Giardino sul tetto: piante e prato in copertura per migliorare l’aria e risparmiare energia

La progettazione di un giardino pensile sul tetto presenta sfide strutturali e agronomiche, ma se ben fatta, consente di trasformare uno spazio, altrimenti sprecato, in una risorsa preziosa sia dal punto di vista ambientale sia per la vivibilità della casa. E gode anche di incentivi fiscali.

Antonia Solari
A cura di Antonia Solari, Alma Dainesi, Giovanna Strino
Pubblicato il 15/10/2023 Aggiornato il 04/01/2024
Monaco building roofs - giardino sul tetto

La diffusione del tetto giardino è iniziata sin dall’antichità: famosi furono i giardini pensili di Babilonia o il tetto verde del mausoleo di Augusto. Nonostante la millenaria diffusione e il largo utilizzo odierno in molti Paesi (si pensi alle case scandinave o a quelle africane caratterizzate da contesti climatici assai differenti), questo efficientissimo sistema di isolamento termoacustico ha riscontrato in Italia una certa diffidenza. Invece sono moltissimi i vantaggi della realizzazione di un tetto-giardino in termini di comfort abitativo oltre che economici: i tetti giardino usufruiscono infatti degli incentivi fiscali.

Quali vantaggi per il giardino sul tetto

Realizzare un tetto giardino significa dotare la propria abitazione di un dispositivo che permette di risparmiare perché:

  • isolano l’edificio sottostante termicamente; riducono infatti le dispersioni termiche a favore di un maggiore comfort abitativo sia in estate che in inverno aumentano la capacità di captare e trattenere l’acqua piovana per reimmetterla nell’atmosfera grazie ad una successiva evapotraspirazione
  • limitano l’inquinamento acustico assorbendo le onde sonore
  • migliorano sensibilmente il clima urbano e l’impatto visivo

In più – se realizzati secondo le norme vigenti – permettono di usufruire delle detrazioni fiscali per interventi finalizzati al conseguimento di risparmio energetico.

Come si realizza un tetto verde

Se il sistema del tetto giardino deve coprire un tetto a falda (inclinazione massima del 25%) collocato sopra un locale a uso abitativo (non il garage o il deposito) per migliorane l’isolamento termico, si potrà accedere alla detrazione fiscale del 65%.
È necessario rivolgersi a un tecnico abilitato che si occupi della certificazione energetica e a una ditta specializzata. Le ditte installatrici spesso offrono un servizio “chiavi in mano” che accompagna il cliente dalla progettazione del tetto giardino fino alla compilazione delle pratiche burocratiche.
Il primo passo, sia che si tratti di un tetto già esistente, che di una nuova costruzione, è quello di eseguire una verifica statica delle strutture, per valutarne la capacità di sostenere i carichi del pacchetto: quello che incide maggiormente è il peso saturo d’acqua che è di circa 115 Kg/mq per la tipologia di verde estensivo, e parte dai 215 Kg/mq quando si parla di intensivo leggero.

Chi può realizzare un tetto verde? Il lavoro degli specialisti

Per realizzare il lavoro è necessario affidarsi esclusivamente a ditte specializzate, per due motivi. Il primo è ottenere un lavoro eseguito a regola d’arte: un lavoro fatto male potrebbe provocare infiltrazioni d’acqua attraverso i varchi aperti nell’impermeabilizzazione. Inoltre la ditta fornisce anche tutti i documenti necessari per accedere alla detrazione fiscale. A lavoro ultimato, il tecnico abilitato dovrà redigere un Attestato di Prestazione Energetica sull’unità immobiliare (APE) che dimostri che le prestazioni energetiche dell’edificio sono maggiormente performanti rispetto alla situazione precedente. In quel caso si può richiedere la detrazione fiscale. I documenti che serviranno (al tecnico per compilare la richiesta sul sito dell’ENEA e al proprietario per poter accedere alla detrazione fiscale) sono:

  • la certificazione della ditta installatrice del nuovo tetto giardino
  • l’Attestato di Prestazione Energetica dell’unità immobiliare (APE) a intervento concluso;
  • le fatture;
  • copia dei bonifici per il pagamento dei lavori da eseguirsi specificando nella causale di che lavori si tratta e il riferimento normativo 

Perché realizzare un giardino sul tetto

Le ragioni per scegliere di realizzare un giardino sul tetto sono molteplici, e vanno oltre l’aspetto estetico. L’installazione di piante e prato sulla copertura offre notevoli vantaggi, tra cui un’efficace coibentazione del tetto che riduce la dispersione termica e comporta significativi risparmi energetici. Questa soluzione protegge inoltre la struttura sottostante, rallentandone il deterioramento nel tempo.

La presenza di vegetazione agisce come una barriera naturale contro i rumori indesiderati, contribuisce alla purificazione dell’aria, assorbe le precipitazioni e favorisce la presenza di fauna locale. Questi benefici promuovono una maggiore sensibilità ambientale e un miglioramento della qualità di vita.

