Nello showroom Ditre Italia di Milano in via Solferino 21, che si conferma nuovo spazio di incontro a Milano dove il design si racconta attraverso le voci di chi lo vive e lo interpreta ogni giorno, mercoledì 19 dicembre si è svolto il secondo incontro di Beyond Design, il progetto culturale del brand che indaga origini, evoluzioni e possibili direzioni del design contemporaneo. Dopo l’esordio con Nika Zupanc e Domitilla Dardi, questa nuova tappa ha messo a confronto Daniele Lo Scalzo Moscheri, architetto e Art Director del brand, e Nicolas Ballario, curatore e divulgatore culturale. L’incontro è iniziato partendo da una domanda, semplice ma determinante: “cosa rimane oggi del design, oltre le mode e la velocità dell’immagine?”
Il dibattito ha attraversato secoli di storia progettuale, dai maestri del Rinascimento – Leonardo, Brunelleschi, Michelangelo – fino ai grandi protagonisti del Novecento come Gio Ponti, Achille Castiglioni ed Ettore Sottsass. Un percorso che ha evidenziato come il design sia una “memoria viva”, capace di rinnovarsi attraverso l’innovazione tecnologica e i cambiamenti culturali e sociali. Durante l’evento, Lo Scalzo Moscheri ha richiamato la dimensione poetica e responsabile dell’atto progettuale: “Disegnare significa tradurre l’eredità in futuro. Non per copiare, ma per trasformare ciò che è stato in qualcosa che risponda alle esigenze contemporanee.”
L’Art Director ha sottolineato il valore della cura artigianale, dell’attenzione al dettaglio e di una visione capace di unire funzione, bellezza e significato. Il dialogo ha affrontato anche le criticità della scena contemporanea, spesso dominata dalla velocità e dall’estetica immediata. Lo Scalzo Moscheri ha ricordato come il vero design si riconosca nella profondità del pensiero progettuale, nel “coraggio delle idee” e nella capacità di interpretare i bisogni – materiali e simbolici – della società. Stimolato da una domanda del pubblico, Nicolas Ballario ha portato l’attenzione su luoghi dove il design fatica a entrare, come gli ospedali: “In quei contesti, chiunque tu sia, diventi un ‘ultimo’. E sembra che gli ultimi non abbiano diritto al bello. Ma proprio lì, più che altrove, il design dovrebbe arrivare.” Un richiamo forte alla dimensione etica del progetto e alla bellezza intesa come diritto universale.
Con Beyond Design, Ditre Italia conferma la volontà di riportare al centro del dibattito la responsabilità culturale del progetto. Il ciclo di incontri si configura come un vero e proprio laboratorio di idee, uno spazio di confronto dedicato a esplorare le connessioni tra memoria, tradizione e innovazione, e a valorizzare il ruolo sociale ed etico del design.

“Beyond Design”, ciclo di incontri organizzati da Ditre Italia presso lo showroom di Via Solferino 21 a Milano. Nella foto: Daniele Lo Scalzo Moscheri,architetto e art director di Ditre Italia, e Nicolas Ballario, curatore e divulgatore culturale, durante il secondo incontro svoltosi il 19 novembre, dal titolo “Cosa resta del design”.

“Beyond Design”, ciclo di incontri organizzati da Ditre Italia presso lo showroom di Via Solferino 21 a Milano. Nella foto: la designer Nika Zupanc protagonista, con la curatrice e storica del design Domitilla Dardi, del primo incontro svoltosi il 21 ottobre, dal titolo “Unveiling Worlds”.
Il brand Ditre Italia
Ditre Italia rappresenta un punto di riferimento internazionale per chi cerca sartorialità ed eleganza senza tempo nel mondo dell’arredo. La sua storia, lunga quasi cinquant’anni, è il filo conduttore di una cultura del dettaglio e dell’artigianalità che si rinnova in ogni collezione. Le collaborazioni con designer di fama internazionale testimoniano una continua ricerca di equilibrio, proporzione e bellezza autentica. Ogni prodotto Ditre Italia racconta una visione del design come esperienza totale, dove materiali pregiati, sensibilità estetica e coerenza stilistica si fondono in uno stile essenziale, sobrio e riconoscibile. Oggi l’azienda fa parte di Orbital Design Collective, gruppo che riunisce marchi iconici come Calligaris, Connubia, Luceplan e Fatboy, condividendo la stessa aspirazione verso qualità, innovazione e bellezza duratura.



































