Se state pensando di comprare casa, è bene sapere che, nonostante i recenti tagli al costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea, i tassi sui mutui stanno mostrando un leggero rialzo.
Secondo l’ultimo Rapporto mensile dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ad aprile 2025 il tasso medio sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni è salito al 3,29%, in aumento rispetto al 3,14% di marzo, anche se in calo netto rispetto al 4,42% di dicembre 2023.
Perché i tassi sui mutui salgono?
La causa principale? L’aumento del tasso IRS registrato a marzo, che ha un impatto diretto sui mutui a tasso fisso al momento attuale.
Il tasso IRS (Interest Rate Swap) è un indice di riferimento usato per calcolare il tasso di interesse dei mutui a tasso fisso. Viene stabilito ogni giorno in base agli scambi tra grandi istituzioni finanziarie e riflette il costo del denaro a lungo termine (a 10, 15, 20 o 30 anni, per esempio).
Quando si sottoscrive un mutuo a tasso fisso, la banca calcola il tasso d’interesse applicato al prestito sommando due elementi:
- IRS di riferimento (a seconda della durata del mutuo: 10, 20, 30 anni…)
- Spread della banca (una percentuale aggiuntiva che rappresenta il margine di guadagno dell’istituto di credito)
In pratica, se l’IRS a 20 anni è 2% e lo spread della banca è 1,5%, il tasso fisso finale sarà 3,5%.
L’IRS cambia ogni giorno in base ai movimenti dei mercati e alle aspettative sull’inflazione, sui tassi BCE e sull’economia in generale. Quando l’IRS sale, i mutui a tasso fisso diventano più costosi. Quando scende, diventano più convenienti.
Quindi, anche se la BCE ha tagliato i tassi di riferimento, l’ultima volta ad aprile, se l’IRS sale per motivi di mercato, come è accaduto recentemente, il costo di un nuovo mutuo fisso può comunque aumentare, come sta accadendo adesso. Sono tutti aspetti che deve considerare chi oggi decide di accendere un mutuo.