La versatilità dei sistemi proposti dai professionisti del settore e le molteplici opzioni di vegetazione adatte alla copertura consentono di sviluppare progetti di grande impatto senza limiti di scala, adattandosi sia a case monofamiliari che a condomini, fino ad interventi di riqualificazione urbana su larga scala.

Un tetto verde può essere progettato sia per nuove costruzioni che per la sostituzione di coperture esistenti e può essere sia decorativo che fruibile. Inoltre, è possibile integrare pannelli solari per massimizzare l’efficienza energetica.

In sintesi, i vantaggi di avere un giardino sul tetto sono molteplici, spaziando dal miglioramento del comfort abitativo e architettonico alla promozione dell’ambiente e dell’efficienza energetica.

Benefici del giardino sul tetto

L’architetto del paesaggio Roberto Seveso, di VerdePiùStudio, descrive gli straordinari plus di un giardino sul tetto

1) Ecologici

  • Mitigazione microclimatica
    La presenza di vegetazione sul tetto riduce la temperatura esterna, contribuendo a contrastare l’effetto isola di calore. Ciò si traduce in un rallentamento e una riduzione del carico termico negli ambienti interni. I tetti verdi catturano e restituiscono all’ambiente dal 50% al 90% dell’acqua piovana attraverso l’evaporazione. Ad esempio, 8 cm di terreno restituiscono il 70% delle precipitazioni.
  • Fissaggio delle polveri
    I tetti verdi intrappolano le particelle di polvere trasportate dal vento, facilitandone il deposito. Queste sostanze nocive vengono quindi assorbite dalle piante attraverso la fotosintesi ed eliminate.
  • Riduzione dell’inquinamento sonoro
    Le coperture verdi assorbono le onde sonore, riducendo la loro propagazione. Il substrato dei tetti verdi assorbe onde a basse frequenze, mentre la vegetazione assorbe onde ad alte frequenze.
  • Assorbimento dell’elettrosmog
    Uno strato di 15 cm di substrato leggero su un tetto verde assorbe il 94% delle emissioni nel campo di frequenza delle reti cellulari e delle ricetrasmittenti.
  • Nuovi ambienti di vita
    I tetti verdi creano nuovi habitat per piante e animali, offrendo loro un luogo per stabilirsi.

2) Funzionali

  • Protezione meccanica della struttura 
    I tetti verdi forniscono una protezione meccanica agli strati che compongono la struttura.
  • Abbassamento delle Temperature delle Guaine Isolanti 
    Contribuiscono a mantenere basse le temperature delle guaine isolanti, prevenendo danni causati dal gelo e dal disgelo agli strati più esposti.

3) Economici

  • Risparmio sui futuri costi di risanamento
    Durante l’estate, i tetti verdi possono mantenere temperature massime intorno ai 25 °C rispetto ai 80 °C di una copertura tradizionale. Ciò prolunga la durata degli elementi strutturali, come lo strato impermeabile.
  • Risparmio sui costi energetici
    La presenza di piante e prato sul tetto garantisce un migliore isolamento termico, riducendo così i costi energetici legati all’uso di sistemi di climatizzazione.
  • Riduzione dei picchi di deflusso idrico
    La capacità di ritenzione idrica di un giardino sul tetto produce un ritardo nei tempi di deflusso delle acque piovane verso canalizzazioni e sistemi di smaltimento. Di questo si può tenere conto per ridurre le dimensioni dei canali di smaltimento.

 

giardino sul tetto. Foto di Roberto Seveso

    Foto di Roberto Seveso

 

Norme, progetto e messa in opera del giardino sul tetto

La progettazione e la realizzazione di un tetto verde sono regolate da due importanti strumenti: la norma Uni 11235, con il titolo “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture verdi,” e le linee guida ministeriali emanate dal Ministero dell’Ambiente, intitolate “Verde Pensile: Prestazioni di Sistema e Valore Ecologico.”

Per garantire un processo affidabile e sicuro, è fondamentale evitare l’improvvisazione o il fai da te. La messa in opera di un giardino sul tetto richiede il coinvolgimento di personale altamente qualificato, con una profonda comprensione delle direttive normative e una competenza tecnica completa, che abbracci anche una conoscenza precisa dei principi idraulici, fisici e meccanici.

È importante sottolineare che l’efficacia e la durata del sistema dipendono direttamente dall’attuazione pratica. Pertanto, la ditta incaricata deve essere in grado di certificare l’intervento, rilasciando una dichiarazione di conformità alle norme di riferimento. La conformità alle normative è cruciale per garantire la qualità e la sostenibilità del tetto verde, nonché per assicurare il suo impatto positivo sull’ambiente circostante.

L’iter burocratico per la realizzazione di un tetto verde

Spesso, quando ci si rivolge a un’azienda specializzata nel settore, si ha accesso a un servizio “chiavi in mano” per la realizzazione di un tetto verde. Tuttavia, è importante comprendere che questa comporta una serie di passaggi preliminari che devono essere attentamente considerati.

