Alta Valsesia: progetto di valorizzazione del territorio

il progetto di valorizzazione dell'Alta Valsesia ha come filo conduttore il concetto di vibrancy (in piemontese vibrè), per incentivare un turismo sostenibile, far tornare i giovani a migliorare l'offerta di pernottamento, al fine anche di riattivare le dinamiche socio-economiche locali.

Simona Preda
A cura di Simona Preda
Pubblicato il 02/07/2022 Aggiornato il 02/07/2022
Alta Valsesia paesaggio

Il territorio italiano è ricco di piccoli comuni e borghi che vanno valorizzati per ripopolare i territori, mantenerli produttivi e incentivare il turismo. La Valsesia è uno di questi territori, a cui il workshop Co-progettare l’alta Valsesia. Vibrè. Strategie di valorizzazione per far vibrare borghi resilienti” ha cercato di trovare delle strategie efficaci, da sviluppare nel prossimo futuro.

Il workshop è stato organizzato dall’Unità di ricerca del Politecnico di Torino nell’ambito del progetto di ricerca “B4R Branding4Resilience. Infrastrutture turistiche come strumento per la valorizzazione dei piccoli borghi attraverso comunità resilienti e nuovi habitat aperti”, un progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2017 – Linea Giovani) finanziato dal Ministero Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) per il triennio 2020-2023.

Il co-design workshop sull’Alta Valsesia ha lavorato sul territorio di sei piccoli comuni, tutti con una popolazione inferiore ai 300 abitanti, localizzati nelle valli laterali Sermenza e Mastallone: Carcoforo, Cervatto, Cravagliana, Fobello, Rimella e Rossa, già coinvolti nel progetto locale “Di Valle in Valle”. L’ambiente e il paesaggio montano ancora incontaminato costituiscono la bella cornice naturale che circonda questi paesi caratterizzati da numerose frazioni e borgate, spesso abbandonate o abitate solamente durante i mesi estivi.

Il punto di partenza è stata l’esplorazione dei territori e la conoscenza e ascolto delle persone che li amministrano e li abitano. I partecipanti delle unità di ricerca B4R (Università Politecnica delle Marche, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Trento) hanno proposto strategie e azioni legati dal filo conduttore del concetto di vibrancy (in piemontese vibrè), per innescare processi di valorizzazione del patrimonio ambientale e costruito, ma anche per riattivare le dinamiche socio-economiche locali.

I temi progettuali affrontati sono stati tre: “Buğési. Arrivare, Camminare, Pedalare” che punta alla valorizzazione della capillare rete sentieristica esistente per incentivare un turismo lento e sostenibile; “Alègru! Divertirsi, Connettersi, Condividere” incentrato sull’obiettivo di fornire una nuova visione e nuove proposte per far rimanere e far tornare i giovani in Alta Valsesia e “Farmési. Sostare, Contemplare, Dormire” che ha affrontato il miglioramento dell’offerta per il pernottamento in quota (alpeggi) o presso borghi e frazioni. Soggiornare nell’Alta Valsesia è oggi possibile, ma con alcuni limiti, quindi l’offerta andrebbe integrata e diversificata.

Alta Valsesia sentiero

Il territorio dell’Alta Valsesia è percorso da molto sentieri

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