Nasce il Consorzio Nazionale Sistema Arredo e si occuperà del fine vita dei prodotti

Al Consorzio, pensato e promosso da FederlegnoArredo, hanno aderito già 15 aziende e ben presto potrà essere operativo su tutto il territorio nazionale, accelerando la transizione verso l’economia circolare del settore arredo.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 29/11/2024Aggiornato il 29/11/2024
Plus Federlegnoarredo

Con le prime 15 aziende aderenti – che rappresentano un valore complessivo che supera i due miliardi di euro di fatturato e a cui se ne aggiungeranno altre in fase di perfezionamento – si è formalmente costituito il Consorzio Nazionale Sistema Arredo.

Che cosa farà il Consorzio Nazionale Sistema Arredo

Il progetto di Consorzio Epr (Extended producer responsibility) per occuparsi del fine vita dei prodotti del settore, pensato e promosso da FederlegnoArredo insieme alle aziende dell’arredo, era stato annunciato ufficialmente a giugno nel corso dell’assemblea annuale della Federazione e ora è realtà. Il Consorzio potrà essere operativo su tutto il territorio nazionale, garantendo il ritiro, la raccolta, il recupero e il riciclo di rifiuti di mobili e altri prodotti di arredo, nonché il riutilizzo degli stessi, accelerando la transizione verso l’economia circolare di un settore già fortemente impegnato in questa direzione. Con una visione orientata al ciclo di vita del prodotto si ottimizza anche l’uso delle risorse, si riducono i rifiuti e si facilita il riciclo, contribuendo a una gestione più efficiente e sostenibile dei materiali. Obiettivo del Consorzio è supportare il settore nella piena transizione green, consentendo alle aziende di farsi trovare pronte a una possibile futura implementazione della responsabilità estesa del produttore da parte del legislatore (EPR – Extended Producer Responsibility).

A presiedere il Consorzio Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, che insieme a Maria Porro, presidente di Assarredo di FederlegnoArredo, e Roberto Pompa del consiglio di presidenza di Assarredo, compongono il Cda. Una cabina di regia costituita da figure tecniche e altamente specializzate, in sinergia con le imprese e con il Cda, contribuisce allo sviluppo e all’operatività del Consorzio Nazionale Sistema Arredo. FederlegnoArredo, insieme alle aziende dell’arredo, come si legge in una nota, si fa così interprete e allo stesso tempo anticipatrice di un cambiamento epocale che l’EPR porterà con sé, trasformando un possibile obbligo di legge, in un’opportunità strategica. Un progetto che ambisce a dare una risposta concreta a un cambio di paradigma nel concetto di responsabilità estesa del produttore nella gestione dei rifiuti. 

“Con la sottoscrizione delle nostre aziende, il Consorzio volontario ha preso forma e siamo già operativi, insieme alla cabina di regia e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per analizzare in dettaglio le condizioni di funzionamento di un possibile regime EPR per il settore arredo. Fondamentale in tal senso – spiega Claudio Feltrin – proprio la collaborazione con il Ministero con cui siamo al lavoro per stipulare, come indicato dallo stesso Dicastero, un Accordo di Programma che ci autorizzi ad esplorare in concreto le soluzioni e le convenzioni che il regime EPR potrebbe attivare con tutti i soggetti della filiera… Il nostro impegno – conclude Feltrin – è volto a fornire al MASE un utile contributo ai fini della definizione del sistema che si candida ad assumere la responsabilità finanziaria e organizzativa della gestione della fase del ciclo di vita in cui i prodotti degli associati diventano rifiuti, promuovendo al contempo attività di prevenzione e riutilizzo e migliorando la sostenibilità dei singoli prodotti e della filiera industriale nel suo complesso”.

Il Consorzio Nazionale Sistema Arredo ci consentirà di accelerare i traguardi di sostenibilità dell’intero comparto e di rinnovare le strategie di tutta la filiera dell’arredamento, che miri non solo alla gestione dei rifiuti ma anche all’attivazione di un sistema di riuso, che prolunghi quanto più possibile la vita e la valorizzazione dei prodotti, come indirizzato dal Green Deal. Si tratta – spiega Maria Porro – di un passo importantissimo che testimonia come il settore, da sempre anticipatore dei tempi, abbia deciso di mettersi in gioco, con un approccio che parte dal basso e cogliendo l’opportunità di creare un modello produttivo sempre più circolare.

Ci tengo pertanto a ringraziare le aziende di Assarredo che, con lungimiranza, hanno deciso di intraprendere due anni fa questo percorso partecipato che ha per obiettivo comune rendere la filiera più competitiva. Ancora una volta, siamo pronti a fare la nostra parte con quel senso di responsabilità che contraddistingue l’azione del nostro settore sui temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per un settore – come il nostro – caratterizzato da prodotti che per natura hanno un ciclo di vita lungo, quest’impegno è il segnale di una capacità di visione che va oltre alle criticità contingenti”.

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