Nel caso di condominio, per esempio, è essenziale ottenere l’autorizzazione scritta da parte dei condomini. Presso l’Ufficio Comunale, è fondamentale verificare l’esistenza di eventuali vincoli (architettonici, storici, paesaggistici) che possano riguardare l’edificio in questione, nonché consultare le linee guida eventualmente previste dalla normativa locale.

Inoltre, presso l’Ufficio Comunale, è necessario presentare una pratica edilizia adeguata, firmata da un professionista abilitato, in conformità con il tipo di lavoro che si intende eseguire. Questi passaggi burocratici sono essenziali per garantire la conformità legale e la corretta esecuzione del progetto di tetto verde.

 
giardino sul tetto - realizzazione a Milano di Daku, sistema di copertura estensivo "plus"

Nella foto una realizzazione a Milano dell’azienda Daku (www.daku.it). Consiste in un sistema di copertura estensivo “plus”, che si estende su 1.000 mq. La vegetazione tappezzante è disposta secondo uno schema geometrico, in linea con l’estetica dell’architettura che la ospita, mettendo in risalto il progetto. Obiettivo dell’intervento: migliorare l’isolamento termico per contribuire al risparmio energetico dell’edificio.

Giardino sul tetto: per un edificio nuovo o esistente?

Il giardino sul tetto offre un contributo fondamentale in un piano di riqualificazione urbana: per questo è un’alternativa da considerare sia per sostituire una vecchia copertura sia quando l’edificio è di nuova costruzione.

giardino sul tetto realizzato da Harpo

Giardino pensile realizzato da Harpo, http://www.harpogroup.it Foto di Luigina Giordani

Tetto verde per un edificio nuovo

Certamente è più semplice progettare un tetto verde per un edificio nuovo, perché si hanno molte più chance: maggiori possibilità sia di scelta, sia come valutazioni tecnico-estetiche. Il tetto verde in questi casi viene ideato contestualmente all’edificio e nasce insieme a esso, riuscendo così a esprimere al massimo tutte le potenzialità.

Tetto verde per una casa già esistente: occhio al peso

Grandi opportunità si hanno anche quando si trasforma “a verde” una copertura esistente, indipendentemente se piana o a falde inclinate. Vi sono però maggiori vincoli: primo fra tutti il peso, perché il nuovo tetto non deve sovraccaricare la struttura sottostante (che è stata progettata per un’altra copertura) e poi la resa estetica.

Come in ogni sostituzione, a maggior ragione quando si tratta del tetto, è necessario verificare le condizioni dell’edificio e analizzarne l’aspetto strutturale (la relazione di un ingegnere abilitato comprova la fattibilità del progetto dopo aver verificato la corretta distribuzione dei carichi aggiunti). In questo modo si recuperano i dati indispensabili per la progettazione della nuova copertura valutando, per esempio, se al posto del vecchio lastrico solare si può realizzare un giardino fruibile, oppure se le falde con coppi rovinati possono trasformarsi in una distesa di verde ossigenante.  Talvolta è possibile “posare la vegetazione” sullo strato di impermeabilizzazione della copertura precedente, purché questo sia in buone condizioni.

I sistemi possibili per il tetto verde: estensivo e intensivo

I sistemi definiti tetti giardino o verde pensile possono essere di due tipologie: estensivi o intensivi; entrambi si adattano a coperture piane o inclinate fino al 25%. Inclinazioni maggiori richiedono soluzioni più impegnative studiate ad hoc.

La distinzione tra i due tipi di giardino sul tetto si basa sull’accessibilità al tetto, che a sua volta influenza la sua fruibilità e la facilità di manutenzione.

Un tetto verde può essere puramente ornamentale, noto come “estensivo”, oppure può essere progettato per essere utilizzato come un autentico giardino, denominato “intensivo“.

In alcuni casi, è possibile che entrambe le tipologie coesistano sulla stessa copertura, a condizione che questa abbia una configurazione particolare. I due approcci differiscono per peso e costi, che possono variare anche in base al produttore e al tipo di “pacchetto” utilizzato. Nel mercato dei tetti verdi, è disponibile una vasta gamma di opzioni, che comprende sistemi brevettati e procedure condivise da diverse aziende.

Sistema estensivo: ornamentale

Il tetto verde estensivo è una soluzione prevalentemente decorativa e non è progettato per l’uso pratico. È particolarmente adatto per coperture di difficile accesso e per edifici che non possono sopportare carichi aggiuntivi significativi. In questo contesto, la vegetazione serve principalmente a scopo estetico e a contribuire alla compensazione ambientale.

Presenta un pacchetto ridotto in fatto di spessore e stratigrafia, circa 16-18 cm. Sono idonei alle coperture poco accessibili sulle quali non ci sia passaggio di persone e la possibilità di mettere un sistema di irrigazione. Le specie che meglio si adattano a tappezzarne le superfici sono le miscele di sedum.

tetto giardino sistema estensivo

 

Il peso complessivo del tetto verde estensivo varia in base ai produttori e allo spessore della stratificazione, che solitamente oscilla tra 10 e 15 cm. Ad esempio, un sistema con uno spessore di 10 cm e un substrato di materiali naturali può avere un peso minimo di circa 80 kg/mq quando completamente saturato d’acqua. In termini di costo, l’installazione di un tetto verde estensivo ha un prezzo medio che si colloca tra i 50 e i 70 euro al mq.

