Nuovo decalogo dell’industria italiana della porcellana e della stoviglieria ceramica, per la qualità e la sostenibilità

Il comparto italiano della porcellana e della stoviglieria ceramica si dota di un nuovo decalogo per la produzione di qualità.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 25/05/2020 Aggiornato il 25/05/2020
Nuovo decalogo dell’industria italiana della porcellana e della stoviglieria ceramica, per la qualità e la sostenibilità

L’industria italiana della porcellana e della stoviglieria ceramica ha stilato un decalogo per evidenziare la qualità della sua produzione, anche dal punto di vista della sostenibilità, sia ambientale sia economica. Dieci parole chiave – durabilità, riutilizzo, salubrità, sicurezza, riciclabilità, sostenibilità, innovazione, tradizione, qualità, made in Italy – che individuano altrettante peculiarità distintive dei prodotti ceramici per la tavola. E che ne distinguono l’eccellenza industriale, prestazionale, estetica.

Piatti piani e fondi, tazze e tazzine, piatti da portata, ciotole e insalatiere, zuppiere, accessori per la tavola…  Presenze quotidiane nelle case non solo italiane, che vengono riutilizzate nel corso degli anni e spesso tramandate di generazione in generazione. Una scelta in opposizione a quella imperante dell’usa e getta, che predilige la durata nel tempo e di conseguenza eco-sostenibile, anche dal punto di vista della produzione. Tutti gli scarti della manifattura ceramica infatti possono essere totalmente riutilizzati e le fasi realizzative, secondo il decalogo, devono seguire i principi dell’economia circolare. Sfruttando il più possibile materie prime riciclate e acque di recupero.

Igiene e sicurezza alimentare sono altri due importanti punti del decalogo, che sottolineano la rispondenza delle stoviglie di ceramica alle più stringenti normative europee sui prodotti a contatto con il cibo. Inoltre, basta un corretto lavaggio in lavastoviglie per igienizzarle, garantendo in tal modo anche la tutela della salute delle persone. Le quali dalla ceramica possono trarre il beneficio della preservazione del sapore dei cibi: porcellana e ceramica infatti non variano il sapore e mantengono intatte le proprietà organolettiche delle pietanze.

Dieci parole chiave che dunque vanno ad indentificare il “saper fare” dell’industria italiana della porcellana e della ceramica, la cui produzione di qualità può fregiarsi del marchio Ceramics of Italy. Marchio che apparirà anche nell’immagine celebrativa di questa iniziativa: una Italia unita “nell’arte della rinascita” per dare valore all’eccellenza, impressa su una serie limitata di piatti e di tazzine realizzate dalle aziende associate a Confindustria Ceramica.

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