Do ut do 2016: una casa “virtuale” a scopo benefico

Terza edizione del progetto biennale promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli con tema la Casa Do ut do, disegnata dall’architetto Alessandro Mendini, con 12 stanze realizzate da architetti, designer e artisti che doneranno le loro opere a scopo benefico. Da luglio a novembre in vari musei italiani si potrà visitare la casa in virtual reality 3D.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 01/08/2016 Aggiornato il 03/08/2016
Do ut do 2016: una casa “virtuale” a scopo benefico

Ruota attorno al tema della casa la terza edizione di “do ut do”, un progetto biennale promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, impegnata nell’ambito delle cure palliative, con lo scopo benefico di raccogliere fondi.

La prima edizione, svoltasi nel 2012, è stata dedicata all’arte contemporanea e la seconda nel 2014 al design internazionale. La terza edizione si svolge quest’anno nel 2016 e ha come tema la Casa Do ut do, disegnata dall’architetto Alessandro Mendini. 13 celebri architetti, design e artisti del calibro di Renzo Piano, Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora,  Claudio Silvestrin, Nanda Vigo, sono i protagonisti del progetto e ognuno di loro ha avuto il compito di disegnare le 12 stanze della casa, ciascuna ispirata ad un valore dell’abitare  scelto tra quelli che compongono la qualità della vita e formano il senso profondo di una casa, come di una comunità, una città o un paese: vitalità empatia, sogno, civiltà, gioco, attesa, inclusione, natura, complicità, luce, amore e incanto.

Trovano spazio nelle stanze della casa opere d’arte contemporanea e pezzi di design, disegnati da celebri artisti, architetti, designer, galleristi come, tra gli altri, Antonio Citterio, Marcello Jori, Antonio Marras, i Masbedo, Lia Rumma, Mimmo Paladino, Sissi, Francesco Vezzoli, Velasco Vitali. Gli autori doneranno le loro opere e i pezzi unici di design, che saranno messi in palio a dicembre al MAST di Bologna, tramite estrazione a sorte tra coloro che avranno acquistano un biglietto per l’asta della Fondazione.

L’edizione 2016 di “Do ut do” è nel segno del virtuale. La casa infatti si potrà visitare tramite un sistema di navigazione in virtual reality 3D, sia sul web che nei musei e nelle sedi espositive che aderiscono al progetto e sul sito internet dedicato (doutdo.it). Le esposizioni previste in cui poter entrare virtualmente nella casa e nel giardino do ut do e vedere le opere d’arte e i pezzi unici di design in palio si tengono dal 14 luglio e fino al 31 agosto alla Reggia di Caserta presso la Sala Romanelli, dal 15 al 22 luglio al Madre di Napoli, dal 20 al 25 settembre al MAXXI di Roma, dal 3 al 10 ottobre al MART di Rovereto e dal 15 ottobre al 15 novembre al MAMbo di Bologna. Ultimo appuntamento a metà dicembre al MAST dove si terrà l’estrazione e assegnazione delle opere. Padrino dell’edizione 2016 è il premio Nobel Dario Fo.

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  • Sedia "La Regista do ut do"   di Michael Boucquillon e Donia Maaoui
  • BUILDING OBEJCT 001, 2016 di Mario Cucinella
  • Rabbit Chair Gold di  Stefano Giovannoni
  • B_IG di Massimo Iosa Ghini
  • Progetto grafico di tessuto per la X Triennale di Milano (1953) di Bruno Munari
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