Questo tipo di sistema di inverdimento estensivo richiede un fabbisogno nutritivo molto limitato. La sua progettazione è orientata a garantire che l’approvvigionamento di acqua e nutrienti avvenga principalmente attraverso processi naturali, spesso eliminando la necessità di un impianto di irrigazione dedicato.

inverdimenti estensivi per giardino sul tetto

Tetto verde intensivo: accessibile e funzionale

Il tetto verde è accessibile e utilizzabile. Questo sistema di inverdimento permette la creazione di spazi strutturati e ben arredati, compresi percorsi pedonali e, in alcuni casi, anche percorsi carrabili. Naturalmente, per realizzare un progetto di questo tipo, è essenziale che l’edificio sia strutturalmente idoneo a sopportare i carichi aggiuntivi e che sia possibile installare un “pacchetto tetto”, con uno spessore che varia da 20 a 40 cm, aumentando a 80 cm per ospitare determinate specie vegetali.

A titolo di esempio, un sistema di 15 cm con uno strato di accumulo composto da materiali naturali può raggiungere un peso minimo di circa 120-130 kg/mq quando completamente saturato d’acqua. Per quanto riguarda il costo, il tetto verde intensivo ha un costo medio che parte da circa 65 euro al mq.

L’inverdimento intensivo richiede un apporto costante di risorse energetiche, tra cui acqua e fertilizzanti. Di conseguenza, la superficie richiede una manutenzione regolare, simile a quella di un giardino a livello del suolo, ma con l’ulteriore sfida dell’altezza da terra elevata.

disegno del verde per giardino sul tetto

 

Il sistema intensivo è di due tipi: leggero e pesante.
Quello leggero è la soluzione che più si avvicina al tradizionale prato verde; gli spessori partono da 26 cm circa. La manutenzione di questa seconda tipologia è più impegnativa perché richiede irrigazioni e apporti nutritivi costanti, quindi una facile accessibilità. Oltre ad un manto erboso si possono mettere a dimora anche piante di taglia media: questo fa si però che gli spessori sia del pacchetto di isolamento che dello strato di terra siano maggiori, per il drenaggio e per il radicamento degli alberelli.
Il sistema intensivo pesante presenta spessori decisamente maggiori in grado di sopportare il passaggio di persone ma anche di mezzi. Raramente trova impiego per i tetti giardino, a meno che non si tratti di soluzioni architettoniche molto particolari. È più caratteristico delle coperture delle autorimesse interrate.

tetto giardino sistema intensivo

 

Giardino sul tetto: piano o inclinato?

Entrambe le tipologie di giardino sul tetto, estensivo o intensivo, possono essere realizzate sia su coperture piane che su falde inclinate. Le superfici orizzontali non pongono alcun problema; tuttavia, quando si affrontano superfici inclinate (con inclinazioni da 5° a 50°), è necessario adottare precauzioni aggiuntive, considerando le forze di spinta e l’effetto erosione.

In generale, per inclinazioni fino a 15° (equivalenti a una pendenza del 27%), è possibile utilizzare i pacchetti standard forniti dalle aziende specializzate. Tuttavia, per inclinazioni maggiori, sono necessarie soluzioni personalizzate (ad esempio, le impermeabilizzazioni anti-radice non possono essere applicate su superfici con un’inclinazione significativa).

Va notato che è stato realizzato con successo un giardino sul tetto anche su una superficie inclinata di 50°, equivalente a una pendenza superiore al 100%. Ciò dimostra la flessibilità di progettazione e installazione dei giardini sui tetti, adattabile alle diverse condizioni del tetto.

 

 

prato di Daku per giardino sul tetto

Il prato in quota fotografato si trova in provincia di Udine e occupa una superficie di circa 230 mq. È stato realizzato da Daku (www.daku.it) con un particolare sistema intensivo che permette di coniugare estetica e funzionalità. Il giardino, infatti, è del tutto identico a uno tradizionale (fruibile e calpestabile) ma, posto sul tetto, utilizza le acque reflue, che vengono immagazzinate dal sistema interno e utilizzate per irrigare la vegetazione.

 

Di quali strati è composto un giardino sul tetto? 

Il tetto verde è sempre costituito da un sistema stratificato. Tale “pacchetto” viene sovrapposto all’ultimo solaio dell’edificio, se la copertura è piana o curva, o direttamente alla struttura della falda, se è inclinata. Quando la superficie è in forte pendenza occorre contrastare l’effetto di scivolamento dei materiali che si andranno ad appoggiare, anche con l’ausilio di una battuta di contenimento perimetrale costituita da un bordo esterno che fa da barriera ed è sempre presente in queste coperture.

