Gae Aulenti: progettare da femminista senza volerlo

Gae Aulenti: progettare da femminista senza volerlo

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 25/04/2020 Aggiornato il 25/04/2020
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Gae(tana) Aulenti è stata una delle poche donne architetto italiane, formatesi nel secondo dopoguerra, entrate nella rosa di coloro che hanno fatto la storia del progetto made in Italy. «Ci sono diverse altre donne architetto di talento – dichiarava nel 1987 al New York Times Magazine – ma la maggior parte preferisce essere messa in relazione con colleghi uomini. Io invece ho sempre lavorato per me stessa e questo è stato un insegnamento. Le donne in architettura non devono considerarsi una minoranza, perché nel momento in cui lo si fa, si viene paralizzate da questo pensiero. Molto più importante mai farsi questo tipo di problemi…».

Laureatasi al Politecnico di Milano nel 1953, contro il volere dei genitori, ha da subito intrapreso una carriera poliedrica ma votata alla pratica, focalizzata sulla costruzione di edifici, sul disegno di interni, sull’allestimento museale, sul recupero architettonico oltre che sul design e sulla collaborazione a importanti riviste di settore.

Scomparsa nel 2012, è conosciuta ai più per il lavoro di recupero a Parigi della Gare d’Orsay e della sua trasformazione nel famoso Musée d’Orsay, che ha incluso un originale allestimento espositivo. Opera controversa, oggetto anche di molte critiche, ma che oltralpe non ha evitato l’assegnazione della Legione d’Onore ai tempi del presidente Mitterrand. In Italia è famosa per l’allestimento di Palazzo Grassi a Venezia e soprattutto per il più recente progetto milanese di riqualificazione della facciata della stazione ferroviaria di Cadorna e del piazzale antistante. Per il quale ha voluto a tutti i costi, esponendosi anche a giudizi contrastanti, la scultura Ago, Filo e Nodo di Claes Oldenburg, omaggio all’operosità del capoluogo lombardo. E al suo essere capitale della moda.

Gae Aulenti è stata però anche una designer di arredi e di oggetti. Molti pezzi diventati delle icone e dei best seller nei cataloghi di aziende rinomate sono suoi. Anche se il grande pubblico magari non li riconduce direttamente a lei. È il caso ad esempio della lampada Pipistrello, disegnata per Martinelli Luce nel 1965 e ancora oggi in produzione, addirittura in due versioni attualizzate: una capace di modulare la temperatura di colore dei led della fonte luminosa e una in dimensioni ridotte cordless. O il Tavolo con Ruote progettato per FontanaArte nel 1980, ancora in catalogo: una semplice lastra di vetro molato a cui sono avvitate quattro ruote industriali a movimento libero. La cui idea venne alla progettista osservando in azienda proprio i carrelli che trasportavano i cristalli per la produzione di apparecchi luminosi.

«Non è possibile definire uno stile nel mio lavoro», commentava lei stessa ancora all’intervistatore del periodico americano, ed è così. Pur avendo aderito in gioventù alla corrente del Neo Liberty, in opposizione al razionalismo imperante dell’epoca, Gae Aulenti è riuscita a passare con leggerezza dalle volute organiche della sedia a dondolo Sgarsul per Poltronova al minimalismo multifunzionale della lampada Rimorchiatore, dall’allegria cromatica della serie di sedute Locus Solus sempre per Poltronova al rigore geometrico dell’Istituto di Cultura Italiano a Tokyo.

Dopo una piazza milanese a suo nome e due esposizioni monografiche italiane (alla Triennale di Milano e alla Pinacoteca Agnelli a Torino) il Vitra Design Museum di Weil am Rhein ricorda questa donna talentuosa con la mostra Gae Aulenti: A Creative Universe, curata da Tanja Cunz. Una retrospettiva che, attraverso una trentina di lavori, ripercorre l’operato di questa progettista, femminista senza volerlo, forse ancora da scoprire per molti aspetti, soprattutto all’estero.

