Fuorisalone 2016: le iniziative di Porta Venezia In Design

Quarta edizione ufficiale per la zona di Porta Venezia In Design al Fuorisalone dal 12 al 17 aprile, quest’anno rinnovata grazie all’apertura di nuovi showroom, nuove partnership e tanti eventi nei cortili dei caratteristici palazzi Liberty. Non mancheranno le visite guidate gratuite (quest’anno anche in bici), organizzate dal Fai, agli edifici storici della zona.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 04/04/2016 Aggiornato il 04/04/2016
Fuorisalone 2016: le iniziative di Porta Venezia In Design

La zona di Porta Venezia è il circuito Fuorisalone di Milano che unisce design, arte, architettura Liberty – preziosa eredità architettonica e decorativa di questa zona di Milano – e il percorso food&wine. Fra le vie, gli esercizi commerciali, gli showroom e le botteghe si sviluppa un percorso fra innovazione e tradizione che mette in evidenza l’aspetto artigianale, talvolta ‘nascosto’ nei cortili. 

Il cartellone delle presenza di questa edizione si fa ricco e le novità principali sono: la presenza di realtà internazionali come Sothesby’s (Palazzo Serbelloni, corso Venezia 16), il nuovo spazio di Bivio Milano che raddoppia la presenza milanese e apre in via Lambro; poi ancora i laboratori artigianali – Wax Max con l’African Textile Experience, lo Studio Picone Roma che riedita il patrimonio dell’artista in due atelier in una corte interna di Via Nino Bixio 27 e lo spazio Stamberga (via Melzo 3) che mixa foto, design, libri e gioielli.

Nel mondo food, settore particolarmente curato nella zona, inaugura V3RAW, uno spazio con proposte ‘bio’ in via Spallanzani; tra le presenza fisse si riconfermano i già ben conosciuti Hic Enoteche, Casa Mia, Pastificio e Bistrot Brambilla.

Per questa rinnovata edizione, Porta Venezia In Design ha stretto collaborazioni con alcune importanti realtà museali e culturali del quartiere, come PAC e GAM, per far conoscere maggiormente il territorio, sfruttando l’enorme presenza di appassionati, addetti del settore e turisti che vivono Milano per la Design Week.

Dopo anni di chiusura, grazie al FAI, sarà possibile vedere (solo su prenotazione) anche l’Albergo Diurno Venezia, gioiello di Art Déco progettato negli anni Venti dall’architetto Piero Portaluppi.

La Casa Museo Boschi Di Stefano, che espone una straordinaria collezione di opere della storia dell’arte italiana del XX secolo – quest’anno ospita la mostra ‘Roberto Sambonet: architetture del quotidiano domestico’.

Fra i progetti di ricerca internazionali, si segnalano: il progetto Back Home (c/o Galleria del Centro ceco, via G. B. Morgagni 20) della Facoltà d’arte e design dell’Università ceca JEPU con una ricerca delle tradizioni artigianali e sulla loro attuale collocazione, il Lazzaretto (via Lazzaretto 15) con Cutlery Show (una particolare mostra sulle posate), e infine, presso l’Albergo Diurno (piazza Oberdan), il progetto Vestae accoglie venti studenti della scuola internazionale di design del Gruppo Richemont, che lavoreranno per progettare una piccola collezione ispirata al wellness.

In collaborazione con il FAI, non mancheranno le visita guidate ai sedici edifici Liberty. Un’occasione per farsi raccontare la storia di questi tesori nascosti, cui si aggiungono le visite in bici, in partnership con Brompton Junction Milano.

  • Dove: Zona di Porta Venezia, Milano
  • Quando: dal 12 al 17 aprile

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La comunicazione di Porta Venezia In Design

La comunicazione di Porta Venezia In Design

Una pesciera parte della mostra ‘Roberto Sambonet: architetture del quotidiano domestico’ ospitata alla Casa Museo Boschi

Una pesciera parte della mostra ‘Roberto Sambonet: architetture del quotidiano domestico’ ospitata alla Casa Museo Boschi

L’atelier Janneli&Volpi quest’anno ospita l’Info e il Press Point della zona

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Lo Studio Picone Roma riedita il patrimonio dell’artista Picone in due atelier all’interno del circuito Porta Venezia In Design

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WaxMax quest’anno presenta la collezione African Textile Experience

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Il nuovo spazio di Bivio Milano che, in occasione della design week, propone le sedute trasformabili di Cristina Prinetti

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Uno degli oggetti del progetto Back Home della Facoltà d’arte e design dell’Università ceca JEPU di Usti nad Labem. La ricerca, con la presentazione di una serie di prodotti che combinano un’eredità culturale ceca, con processi di manifattura tradizionali con il design del 21° secolo, risponde alla domanda: possiamo ancora parlare di design ceco, italiano o scandinavo nel mondo unificato da internet e dei media?

Uno degli oggetti del progetto Back Home della Facoltà d’arte e design dell’Università ceca JEPU di Usti nad Labem. La ricerca, con la presentazione di una serie di prodotti che combinano un’eredità culturale ceca, con processi di manifattura tradizionali con il design del 21° secolo, risponde alla domanda: possiamo ancora parlare di design ceco, italiano o scandinavo nel mondo unificato da internet e dei media?

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