Questi strati costituenti il “giardino sul tetto” sono variabili a seconda delle tipologie e dei produttori, ma tendono a replicare la struttura del suolo naturale. Di seguito, un esempio comune di tali strati:

  • Impianto vegetale 
    È lo strato del verde, quello che rimane a vista. La scelta delle piante dipende dal tipo di tetto verde e dal contesto geografico e urbano, oltre che in base alle loro caratteristiche di crescita e al risultato estetico desiderato.
  • Substrato di crescita (strato colturale)
    Costituisce il terreno di coltura ed è composto da un “compost” leggero contenente terriccio e residui vegetali. Questa miscela garantisce un peso minimo, ma permette una filtrazione e una circolazione dell’aria ottimali. Lo spessore richiesto varia in base al sistema e alle varietà di piante (per esempio, 15 cm per un prato ornamentale, 100 cm per piccoli alberi).
  • Membrana di filtrazione
    Realizzata in tessuto non tessuto, questa membrana trattiene il terreno e permette all’acqua di filtrare verso lo strato sottostante. In alcune situazioni, per prevenire lo sviluppo delle radici, si aggiunge un tessuto composto da fibre di polietilene per creare una barriera più efficace.
  • Drenaggio e accumulo idrico
    Questo strato, realizzato in ghiaia o vaschette di polietilene, gestisce il deflusso delle acque piovane, trattenendone una parte per periodi di siccità.
  • Membrana impermeabile
    Questa membrana sintetica agisce come una barriera antiradice, separando l’area verde dall’edificio. Se il tetto esistente dispone già di un adeguato strato impermeabile funzionale e capace di garantire la tenuta all’acqua e alle radici, questa membrana può essere omessa.

Quali piante sono adatte a un giardino sul tetto

La selezione delle piante da utilizzare in un giardino sul tetto è influenzata da vari fattori, tra cui il tipo di sistema (estensivo o intensivo), la finalità della copertura verde e gli obiettivi del progetto. Per effettuare una scelta accurata delle piante, è essenziale fare riferimento alla normativa specifica, che prevede un’analisi preventiva delle condizioni climatiche e territoriali.

Le piante selezionate influenzano anche lo spessore del substrato di coltura. A titolo di esempio, per erbacee perenni a sviluppo limitato, può essere sufficiente uno strato di substrato di 10 cm. Tuttavia, per la creazione di tappeti erbosi, sono necessari almeno 15 cm. Gli arbusti di dimensioni ridotte richiedono uno spessore di 20 cm, mentre alcuni alberi possono richiedere un substrato addirittura spesso 80-100 cm.

Piante resistenti per il tetto verde estensivo

Nel caso di un sistema di tetto verde estensivo, il substrato di crescita ha uno spessore ridotto e consiste principalmente in componenti minerali. Di conseguenza, il peso complessivo rimane nell’intervallo compreso tra 80 e 150 kg/mq (massimo). In genere, per questo tipo di tetto verde, si scelgono varietà di piante come Sedum, Crassulaceae, piante perenni e erbacee da fiore. Queste specie condividono notevoli capacità di rigenerazione, autopropagazione e resistenza sia allo stress idrico che termico.

Per mantenere un tetto verde estensivo in ottime condizioni, è consigliabile pianificare un intervento di manutenzione all’anno, massimo due, se necessario.

tabella piante per verde estensivo per giardino sul tetto

impianto di irrigazione

Piante, cespugli e alberi per il tetto verde intensivo

Per una superficie verde accessibile e completamente utilizzabile, è possibile stimare un peso totale medio di circa 350 kg/mq. Tuttavia, per aree con substrati di notevole spessore destinati a piccoli alberi, il peso può raggiungere valori più elevati, arrivando fino a 700 kg/mq.

Il tipo di vegetazione selezionata per il tetto verde intensivo comprende rotoli di tappeto erboso già vegetato, piante erbacee perenni, tappezzanti, cespugli di dimensioni ridotte e alberi con un’altezza massima di 2-3 metri.

Un elemento cruciale da considerare è la manutenzione costante, che può richiedere concimazioni regolari. La frequenza della manutenzione varierà in base alla tipologia di vegetazione e all’uso previsto per il giardino pensile, ma solitamente si richiede un intervento fino a due volte alla settimana. È fondamentale dotare il tetto verde di un sistema di irrigazione interno, come descritto successivamente. Inoltre, il pacchetto deve includere un sistema di raccolta e smaltimento delle acque, progettato in base alle esigenze specifiche delle piante selezionate.

 

tabella piante per verde estensivo per giardino sul tetto

Quale manutenzione per il tetto verde

Come visto, un tetto verde di tipo “estensivo” richiede una manutenzione limitata. In conformità con quanto stabilito dalla norma Uni 11235, tali interventi sono principalmente finalizzati al controllo dei componenti del tetto. Questa manutenzione comprende principalmente la pulizia dei bocchettoni di scarico, in modo simile a quanto si effettua per una copertura piana tradizionale come un lastrico solare. Inoltre, è necessario un controllo periodico della vegetazione per garantire che non si siano sviluppate piante non adatte all’ambiente.

