Osservatorio MIRA: il design made in Italy è anche piemontese

Non solo Milano, anche Torino e il Piemonte sono culle di creatività e di produzione per il design made in Italy.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 30/01/2022 Aggiornato il 30/01/2022

Il design made in Italy non è stretta esclusiva di Milano, anche se il capoluogo lombardo ne è forse da sempre ritenuto la capitale. A dimostrazione che anche altre città (e regioni) italiane si distinguono in questo ambito, il Circolo del Design di Torino ha promosso il progetto MIRA – Numeri, persone, direzione del design in Piemonte, osservatorio regionale dedicato alla conoscenza e al sostegno del comparto.

direttore Circolo del Design Sara Fortunati

direttore Circolo del Design Sara Fortunati

Non per nulla Torino è la terza provincia italiana per numero di imprese del design sul totale nazionale e a lei si affiancano alcune aree del cuneese e i distretti industriali di Valenza, di Omegna e di Cusio. Ruolo di rilievo hanno poi le istituzioni educative e culturali, rappresentate da scuole, università, musei, archivi di impresa e realtà di produzione e divulgazione del mondo del design made in Italy. A ciò si aggiungono le nomine assegnate negli anni alla stessa città di Torino: nel 2008 World Design Capital e nel 2014 Creative City UNESCO per il Design.

Punto di partenza dunque per innescare processi virtuosi di dialogo e di sviluppo tra il settore del design locale e gli altri ambiti economici, culturali, sociali del territorio, l’osservatorio MIRA fornirà annualmente un report focalizzato sulla realtà regionale, con ulteriori ricerche su particolari tematiche emergenti. La prima “fotografia” prodotta, dedicata alla professione dei designer under 35 in Piemonte, ha inteso inquadrare qualità e fragilità di una carriera in continua evoluzione, capace di evidenziare più in generale le dinamiche e le tendenze in atto nel mondo del design made in Italy e di conseguenza nella società. Il report prende infatti in considerazione i percorsi di formazione, le tipologie di professioni e di occupazione, la corrispondenza di impiego rispetto agli studi e il grado di soddisfazione dei più giovani professionisti del design, accompagnando la ricerca con il progetto fotografico – primo di una serie di autori diversi per ogni anno – di Francesca Cirilli.

Il progetto ha la partnership di un folto gruppo di realtà locali, come Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, il supporto scientifico del Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti de Martiis dell’Università degli Studi di Torino, del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, di IRES Piemonte, in collaborazione con Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, e il sostegno di Fondazione CRT. “La partecipazione attiva di tutti gli enti e le istituzioni che a vario titolo hanno sottoscritto la convenzione che ha dato vita al progetto”, sottolinea Sara Fortunati, direttore del Circolo del Design di Torino, “è un importante indicatore del valore riconosciuto al design e della concreta utilità degli strumenti che l’Osservatorio genererà verso la costruzione di politiche e azioni sempre più informate a sostegno del comparto.”

Circolo del Design foto Luca Pescaglini

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