Mostra YŌKAI. Le antiche stampe dei mostri giapponesi - Bologna
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Bologna
La mostra presenta al pubblico occidentale il fantastico mondo dei mostri della tradizione nipponica, attraverso più di duecento opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe antiche, libri rari, abiti, armi, un’armatura samurai.
In esposizione anche una straordinaria collezione di netsuke, 77 piccole sculture in avorio un tempo usate come fermaglio.
La mostra si apre con una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai: il rituale delle 100 candele. Rituale che iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele.
Ognuno di loro doveva raccontare ai compagni una storia popolata di yōkai, i mostri giapponesi appunto, con l’obiettivo di testare il loro coraggio spaventandoli a morte.
Al termine della storia, chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno specchio e specchiarvisi nell’angolo più lontano dagli altri: l’oscurarsi progressivo della stanza accompagnava la narrazione di racconti sempre più spaventosi e carichi di suspense.
Allo stesso modo i visitatori faranno il loro ingresso in una stanza totalmente buia, illuminata soltanto dalla fioca luce di cento candele che proietteranno sui loro volti rosse ombre tremolanti.
Le candele si spengeranno poi una ad una, accompagnate dalla voce roca del fantasma di un vecchio samurai, morto dopo essere impazzito per aver incontrato un vero mostruoso yōkai nella notte.
Il Rituale delle cento candele ebbe una grande influenza sul mondo dell’editoria. A Palazzo Pallavicini si trovano alcuni preziosi volumi riccamente illustrati che raccolgono le leggende narrate in queste occasioni, oltre a un importante nucleo di xilografie policrome che davano forma ai racconti, realizzate dai più famosi artisti giapponesi del XVIII e XIX secolo.
Tra le stampe in mostra, spiccano le straordinarie xilografie di Hokusai, del quale vengono proposti alcuni dei famosi quaderni manga, quando la parola “manga” aveva ancora il suo significato originario di “immagine divertente, fatta senza scopi seri”, tutti raffiguranti mostri della tradizione nipponica, e “Il libro di combattenti cinesi e giapponesi”, una delle sue opere illustrate più pregiate, proposta nella sua prima edizione, oggi rarissima.
Si segnalano inoltre i capolavori dei tre più importanti maestri della scuola Utagawa: Hiroshige, Kunisada e Kuniyoshi, ai quali il celebre editore Senzaburo Ibaya aveva commissionato “Cinquantatré stazioni parallele del Tokaido” (la via che univa Edo a Kyoto), chiedendo loro di rappresentare ciascuna di esse attraverso leggende e storie di paura.
La mostra è a cura di Paolo Linetti.
Dida: Hiroshige Utagawa_Volpe di Kuzunoha che dice addio al figlio Seimei Abe_1847
In esposizione anche una straordinaria collezione di netsuke, 77 piccole sculture in avorio un tempo usate come fermaglio.
La mostra si apre con una sala immersiva che fa rivivere al visitatore l’esperienza della più leggendaria prova di coraggio dei samurai: il rituale delle 100 candele. Rituale che iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele.
Ognuno di loro doveva raccontare ai compagni una storia popolata di yōkai, i mostri giapponesi appunto, con l’obiettivo di testare il loro coraggio spaventandoli a morte.
Al termine della storia, chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno specchio e specchiarvisi nell’angolo più lontano dagli altri: l’oscurarsi progressivo della stanza accompagnava la narrazione di racconti sempre più spaventosi e carichi di suspense.
Allo stesso modo i visitatori faranno il loro ingresso in una stanza totalmente buia, illuminata soltanto dalla fioca luce di cento candele che proietteranno sui loro volti rosse ombre tremolanti.
Le candele si spengeranno poi una ad una, accompagnate dalla voce roca del fantasma di un vecchio samurai, morto dopo essere impazzito per aver incontrato un vero mostruoso yōkai nella notte.
Il Rituale delle cento candele ebbe una grande influenza sul mondo dell’editoria. A Palazzo Pallavicini si trovano alcuni preziosi volumi riccamente illustrati che raccolgono le leggende narrate in queste occasioni, oltre a un importante nucleo di xilografie policrome che davano forma ai racconti, realizzate dai più famosi artisti giapponesi del XVIII e XIX secolo.
Tra le stampe in mostra, spiccano le straordinarie xilografie di Hokusai, del quale vengono proposti alcuni dei famosi quaderni manga, quando la parola “manga” aveva ancora il suo significato originario di “immagine divertente, fatta senza scopi seri”, tutti raffiguranti mostri della tradizione nipponica, e “Il libro di combattenti cinesi e giapponesi”, una delle sue opere illustrate più pregiate, proposta nella sua prima edizione, oggi rarissima.
Si segnalano inoltre i capolavori dei tre più importanti maestri della scuola Utagawa: Hiroshige, Kunisada e Kuniyoshi, ai quali il celebre editore Senzaburo Ibaya aveva commissionato “Cinquantatré stazioni parallele del Tokaido” (la via che univa Edo a Kyoto), chiedendo loro di rappresentare ciascuna di esse attraverso leggende e storie di paura.
La mostra è a cura di Paolo Linetti.
Dida: Hiroshige Utagawa_Volpe di Kuzunoha che dice addio al figlio Seimei Abe_1847
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Palazzo Pallavicini, via San Felice 24
Telefono: 351/6560343
Orari di apertura: 10-20 da giovedì a domenica
Costo: 16,50 euro; ridotto 14 euro
Dove acquistare: www.mostrigiapponesi.it
Sito web: www.mostrigiapponesi.it; www.vertigosyndrome.it
Organizzatore: Vertigo Syndrome