La manutenzione richiesta da un tetto verde di tipo “intensivo” è considerata più impegnativa. Oltre alle attività sopra menzionate, è necessario prendersi cura delle piante stesse. Ancora una volta, la norma Uni 11235 fornisce tutte le istruzioni essenziali per la gestione appropriata di questo tipo di copertura verde. Questa normativa fornisce alle aziende incaricate le linee guida necessarie per garantire la corretta manutenzione del tetto verde intensivo.

Approvvigionamento di acqua e nutrimento del giardino sul tetto

In generale, un tetto verde, indipendentemente dalla sua tipologia, integra sempre un sistema di irrigazione che sfrutta l’approvvigionamento idrico principale dell’edificio. Nei casi dei tetti verdi “intensivi”, viene aggiunto anche un sistema di fertilizzazione per lo strato di coltura. Entrambi questi sistemi sono tipicamente automatizzati e gestiti attraverso una centralina elettronica, consentendo un monitoraggio costante a distanza.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico alle radici delle piante, questo è garantito dallo strato specifico di accumulo idrico. La modalità di accumulo dell’acqua dipende dalla composizione dello strato stesso, che può essere realizzato utilizzando materiali naturali come la perlite espansa, celle o tessuti non tessuti ritentori come filtri geotessili o polistirene espanso sinterizzato.

Lo strato vitale: composizione e caratteristiche

Lo strato vitale, noto anche come strato colturale, è situato immediatamente sotto la superficie vegetale di un tetto verde ed è responsabile dell’apporto nutritivo alle piante e della loro crescita. Le caratteristiche di questo strato sono regolamentate dalla norma Uni di riferimento, che ne stabilisce la composizione.

Per esempio, la normativa sottolinea l’importanza di non utilizzare terreno naturale, come si farebbe in un giardino tradizionale a livello del suolo. L’uso di terreno naturale aumenterebbe notevolmente il peso complessivo del tetto verde e, al contempo, diminuirebbe le proprietà agronomiche dello strato colturale. Il terreno naturale potrebbe anche presentare problemi di compattazione e quindi non sarebbe idoneo. In effetti, la norma prevede specifici requisiti di bassa comprimibilità e elevata capacità di ritenzione idrica per questo strato.

Ogni produttore è libero di selezionare i materiali e i componenti più adatti per raggiungere tali obiettivi, garantendo la conformità con la normativa vigente.

 

Detrazioni fiscali per avere un giardino sul tetto

Vi sono diverse forme che agevolano la realizzazione di un tetto verde, con piante e prato in copertura, poiché è a tutti gli effetti un componente dell’involucro edilizio. Se si sostituisce l’intera copertura esistente (anche con modifica della pendenza) si può usufruire del bonus ristrutturazioni (sconto Irpef del 50%). Quando invece il giardino pensile comporta un risparmio energetico entra in gioco l’ecobonus (detrazione Irpef o Ires del 65-70-75%, a seconda dei casi).

A questi si aggiunge la detrazione fiscale “bonus verde” inserita nelle Legge di Bilancio 2018 e valida fino al 31/12/2024 per i costi relativi alla sistemazione del verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere, tetti verdi compresi. Si tratta di uno sconto Irpef del 36% da applicare su una spesa massima di 5.000 euro (in condominio tale cifra è riferita a ogni unità immobiliare), recuperabile in 10 rate annuali.

 

Cinque soluzioni concrete di roof garden

Dalla teoria alla pratica, vediamo cinque esempi di roof garden realizzati da alcune delle aziende leader nel settore, le quali offrono anche soluzioni ibride di verde, estensivo e intensivo, di grande impatto. La combinazione di queste due tipologie rappresenta un’ottima soluzione per sfruttare appieno la superficie di un tetto.

 

Verde estensivo Climagrün per condominio per giardino sul tetto

Verde estensivo, condominio
Si tratta di un tetto non calpestabile, con stratigrafia a peso ridotto (circa 130 kg al mq). La vegetazione è composta da germogli di Sedum di diverse varietà e, in particolare, della Weihenstephaner gold, con piante messe a dimora giovani.
Come è composto 
Superficie totale: circa 1.300 mq
Strato vegetale: germogli e piante giovani di Sedum
Substrato estensivo: Climagrün E
Elemento di drenaggio: Climadrain 55
Stuoia protettiva: Climagrün PECT 300 Azienda: Climagrün, http://www.climagruen.it

 

giardino sul tetto Climagrün - Misto, Verde, Estensivo e intensivo

Misto, verde estensivo e intensivo, casa singola
Duplice tipologia per questa copertura, in parte adibita a verde estensivo e in parte a quello intensivo. Parzialmente calpestabile e con camminamenti rivestiti in sasso naturale, è un’oasi naturale che si sviluppa fra Sedum e graminacee, ma comprende anche arbusti e alberi di piccole dimensioni.
Come è composto
Superficie totale: circa 120 mq
Strato vegetale: Sedum, graminacee, arbusti e alberi piccoli
Substrato intensivo: Climagrün I
Stuoia filtrante: Climagrün 105
Elemento di drenaggio e accumulo idrico: Climadrain 25
Stuoia protettiva: Climagrün PECT 500
Azienda: Climagrün, http://www.climagruen.it

 

