Coronavirus: come migliorare la qualità dell’aria in casa

Le raccomandazioni degli esperti per migliorare la qualità dell'aria in casa e per un corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento e climatizzazione in questo periodo di emergenza sanitaria.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 12/05/2020 Aggiornato il 14/05/2020
soggiorno con climatizzatore Mitsubishi Electric

In questo periodo di emergenza sanitaria e l’obbligo del distanziamento sociale, le abitazioni sono gli ambienti in cui si trascorre tutta la giornata tra smart working, lezioni on line e passatempi vari. Per questo motivo la qualità dell’aria negli ambienti chiusi svolge direttamente o indirettamente un ruolo di primo piano.

Quali le misure da adottare quotidianamente nel periodo di permanenza nelle abitazioni le indica dettagliatamente il Rapporto ISS COVID-19, recante “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”.

Migliorare l’aria in casa: i consigli degli esperti

In primo luogo è necessario garantire, soprattutto in questa condizione di emergenza, un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti domestici, in maniera naturale, aprendo le finestre e i balconi con maggiore frequenza, in considerazione del fatto che alcuni ambienti sono diventate delle “nuove” postazioni di lavoro e di studio.

Fortemente consigliato aprire finestre e balconi che si affacciano sulle strade meno trafficate (anche in questo momento in cui il livello del traffico è molto basso) e durante i periodi di minore passaggio di mezzi (soprattutto quando l’abitazione è ubicata in una zona trafficata), quindi la notte. I tempi di apertura devono essere ottimizzati in funzione del numero di persone e delle attività svolte nella stanza/ambiente per evitare condizioni di disagio/discomfort (correnti d’aria o freddo). Negli ambienti/locali senza finestre (es. ripostigli, bagni, ecc.), ma dotati di ventilatori/estrattori questi devono essere mantenuti in funzione per tutto il tempo di permanenza per ridurre le concentrazioni nell’aria. 

Cosa fare con gli impianti di riscaldamento e raffrescamento 

Soffermandosi sugli apparecchi di climatizzazione, l’Aicarr, Aicarr Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione sottolinea che, se non ci sono contagiati in casa, l’accensione dell’impianto termico e di quello di climatizzazione non influisce in alcun modo sul rischio di contagio. Al contrario, se vi fossero contagiati in casa, l’utilizzo o meno dell’impianto è una questione di opportunità relativamente alla temperatura da mantenere nell’ambiente di casa, e quindi è il medico che deve decidere il da farsi.

Nel caso in cui l’abitazione è dotata di impianto centralizzato di riscaldamento (es. termosifoni dotati di apposite valvole di regolazione della temperatura), è opportuno mantenere idonee condizioni microclimatiche evitando l’aria troppo secca e mantenendo un certo grado di umidità relativa nell’aria (usualmente in un ambiente indoor domestico l’umidità relativa varia dal 30% al 70%) utilizzando, per esempio, gli appositi contenitori in ceramica con acqua.

Nel caso in cui l’abitazione è dotata di impianto di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore, fancoil o termoconvettori) dove l’aria che viene movimentata è sempre la stessa (l’impianto ricircola sempre la medesima aria), è opportuno pulire regolarmente, in base alle indicazioni fornite dal produttore e ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo in dotazione all’impianto per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici. Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es. COV), durante il funzionamento. Anche in queste abitazioni è importante aprire regolarmente le finestre e balconi per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti accumulati nell’aria ricircolata continuamente nella stanza/ambiente.

Inoltre è bene pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75% asciugando successivamente.

Quando si procede alla pulizia di casa, è buona norma arieggiare le stanze/ambienti sia durante che dopo l’uso dei prodotti per la pulizia, soprattutto se si utilizzano intensamente prodotti disinfettanti/detergenti che presentino sull’etichetta simboli di pericolo. Il rapporto-covid-19-5-2020 inoltre indica di evitare o limitare l’utilizzo di bastoncini d’incenso, olii essenziali, diffusori e profumatori di ambienti, in quanto emettono sostanze chimiche inquinanti (COV e materiale particellare PM10 e PM 2,5) che degradano la qualità dell’aria indoor.

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