Bollette luce: differenza tra prima e seconda casa, residente o non residente

C'è differenza di costi tra la bolletta per l'energia elettrica di una prima e di una seconda casa?

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 15/05/2023Aggiornato il 29/10/2025
BOLLETTE luce

Possedere più abitazioni significa fare i conti con bollette diverse. La spesa per la luce varia a seconda che la casa sia la prima abitazione (residenza principale) o una seconda casa (abitazione per vacanze o non abitata stabilmente). Le differenze principali riguardano gli oneri di sistema e la quota fissa, che rendono spesso più costosa la bolletta della seconda casa.

Bolletta luce: differenza tra prima e seconda casa cioè tra residente e non residente 

La bolletta della luce varia tra residente e non.

  • Residente: significa che l’intestatario del contratto ha residenza anagrafica nell’abitazione fornita.
  • Non residente: significa l’intestatario ha il contratto sull’abitazione ma non vi risiede (es. una seconda casa o un’abitazione per le vacanze).

Differenze principali

Le differenze tra una bolletta per i residenti e quella dei non residenti esistono sul fronte degli oneri di sistema e sulla quota fissa. 

Oneri di sistema

Si tratta di oneri che vanno a coprire diverse tipologie di costi riguardanti il settore e le politiche energetiche.

  • Residente: applicati solo in quota energia (€/kWh) in base ai consumi.
  • Non residente: applicati sia in quota energia sia in quota fissa annuale.

Quota fissa

La quota fissa di una bolletta è quella parte del totale che devi pagare indipendentemente da quanto consumi. Non cambia in base all’uso: gas, acqua, elettricità o telefono, la quota fissa serve a coprire i costi base del servizio, come la manutenzione della rete, la gestione della fornitura e altri costi fissi del gestore.

Per esempio se in un mese consumi pochissimo o addirittura niente, pagherai comunque la quota fissa. Se consumi tanto, alla quota fissa si aggiungerà la quota variabile, calcolata in base ai tuoi consumi effettivi. In pratica, è come un “abbonamento minimo” che garantisce al fornitore di coprire i costi di gestione della tua fornitura anche se non consumi nulla.

  • Residente: non prevista.
  • Non residente: prevista e aumenta l’importo della bolletta anche se i consumi sono bassi.

Perché la seconda casa costa di più

La quota fissa degli oneri grava maggiormente quando i consumi sono pochi, come spesso accade per una casa per le vacanze. Gli oneri di sistema per non residenti includono costi da pagare a prescindere dal consumo.

  • Prima casa (residente): si paga solo in base all’energia consumata + oneri di sistema proporzionati.
  • Seconda casa (non residente): si paga l’energia consumata + oneri di sistema + quota fissa → bolletta più alta soprattutto con consumi ridotti.

Come risparmiare sulle bollette della seconda casa

Per poter tagliare i costi delle bollette si possono mettere in pratica alcuni consigli come:

  • Ridurre la potenza del contatore se l’abitazione è poco utilizzata.
  • Spegnere gli elettrodomestici non indispensabili o utilizzare timer e prese intelligenti.
  • Valutare tariffe a consumo ridotto o offerte dedicate per seconde case.
  • Controllare periodicamente la bolletta per evitare addebiti non necessari o consumi fantasma.
  • Controlla che l’utenza sia correttamente classificata: “residente” vs “non residente”.
  • Leggi la bolletta con attenzione: verifica le voci “oneri di sistema”, “quota fissa” e “quota energia”.
  • Confronta le offerte del mercato libero per la parte energia, che può variare.
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