Inquinamento atmosferico: in calo le emissioni di PM10, non da riscaldamento

Si riducono le concentrazioni di PM10, anche se a Roma, Milano, Napoli e Torino sono ancora troppe le auto. E le emissioni da riscaldamento? Aumentate del 33%.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 14/10/2013 Aggiornato il 14/10/2013
Inquinamento atmosferico: in calo le emissioni di PM10, non da riscaldamento

Qual è lo stato dell’ambiente che ci circonda? Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con il IX rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano fotografa una diminuzione generale delle emissioni inquinanti in città, tuttavia con criticità permanenti nelle città del Centro-Nord, in Campania e in Sicilia, dove le concentrazioni di PM10 e biossido di azoto continuano a superare i valori di soglia. Quelli dell’ozono poi non hanno registrato diminuzione alcuna. Per emissioni di PM10 si intende un mix di particelle emesso dai tubi di scappamento delle auto, dai camini delle caldaie e dei caminetti per il riscaldamento domestico, dai camini delle industrie. Il calo è da relazionare alla tendenza alla diminuzione del numero di autovetture private nelle otto città più grandi, con la sola rilevante eccezione di Roma, che inoltre è la città con il maggior numero di autovetture private (quasi 1.600.000), seguita da Milano (quasi 600.000), Napoli (poco più di 500.000) e Torino (circa 450.000). Dal 2000 al 2010 si registra a livello nazionale una riduzione del 37% circa di emissioni di PM10, che riguarda tutti i settori, in controtendenza soltanto riscaldamento che invece registra un incremento del 33%. Da qui infatti deriva la maggior parte delle emissioni di particolato, pari a circa il 37%. Nel 2010, in tutte le città considerate, il contributo del riscaldamento alle emissioni di PM10 è stato maggiore di quello dei trasporti su strada ad eccezione di Milano, Trieste, le città della Liguria e dell’Emilia Romagna, Prato, Terni e Roma (dove il traffico è responsabile del 56% delle emissioni di particolato).
Per questo occorre pensare alla riqualificazione energetica di casa che, fino al 31 dicembre 2013, è agevolata dalla possibilità di presentare richiesta per detrazioni Irpef relative ad acquisti di impianti di climatizzazione invernali, purché in sostituzione di impianti esistenti. Per pagare meno le bollette e contemporaneamente dare maggiore valore al proprio immobile, la nostra casa dovrebbe essere ben isolata, in modo da sfruttare l’energia solare di inverno ed impedirlo d’estate, e dovrebbe adottare un impianto di riscaldamento e di condizionamento il più possibile efficiente, progettato e realizzato tenendo conto delle tecnologie maggiormente rivolte al risparmio energetico. Negli impianti centralizzati, poi, si stima un enorme spreco di combustibile e di denaro derivato dal fatto che si surriscaldano eccessivamente gli appartamenti nei piani intermedi per soddisfare le esigenze degli inquilini al primo e all’ultimo piano. Sprechi che l’uso di valvole termostatiche da installare sui singoli radiatori e un sistema di contabilizzazione del calore ovvierebbero.

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