, a innalzarci. Oggi abbiamo più che mai bisogno di immaginare e costruire un futuro possibile. Occorre dare una speranza alle giovani generazioni che si nutra di pensiero e bellezza, che ne alimenti la cifra di creatività. Non basta interrogarsi sulla ricostruzione economica: dobbiamo fornire ai ragazzi un alimento spirituale più forte ed esigente. Bisogna insegnare loro la voglia di tornare a innalzarci seguendo il filo sottile delle parole e delle note, lasciandoci trasportare dove l’immaginazione, distillato prezioso dei meandri della nostra mente, può più del dominio tecnico».

Una performance in cinque atti

performance Bologna Le parole e il vento, inseguendo aquiloni_Fondazione Golinelli

La performance, a ingresso libero, si articolerà in cinque parti, un prologo, tre atti centrali e un epilogo. Ogni sezione vedrà un intrecciarsi e ripetersi ritmico di interventi, contributi scientifici, letture di poesie, esecuzioni di brani musicali e corali. Il prologo riguarderà il “Principio” e avrà al centro il concetto di parola come principio di ordine e dominio, dono di Dio all’uomo al momento della creazione. A seguire il primo atto dedicato al “Creato” in cui Michelangelo Penso illustrerà la genesi e il senso della sua opera site specific. Il secondo atto è dedicato al “Presente” e il terzo sarà incentrato sul “Futuro”. L’ epilogo cercherà di ritrovare, nel segno della bellezza, un cielo dove volare, un orizzonte dove esprimere la propria identità. Si concluderà con le note di The sound of silence sprigionate dalle chitarre di Poggipollini e Zanetti e con il canto del Coro della SOSAT Terra di Libertà.

Le luci andranno poi a illuminare l’opera site specific di Penso Physarum polycephalum, 2022 (omaggio a Gaston De Pawlowsky), mentre bambine e bambini libereranno al cielo, come aquiloni, lanterne cinesi volanti, a simboleggiare la loro speranza di futuro.

Il valore simbolico degli aquiloni in mostra a Bologna

Gli aquiloni sono oggetti pieni di grazia ma anche molto determinati: puntati al cielo, pronti a captare ogni refolo o turbolenza, decisi a trovare nell’immensità una via. Le parole sono come aquiloni: e gli artisti, non meno degli scienziati, ne tengono in mano il filo, per farle volare, superare lo spazio e il tempo alla ricerca di mondi altri.

La performance a Bologna in pratica

  • Titolo: Le parole e il vento, inseguendo aquiloni
    Progetto: Fondazione Golinelli
    Sceneggiatura e regia: Antonio Danieli, Carlo Fiorini e Andrea Zanotti
  • Personaggi coinvolti: i poeti Franco Arminio e Ruggero Manzoni, l’artista Alessandro Bergonzoni; gli scienziati Matteo Cerri e Mirko Degli Esposti, l’ingegnere “umanista” Antonio Danieli; il filosofo Adriano Fabris; i musicisti Federico Poggipollini e Walter Zanetti; il giurista Andrea Zanotti e il Coro della SOSAT.
  • Sede: Centro Arti e Scienze Golinelli – Via Paolo Nanni Costa 14, Bologna
  • Orari di apertura nei giorni di ART CITY Bologna: sabato 22 gennaio performance dalle ore 19 alle 20.30; visita installazione e proiezione della performance fino alle 22.30; domenica 23 gennaio visita installazione e proiezione della performance dalle ore 10.30 alle 18.30.
  • Ingresso libero per la visita dell’installazione nel rispetto delle vigenti norme anti Covid-19
    Per partecipare alla performance è necessario prenotare su: http://www.fondazionegolinelli.it

   

 

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