Verde intensivo Climagrün per giardino sul tetto in Condominio

Verde intensivo, condominio.
Questa copertura ha una superficie completamente calpestabile. Il progetto ha previsto l’installazione di un pacchetto completo, includendo le aiuole in acciaio corten, l’impianto di irrigazione automatica e il robot tagliaerba, scelto per ridurre al minimo i costi di manutenzione.
Come è composto
Superficie totale: circa 100 m²
Strato vegetale: Rotoli di prato
Substrato intensivo Climagrün I
Stuoia filtrante: Climagrün 105
Elemento di drenaggio e accumulo idrico:
Climadrain 40
Stuoia protettiva Climagrün PECT 500
Azienda: Climagrün, http://www.climagruen.it

 

da tetto a giardino sul tetto di Harpo

Un caso di sostituzione: da tetto a giardino sul tetto
La trasformazione della copertura dell’edificio in un tetto verde è firmata dallo studio di architettura del paesaggio GiardiniGiordani e dall’architetto Luigina Giordani, ed è stata realizzata da Harpo (www.harpogroup.it). Della superficie complessiva di 300 mq, 120 sono dedicati al verde pensile, diviso in tre aree.
Due di queste sono a uso privato e corrispondono ad altrettanti appartamenti che vi si affacciano, mentre una è ad uso comune. La realizzazione è stata seguita da Manfrica Service, installatore autorizzato Harpo e prevede un substrato colturale di spessore variabile (circa 35 cm). Il sistema verde pensile è costato circa 80 euro/mq, escluse le spese per il sollevamento al piano e l’impermeabilizzazione, che era già stata realizzata.
Foto di Luigina Giordani

 

 

Giardino sul tetto: anche sintetico. Componibile e leggero

Giadino sul tetto Rofingreen, anche sintetico, componibile e leggero
Moduli isolanti e componibili a incastro, con la superficie composta da un morbido filato identico all’erba, ma che non richiede manutenzione. È la proposta Roofingreen (www.roofingreen.it) per le coperture verdi ma sintetiche. Nella foto: un intervento di riqualificazione di un tetto di 150 mq praticabile e a uso pubblico, realizzato con spazi verdi composti dai moduli Leaf.

 

Giardini sul tetto mini e maxi con proposte d’autore

Oggi i più grandi interventi urbani propongono soluzioni green oriented, dove il tetto con le piante è una delle espressioni. Soprattutto nei grandi centri urbani, piccole oasi vegetali o grandi polmoni verdi, diventano una bella necessità.

Progetto CMR Big Data Valley, giardino sul tetto in Cina

Progetto CMR
Big Data Valley: la nuova Silicon Valley in Cina è eco
Fra i finalisti del MIPIM Awards 2018, per la categoria Best Futura Mega Projects, il masterplan Xiantao Big Data Valley, firmato dallo studio di architettura Progetto CMR, prevede la realizzazione di un’area destinata a uffici e di una ad appartamenti, spazi commerciali, scuole e strutture per l’ospitalità. Distribuito su un’area di 700.000 mq, di cui 315,350 costruiti, il progetto ruota attorno a un nucleo centrale totalmente integrato nel verde. Il nuovo distretto sarà autosufficiente e sostenibile, grazie anche al contributo concreto offerto dal tetto verde.

 

progetto Stefano Boeri architetti per il giardino sul tetto del Policlinico di Milano

Stefano Boeri architetti
Il nuovo Policlinico di Milano: la salute è green
Un intervento che, grazie alle sue dimensioni e all’innovazione che introduce, sarà in grado di ridisegnare il centro di Milano. Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, sottolinea che non si tratta “solo” della costruzione di un ospedale all’avanguardia nel centro della città, ma di un grande progetto con implicazioni su tutto il territorio cittadino da un punto di vista sociale, urbanistico, architettonico, culturale e ambientale. Fra le novità, il cosiddetto “Giardino alto”, un enorme tetto verde di 6.000 mq, attrezzato per ospitare percorsi di riabilitazione per i pazienti e per concedere un po’ di relax ai familiari dei degenti e agli operatori sanitari.
Lo spazio avrà aree protette per i bambini, laboratori di cura dell’orto per pazienti oncologici, aree dedicate alla pet therapy, allo yoga e al fitness.

 

STUDIO Piuarch Porta Nuova Building, giardino sul tetto

Studio Piuarch
Porta Nuova Building: un pic-nic sui tetti

Un progetto per trasformare in uno spazio verde il tetto del complesso per uffici e attività commerciali Porta Nuova Building, a Milano.  Il “rooftop garden” è immaginato come uno spazio verde polivalente, con un orto in quota, aperto al pubblico e collegato a un servizio di ristorazione che ne utilizza i prodotti; un’area per spettacoli e manifestazioni e una palestra per discipline sportive o pratiche meditative.
Ispirato ai progetti di New York e Rotterdam, il tetto verde di Porta Nuova Building troverebbe riscontro con l’edificio “Bosco Verticale” presente nella zona, sottolineando l’importanza di avere “polmoni verdi” in città.
Grazie ai nuovi incentivi dedicati al verde e allo slancio della pubblica amministrazione, l’idea di Piuarch sta affrontando le tappe necessarie per arrivare alla realizzazione del progetto.