 

Mostra Gae Aulenti in sintesi

  • Che cosa: Gae Aulenti: A Creative Universe
  • Dove: Vitra Schaudepot, Vitra Design Museum, Charles Eames Straße 2, Weil am Rhein (Germania)
  • Quando: a causa dell’emergenza Coronavirus, per le aperture della mostra (che inizialmente doveva essere aperta al pubblico fino al prossimo 11 ottobre 2020) consultare il sito http://www.design-museum.de

 

Foto di alcuni progetti di Gae Aulenti

  • Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).
  • Lo studio-appartamento di Gae Aulenti a Milano, in via Annunciata, 1969 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).
  • Soggiorno della casa di Gae Aulenti a Milano, in via Fiori Oscuri, 1993  (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Santi Caleca).
  • Interni dello showroom Olivetti a Buenos Aires, progettati da Gae Aulenti, 1968 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Erich Hartmann).
  • Foto del catalogo Poltronova con le sedute Stringa e Giova (design Gae Aulenti), 1963 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).
  • Gae Aulenti in un ritratto di Hans Visser (courtesy Archivio Gae Aulenti).
  • Lampada da tavolo Giova (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).
  • Lampada da tavolo King Sun (design Gae Aulenti) di Kartell, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).
  • Poltrona Locus Solus (design Gae Aulenti) di Poltronova, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).
  • Poltrona N° 4794 (design Gae Aulenti) di Kartell, 1968 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).
  • Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).
  • Lampada da tavolo Pipistrello (design GaeAulenti) di Martinelli Luce, 1965 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).
  • Lampada “ibrida” Rimorchiatore (design GaeAulenti) di Candle, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).
  • Sedia a dondolo Sgarsul (design GaeAulenti) di Poltronova, 1962 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).
  • Tavolo con ruote (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1980 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

 

Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).

Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).

Lo studio-appartamento di Gae Aulenti a Milano, in via Annunciata, 1969 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).

Lo studio-appartamento di Gae Aulenti a Milano, in via Annunciata, 1969 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).

Soggiorno della casa di Gae Aulenti a Milano, in via Fiori Oscuri, 1993 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Santi Caleca).

Soggiorno della casa di Gae Aulenti a Milano, in via Fiori Oscuri, 1993 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Santi Caleca).

Interni dello showroom Olivetti a Buenos Aires, progettati da Gae Aulenti, 1968 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Erich Hartmann).

Interni dello showroom Olivetti a Buenos Aires, progettati da Gae Aulenti, 1968 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Erich Hartmann).

Foto del catalogo Poltronova con le sedute Stringa e Giova (design Gae Aulenti), 1963 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).

Foto del catalogo Poltronova con le sedute Stringa e Giova (design Gae Aulenti), 1963 (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © Aldo Ballo).

Gae Aulenti in un ritratto di Hans Visser (courtesy Archivio Gae Aulenti).

Gae Aulenti in un ritratto di Hans Visser (courtesy Archivio Gae Aulenti).

Lampada da tavolo Giova (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Lampada da tavolo Giova (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Lampada da tavolo King Sun (design Gae Aulenti) di Kartell, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Lampada da tavolo King Sun (design Gae Aulenti) di Kartell, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Poltrona Locus Solus (design Gae Aulenti) di Poltronova, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Poltrona Locus Solus (design Gae Aulenti) di Poltronova, 1964 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Poltrona N° 4794 (design Gae Aulenti) di Kartell, 1968 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Poltrona N° 4794 (design Gae Aulenti) di Kartell, 1968 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).

Interni dello showroom Olivetti a Parigi, progetto di Gae Aulenti, 1966/67, (courtesy of Archivio Gae Aulenti, © RM).

Lampada da tavolo Pipistrello (design GaeAulenti) di Martinelli Luce, 1965 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Lampada da tavolo Pipistrello (design GaeAulenti) di Martinelli Luce, 1965 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Lampada “ibrida” Rimorchiatore (design GaeAulenti) di Candle, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Lampada “ibrida” Rimorchiatore (design GaeAulenti) di Candle, 1967 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Jung).

Sedia a dondolo Sgarsul (design GaeAulenti) di Poltronova, 1962 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Sedia a dondolo Sgarsul (design GaeAulenti) di Poltronova, 1962 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Tavolo con ruote (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1980 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

Tavolo con ruote (design Gae Aulenti) di FontanaArte, 1980 (© Vitra Design Museum, foto Andreas Sütterlin).

 

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