Il 37% delle famiglie italiane ha ristrutturato casa nell’ultimo anno

In base alla ricerca Nomisma sono stati numerosi gli interventi i ristrutturazione e miglioramento energetico, spinti soprattutto dalla scarsa efficienza energetica delle abitazioni, ma anche grazie ai bonus fiscali.

Simona Preda
A cura di Simona Preda
Pubblicato il 28/12/2022 Aggiornato il 28/12/2022
bonus fiscali casa

Il 37% delle famiglie italiane nel corso dell’ultimo anno ha effettuato un intervento di ristrutturazione o miglioramento dell’abitazione, ma solo l’11% pensa di fare qualche intervento entro il prossimo anno. I dati emergono dalla ricerca curata da Nomisma: “Bonus fiscali e riqualificazione edilizia – La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa”. 

Lo studio è partito dall’analisi della casa in cui vivono gli italiani: 5 persone su 10 vivono in un condominio con 5 o più unità immobiliari e 3 su 10 occupano una casa singola. In merito alle dimensioni, la metà delle persone vive in abitazioni tra i 70 e i 109 metri quadrati.

La casa vista dagli italiani

6 italiani su 10 sono insoddisfatti dei propri consumi energetici, tanto che questa necessità di cambiamento è una delle motivazioni principali che hanno portato alla realizzazione degli interventi di efficientamento e miglioramento energetico, insieme al miglioramento del comfort abitativo.

Al secondo posto nella classifica delle insoddisfazioni c’è il verde e l’irrigazione (49%), seguiti dalla conservazione e manutenzione generale dell’edificio (48%) e dai rivestimenti (44%). Dal sondaggio emerge, inoltre, come gli affittuari appaiano sempre maggiormente insoddisfatti rispetto ai proprietari.

Ristrutturare per aumentare l’efficienza energetica della casa

La voglia di ristrutturare e migliorare la propria abitazione è alimentata dalla dall’inefficienza energetica, infatti il 37% degli italiani negli ultimi 12 mesi ha avviato interventi di miglioramento o ristrutturazione di un’abitazione, sia principale o secondaria. Il 27% sono affittuari.

Nel Nord Ovest è il 37% dei rispondenti al sondaggio a dichiarare di aver avviato i lavori; nel Nord Est il 36%; la percentuale più alta è al Centro con il 40%, mentre al Sud c’è la più bassa, al 33%. Simili le percentuali in grandi città come Milano, 34%, e Roma 33%. 

Dove sono stati svolti gli interventi? Soprattutto in abitazioni poste in condomini con 5 o più unità immobiliari (54%), mentre per il 39% in case singole. Le parti comuni condominiali sono state l’8% degli interventi.

Perché 6 italiani su 10 non hanno fatto lavori? Le principali motivazioni riguardano la non necessità di intervento nel periodo considerato (34%), ma anche i costi elevati (24%).

Quali lavori in casa per il miglioramento energetico

Dallo studio Nomisma è emerso che il 64% dei proprietari che hanno effettuato gli interventi si sono orientati su quelli di natura strutturale: il 49% per il miglioramento termico dell’edificio e il 30% per le strutture opache della facciata o dei balconi.

Il 62% delle persone ha fatto interventi relativi a sanitari e rubinetteria, il 61% per l’efficientamento energetico, in particolare la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (40%), di climatizzazione estiva (32%) e l’installazione di pannelli solari/impianti fotovoltaici (22%).

Quali costi per l’efficientamento energetico

Il costo medio per i soli interventi di efficientamento energetico ammonta a circa 5.500 euro: sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o estiva, installazione di pannelli fotovoltaici, ventilazione meccanica controllata e i dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, acqua calda o climatizzazione.

Aggiungendo anche gli interventi strutturali, ovvero miglioramento termico dell’edificio e rifacimento dei balconi e altri interventi come trattamento delle acque e sistemi antincendio, l’investimento medio sostenuto raggiunge 13.800 euro.

Il costo medio per interventi su sanitari e rubinetteria è stato di 4.600 euro.

Il ruolo dei bonus fiscali per l’efficientamento energetico

Una famiglia su due ha deciso di aderire alle detrazioni fiscali/bonus per gli interventi che ha dovuto sostenere e il 30% degli intervistati ha scelto di fare dei lavori proprio per sfruttare i bonus.

Quali bonus in particolare? Il 40% delle persone che ha deciso di aderire ai bonus lo ha fatto per accedere agli interventi di riqualificazione energetica; il 37% per ristrutturazioni edilizie e il 21% per il Superbonus 110%.  Il 12% delle persone ha richiesto il bonus facciate.

I bonus fiscali sono stati fondamentali per trainare il mercato, infatti il 51% delle persone ha dichiarato che non avrebbe mai realizzato interventi in assenza di incentivi. Questa tendenza prevale nella popolazione del Nord Ovest e del Centro Italia e nella fascia 55-65 anni.

A quale professionista affidarsi

Il professionista cui affidare i lavori viene scelto soprattutto sulla base della conoscenza precedente (32%), a cui si unisce la necessità di eseguire con rapidità i lavori pianificati (31%). Un ulteriore elemento è dato dalla valutazione economica dell’intervento, aspetto particolarmente importante nella zona di Roma (39% rispetto al 30% di Milano). La segnalazione da parte di amici e parenti viene presa in considerazione in misura più importante nel Centro e nel Sud Italia.

Molto apprezzati sono i distributori specializzati (79%) e i negozi fai da te/grande distribuzione (77%), ma anche muratori e idraulici specializzati, entrambi al 76%, a seguire l’architetto (73%).

Alcuni problemi emersi

Il 21% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto criticità o problematiche nello svolgimento dei lavori di ristrutturazione. In particolare, le criticità sono state dovute ai ritardi nella consegna dei materiali e nella difficoltà a reperirli (46%) e la mancanza di operai e artigiani per la realizzazione dell’opera (25%). 

Queste difficoltà hanno comportato la permanenza dei pontili a causa del rallentamento o del blocco dei lavori (42%), l’aumento dei costi di realizzazione (27%) e un preventivo più alto rispetto alle aspettative (22%).

Le prospettive per il futuro

Le prospettive non sono positive per i prossimi 12 mesi, infatti solo l’11% degli italiani ha dichiarato che con certezza effettuerà interventi sulla propria abitazione, mentre il 38% è ancora indeciso.

Le motivazioni principali alla base della scelta di procedere con i lavori si confermano il miglioramento del comfort abitativo, reso possibile dagli incentivi e la riduzione dei consumi energetici.

L’investimento medio per le attività di ristrutturazione o miglioramento pianificate ammonterà a 15.340 euro per gli interventi strutturali e a 8.170 euro per quelli di efficientamento energetico. Per interventi di rifacimento tetti, impianti antincendio, trattamento delle acque l’investimento medio per famiglia sarà di  10.465 euro. Per interventi su sanitari e rubinetteria è prevista una spesa di 5.715 euro, mentre per l’acquisto e l’installazione di impianti di condizionamento 4.670 euro.

La presenza di incentivi e bonus continua a svolgere un effetto catalizzatore. Infatti se nell’immediato futuro non ci fossero gli incentivi, il 57% di coloro che pensano di effettuare degli interventi di efficientamento con ricorso ai bonus non si attiverebbe.

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