Concorso “Il design aiuta a guarire”: i vincitori della seconda edizione

Tre i progetti di giovani creativi selezionati al concorso "Il design aiuta a guarire" promosso da ADI e AIRC.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 21/10/2020 Aggiornato il 21/10/2020

concorso Il design aiuta a guarire

La seconda edizione del concorso Il design aiuta a guarire, promosso da ADI Associazione per il Disegno Industriale e AIRC Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, quest’anno aveva come tema la cura dei piccoli (neonati, bambini, adolescenti da 0 a 14 anni). La giuria di medici e professionisti nell’ambito del progetto ha vagliato ottantadue progetti, selezionandone tre come meritevoli, proclamati negli spazi dell’ADI Design Museum di Milano. “I designer, ha commentato la vicepresidente ADI Antonella Andriani, che ha presieduto la giuria, hanno risposto con grande senso di responsabilità alla domanda progettuale posta, nella direzione dell’aspirazione condivisa di migliorare l’esistenza nel mondo. Il risultato è un ventaglio di progetti eterogenei per contesto di riferimento, per tipologia di esigenza e per grado di complessità. Abbiamo trovato molte candidature interessanti e una ricchezza di approcci progettuali sorprendente, che si estende dall’intervento minimo per allietare la degenza ospedaliera al progetto ipertecnologico, dall’intuizione semplice e immediatamente applicabile al balzo in avanti che propone soluzioni visionarie. Il progetto vincitore e le due menzioni rappresentano la sintesi virtuosa di tutti questi fattori.”

La palma è andata a Air-in di Davide Marzin e Giorgia Zambon, respiratore portatile per bambini che si porta sulle spalle come uno zaino intelligente, capace di mettersi in comunicazione con il medico curante.

Air-in di Davide Marzin e Giorgia Zambon, respiratore portatile per bambini, progetto vincitore del concorso Il design aiuta a guarire 2020 promosso da ADI e AIRC

Air-in di Davide Marzin e Giorgia Zambon, respiratore portatile per bambini, progetto vincitore del concorso Il design aiuta a guarire 2020 promosso da ADI e AIRC

Menzione speciale è stata assegnata invece a due altri lavori: BVC Blood Vessel Camera dei taiwanesi Yu-Ching Chiu, Min-Hua Tsai, I-Jie Tsai, Yi-Yun Li e Macaco di Bernardo Corbellini e Bice Dantona. Il primo (foto sotto) è un sistema per iniezioni vascolari che grazie alla luce rende visibile il sangue deossigenato facilitando il personale medico nell’individuazione delle vene.

BVC Blood Vessel Camera di Yu-Ching Chiu, Min-Hua Tsai, I-Jie Tsai, Yi-Yun Li, menzione speciale

BVC Blood Vessel Camera di Yu-Ching Chiu, Min-Hua Tsai, I-Jie Tsai, Yi-Yun Li, menzione speciale

gancio Macaco di Bernardo Corbellini e Bice Dantona, menzione speciale

gancio Macaco di Bernardo Corbellini e Bice Dantona, menzione speciale

Il secondo è invece un gancio per appendere le sacche delle flebo a forma di scimmietta, che rende meno paurosa la strumentazione e può diventare anche un compagno di giochi.

I giovani designer, chiamati questa volta a rispondere ad esigenze importanti e condivise, sono riusciti a superare i confini tra due discipline all’apparenza agli antipodi come quelle del progetto e della medicina, dimostrando il valore di un serio e corretto approccio creativo.

Appuntamento per la terza edizione del concorso Il design aiuta a guarire tra due anni, in attesa invece di Love Design 2021, iniziativa anch’essa biennale sempre promossa da ADI e AIRC Lombardia per offrire al grande pubblico oggetti di design made in Italy a prezzo speciale, per raccogliere fondi in favore della ricerca contro il cancro.

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