La nuova Direttiva UE 2020/2184 in materia di acqua potabile introdotta quest’anno modifica, dopo oltre 20 anni, la precedente normativa e mira ad offrire acqua di rubinetto di alta qualità in tutta l’Unione Europea. Gli Stati membri hanno ora due anni di tempo per modificare le loro norme nazionali e renderle conformi alla nuova Direttiva sull’acqua potabile. Ma cosa cambierà davvero per i cittadini europei?
L’introduzione di questi cambiamenti ha innanzitutto un valore storico molto importante, è, infatti, la prima modifica legislativa adottata a seguito di una iniziativa dei cittadini europei relativa al diritto all’acqua “Right2Water“. La campagna che ha spinto la Commissione Europea ad avviare una consultazione pubblica a livello di Unione ed effettuare una valutazione sull’adeguatezza e l’efficacia della regolamentazione (REFIT) in merito alla direttiva 98/83/CE. È così emerso che alcune disposizioni di tale direttiva dovessero essere aggiornate e migliorate.
Right2Water negli anni ha raccolto circa 1.900.000 firme per far sì che i Governi nazionali si adoperassero per garantire e fornire acqua potabile pulita e servizi igienico-sanitari in misura sufficiente a tutti i cittadini; ancora oggi infatti 1 milione di persone non ha accesso all’acqua potabile e 8 milioni di persone non dispongono di servizi igienico-sanitari.
Più qualità dell’acqua potabile e meno plastica
Con l’introduzione della nuova Direttiva sull’acqua potabile da poco in vigore si compiono importanti progressi sia per il miglioramento della qualità dell’acqua a disposizione dei cittadini sia per la trasparenza. Tra gli aspetti più interessanti e innovativi ci sono certamente le modifiche ai valori limite dei parametri di qualità dell’acqua potabile e l’introduzione di nuove sostanze precedentemente non tracciate, come i Pfas, gli interferenti endocrini e le microplastiche, conosciuti come inquinanti emergenti, potenzialmente dannosi per l’ambiente e la salute dell’uomo.
Inoltre, la Direttiva sull’acqua potabile prevede un nuovo approccio al monitoraggio dell’acqua basato sul rischio in tutta la catena di approvvigionamento dell’acqua, incluso il tratto domestico che prima non era contemplato, fissando quindi dei limiti in particolare per legionella e piombo, fonte di contaminazione per le tubature.
“La Direttiva UE 2020/2184 rappresenta una svolta decisiva e presenta sostanziali novità ad ampio spettro, a partire dall’introduzione di nuovi parametri legati ai cosiddetti ‘inquinanti emergenti’ , per i quali esiste un’attenzione crescente relativamente agli effetti sulla salute umana”, ha commentato Giorgio Temporelli, esperto in igiene, normativa e tecnologie per il trattamento delle acque.
Naturalmente, migliorando la qualità dell’acqua la nuova Direttiva sull’acqua potabile mira anche ad incentivare un minore consumo dell’acqua in bottiglia, aumentando la fiducia dei cittadini verso l’acqua di rubinetto. Si auspica in questo modo un risparmio per le famiglie di più di 600 milioni di euro all’anno e allo stesso tempo una riduzione dei rifiuti di plastica di ben il 17% con un evidente impatto positivo sull’ambiente, grazie alla riduzione dei rifiuti in plastica e delle emissioni di gas a effetto serra.
La Direttiva spinge gli Stati membri dell’UE a promuovere l’uso dell’acqua di rubinetto rispetto a quella in bottiglia anche attraverso una maggiore trasparenza sui controlli e sulla sicurezza dell’acqua pubblica che contribuisce a rafforzare la fiducia dei cittadini verso i servizi idrici.
“In questo contesto, i sistemi di filtrazione dell’acqua da collegare alla rete idrica domestica sono sempre più utilizzati come strumenti preventivi in grado di garantire la massima sicurezza dell’acqua del rubinetto”, afferma Claudio De Marco, Household Sales Director di Culligan Italia.

In Europa, acquistare acqua in bottiglia è un’abitudine consolidata che corrisponde a un consumo medio di 106 litri a testa ogni anno. Al primo posto svetta l’Italia, tra i più grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia, non solo nell’Unione Europea, ma in tutto il mondo con 200 litri pro capite. Questi i dati di una ricerca internazionale condotta da Culligan – azienda di riferimento nel settore del trattamento acqua – il 59% dei cittadini intervistati predilige l’acqua minerale: una percentuale significativa nonostante con il costo di un litro d’acqua in bottiglia sarebbe possibile ottenere quasi 700 litri di acqua di qualità del rubinetto. www.culligan.it
La Direttiva, inoltre, mira a garantire l’accesso all’acqua potabile a tutti, promuovendo ad esempio l’installazione di distributori d’acqua all’esterno e all’interno di spazi ed edifici pubblici e incoraggiando ristoranti, mense e servizi di ristorazione a mettere a disposizione dei propri clienti acqua potabile a titolo gratuito o a prezzi modici.
Fonti / Bibliografia
- EUR-Lex — Access to European Union law — choose your language
- Water and sanitation are a human right! - Right to WaterRight to water is an European citizens initiative launched to ensure that water remains a public service and a public good.