La mostra “Gianni Berengo Gardin. Marazzi, le linee veloci “, realizzata in collaborazione con Gallerie Estensi, Contrasto, Fondazione Forma per la Fotografia e Archivio Gianni Berengo Gardin, celebra i 50 anni del rivoluzionario brevetto della monocottura rapida, vero e proprio salto tecnologico nel settore ceramico firmato Marazzi.
Era il 1974 quando Marazzi, azienda leader nel settore della produzione ceramica, inventava la monocottura rapida, rivoluzionario brevetto tecnologico che cambiò per sempre il processo di produzione delle piastrelle. Per documentare questo salto tecnologico, fondamentale non solo per l’azienda ma per l’intero settore, tre anni dopo il celebre fotografo Gianni Berengo Gardin, viene invitato a realizzare una documentazione di queste nuove linee produttive.
Per la prima volta, una selezione degli scatti inediti realizzati allora (1977) da Gianni Berengo Gardin viene presentata al pubblico, rivelando un approccio unico e innovativo alla fotografia industriale dell’epoca: ‘opere a colori dove, come in un vortice, i decori e le forme si rincorrono nella velocità della loro realizzazione’.
Con grande sorpresa, all’epoca, il fotografo si trova immerso in un ambiente pulito, efficiente, dal sapore internazionale, di cui lo affascina soprattutto la velocità produttiva e quel nastro trasportatore dove colori, forme, disegni sembrano mescolarsi in un vortice: il soggetto del progetto diventa dunque quasi subito per lui il ritmo colorato della produzione, molto diverso da altri contesti industriali in cui aveva operato. “Mi fu chiaro subito come la sfida professionale fosse quella di riuscire a cogliere il flusso veloce dei colori, la scia dinamica delle forme – sottolinea Gianni Berengo Gardin –. Il colore, che ho usato sempre poco, si imponeva, quindi, come scelta. Provai inoltre a lavorare in modo diverso da quel che normalmente facevo. Qui cambiavo spesso la distanza, avvicinandomi molto ai soggetti, per riuscire a cogliere i dettagli, i frammenti di quel che vedevo e realizzare così foto diverse dalle altre: sognanti, colorate, quasi astratte. Sono grato alla Marazzi per avermi lasciato libero di realizzare delle fotografie come queste, astratte, che anticipano in qualche modo un approccio concettuale inusuale a quell’epoca nella foto industriale in cui, in genere, veniva richiesto una documentazione più oggettiva, documentaria, del prodotto. Una festa per gli occhi e, per me, un lavoro molto originale.”
“Gianni Berengo Gardin. Marazzi, le linee veloci” presenta per la prima volta una selezione di 42 opere tratte da questa serie unica, in cui spicca non soltanto l’uso del colore, così raro nella produzione del fotografo, ma anche un altro elemento inaspettato. Come afferma la curatrice Alessandra Mauro, Berengo Gardin in questa serie fotografica “abbandona la giusta distanza del fotografo sociale, quella che da sempre lui utilizza per ritrarre le persone, si avvicina agli ingranaggi e realizza una serie di visioni macro per un racconto quasi astratto fatto di elementi isolati, di forme dinamiche, di strisce di colore che girano e si perdono, di mani sapienti che si muovono sui nastri.
“La relazione tra la produzione di Marazzi e le espressioni artistiche delle arti visive, dell’architettura, della moda e del design, è una storia che più volte si è intrecciata e ha incontrato grandi maestri dell’obiettivo, come Luigi Ghirri, Charles Traub o Cuchi White, e della matita, come Gio Ponti, Nino Caruso o Paco Rabanne, lasciandoli ogni volta liberi di sperimentare e di raccontare Marazzi dal loro punto di vista” – dice Mauro Vandini, Amministratore Delegato Marazzi Group -. È un’emozione riscoprire in queste fotografie di Gianni Berengo Gardin, la fabbrica di allora e quell’attitudine alla sperimentazione che Marazzi ha continuato a coltivare nel tempo, affiancando alla ricerca di nuovi prodotti e processi, la promozione di letture differenti, personali, d’autore, della ceramica e del lavoro, che rappresentano oggi per noi un patrimonio inestimabile, accumulato in ormai 90 anni di storia, e una fonte inesauribile di ispirazione.”
Apertura Palazzo Ducale: dal martedì alla domenica ore 10.00 – 18.00, ultimo ingresso ore 17.00; lunedì chiuso. 13 settembre – 3 novembre 2024
Apertura straordinaria durante il Festivalfilosofia: venerdì 13/09 sabato 14/09, ore 10.00 – 22.00; domenica 15/09 ore 10.00 – 18.00
http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it
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