Bollette arrivate già scadute: in arrivo l’obbligo di apporre data di spedizione

Onde evitare situazioni spiacevoli (con bollette arrivate già scadute o con scadenza di pagamento molto vicina), che spesso portano a controversie in sede legale, l'AgCom sta valutando un provvedimento che potrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 30/09/2018 Aggiornato il 30/09/2018
PAGAMENTO BOLLETTE

Forse vi sarà successo di ricevere una bolletta con scadenze molto ravvicinate o addirittura già trascorse. Vi sarete trovati magari a pagare, oltre al dovuto, anche gli interessi di mora per colpe non vostre. Una situazione non certo sporadica a cui si sta cercando di porre rimedio.

L’AgCom, l’Autorità garante delle comunicazioni sta attualmente lavorando ad un provvedimento per cui nei prossimi mesi Poste italiane e tutti gli altri operatori del servizio postale saranno tenuti a indicare sulle bollette la data di spedizione agli utenti. Oggi è difficile dimostrare la responsabilità di questo ritardo, se imputabile alla compagnia che emette la fattura o al servizio postale che la recapita. Per legge tra la data di emissione e quella di scadenza devono esserci almeno 20 giorni. Da qui, visto che molte bollette sono arrivate in ritardo, sono sorte numerose controversie. L’Agcom sta così preparando un provvedimento che obblighi gli operatori postali all’apposizione della data di spedizione. Sarà compito del Ministero dello Sviluppo Economico poi adottare e rendere operativo il relativo regolamento.

Un piccolo passo avanti, sicuramente importante, che va in direzione di una maggiore tutela dei cittadini, che spesso si vedono applicare costose more, o addirittura applicare distacchi, per non aver pagato bollette in realtà mai giunte”, commenta Federconsumatori. “In tal senso, alle aziende fornitrici di energia, gas, telefonia, pay tv, ecc. chiediamo un ulteriore provvedimento, all’insegna della responsabilità e del rispetto dei diritti dei cittadini: in qualsiasi caso, al di là delle disposizioni normative che regolano i tempi relativi ai distacchi, adottare una buona prassi che prevede il divieto di distacco delle utenze se prima non si è effettuata una verifica sulla effettiva consegna e ricezione delle bollette relative all’utenza”, afferma Emilio Viafora, presidente dell’associazione.

 

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