 

copertura piana di residenza (provincia di Monza e Brianza,) in stile neo-razionalista, pensata per giardino sul tetto

Roberto Seveso
Una copertura attiva
Il contesto è quello della provincia di Monza e Brianza, in cui è diffusa la copertura a falde inclinate. Qui l’architetto Roberto Seveso ha sviluppato un progetto innovativo, legato invece all’architettura del paesaggio. Si tratta della copertura piana di una residenza, costruita in stile neo-razionalista e pensata per ospitare un manto verde. Sul tetto è stato applicato verde intensivo, con arbusti tappezzanti e cespugliame e, isolando dal punto di vista termico, ha risposto con efficienza all’esigenza di avere un contributo al bilancio energetico dell’involucro. Il tetto, inoltre, bilancia il ciclo delle acque piovane, abbassa le temperature e protegge dall’inquinamento elettromagnetico.

 

Elasticospa Una ranch-house sulle colline

Elasticospa
Una ranch-house sulle colline
In un paesaggio collinare, nella provincia di Pordenone, fra le montagne da una parte e la piana friuliana dall’altra, lo studio di architettura Elasticospa si è occupato della progettazione di una residenza strettamente legata alla natura del luogo. Da qui, la scelta del tetto verde, che ha permesso di creare una connessione ancora più forte con i pendii delle colline e delle montagne.
Il tetto è un grande giardino pensile trattato con diverse specie di sedum, scelta sia per la minima richiesta di manutenzione, sia per la varietà di tonalità cromatiche che si susseguono nel corso delle stagioni. La parte più esterna e panoramica della copertura, invece, viene usata come area relax ed è stata rivestita in legno, per dare continuità con le scelte green e creare un ambiente in armonia con l’ambiente

 

Orti Alti a Torino,giardino sul tetto alle Fonderie Ozanam

Orti Alti a Torino
Le Fonderie Ozanam è un orto posto sul tetto di una ex fonderia nella periferia torinese. È coordinato da Orti Alti, un’organizzazione vincitrice del Premio Innovazione Amica dell’Ambiente promosso da Legambiente Italia, fondata dalle architette Elena Carmagnani ed Emanuela Saporito. Riunisce architetti, designer, urbanisti e agronomi e si occupa di divulgazione, ricerca e sperimentazione di pratiche di agricoltura urbana, riuso dello spazio urbano e partecipazione dei cittadini. Il progetto pilota Avviato nel 2016, è l’innesco di un percorso di recupero a uso collettivo del complesso edilizio su cui sorge ed è esempio di innovazione ambientale e sociale. Sostenuto da importanti fondazioni e aziende private, l’orto Le Fonderie Ozanam è stato insignito del Recognition Award nell’ambito dell’European Award for Ecological Gardening 2017.

 

Un giardino pensile realizzato a Milano con la versione "verde intensivo leggero" del sistema Perliroof® di Perlite Italiana

Verde fruibile, un giardino pensile
Realizzato a Milano, il prato fruibile sul tetto è realizzato con la versione “verde intensivo leggero” del sistema Perliroof® di Perlite Italiana (www.perligarden.com). Un brevetto italiano che utilizza componenti naturali. È una soluzione a costi contenuti (50 euro/mq), dal peso limitato e con manutenzione ridotta, grazie alla scelta accurata delle specie vegetali adatte. Si può integrare con elementi di arredo o pavimentazioni.

 

Le piante più usate per il giardino sul tetto

  • Per il giardino sul tetto: Hypericum calycinum. Altezza: max 25 cm; fioritura: da primavera inoltrata ai primi freddi autunnali). Esposizione: soleggiata
  • Sempervivum tectorium. Altezza: max 10/15 cm. Esposizione: soleggiata.
  • Thymus vulgaris. Altezza: max 25/35 cm. Fioritura: primavera inoltrata e piena estate. Esposizione: soleggiata.
  • Dianthus. Altezza: max 30/40 cm. Fioritura: da maggio a luglio. Esposizione: soleggiata.
  • Phlox subulate. Altezza: max 10/15 cm. Fioritura: fine marzo, aprile. Esposizione: soleggiata.
  • Origano. Altezza: max 80 cm. Fioritura: estate. Esposizione: soleggiata.

Giardini sul tetto

  • Giardino pensile realizzato da Harpo
  • Sistema di copertura estensivo plus di Daku
  • Giardino sul tetto di Daku realizzato a Udine con un particolare sistema intensivo
  • Masterplan Xiantao Big Data Valley di Progetto CMR
  • Nuovo Policlinico di Milano: progetto di Stefano Boeri Architetti
  • Porta Nuova Building di Studio Piuarch
  • Ranch house in provincia di Pordenone: progetto di Elasticospa
  • Prato fruibile sul tetto realizzato a Milano da Perlite Italiana

 

Guarda altri progetti di giardini sul tetto 

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 4.75 / 5, basato su 4 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!