Mostra White Entropy di Jacopo Di Cera - Ferno

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Ferno (Varese)
Il PhotoSquare di Milano Malpensa, il contemporaneo spazio espositivo dell'aeroporto lombardo crocevia internazionale per milioni di passeggeri in transito ogni giorno, ospita la nuova mostra di Jacopo Di Cera (Milano, 1981), un racconto visivo tra arte, natura e sostenibilità.
L'artista invita a rallentare e osservare, con una mostra e un'installazione site specific che trasforma il paesaggio in coscienza e l'altitudine in pensiero. Protagonista la montagna, immortalata e raccontata in un dialogo tra arte, fotografia e sostenibilità.
Dall'Alpe di Siusi al Monte Bianco, dalla Val di Fassa alla Val Badia, passando per Roccaraso, Cortina d'Ampezzo e Madonna di Campiglio, la mostra è inserita nell'ambito dell'Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l'Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l'Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026 .
Di Cera propone una lettura inattesa della montagna che nasce dall'incontro tra due forze opposte e complementari: il bianco come simbolo di purezza, silenzio e immobilità apparente, e l'entropia come principio fisico e metafora del tempo, della perdita e della trasformazione.
Si parte dai paesaggi inviolati per arrivare all'impatto dell'impronta umana. Dall'alto, la montagna appare prima come corpo puro, modellato solo dal tempo e dal vento; poi, lentamente, la figura umana incide, fino a quando la folla invade, consuma, trasforma il bianco in trama e la neve in superficie percorsa.
È qui che, attraverso un'opera site specific immersiva di grande impatto, Jacopo Di Cera coinvolge il passante e il visitatore, dedicando una riflessione alla testimonianza dei ghiacciai del Monte Bianco dove, letteralmente, la nostra azione lascia quotidianamente l'impronta.
Ogni passo lascia un segno , altera e consuma l'immagine, come il ghiacciaio che si scioglie sotto il peso delle nostre azioni.
Lo spazio di passaggio dell'aeroporto, spesso veloce e disattento, si trasforma così in spazio di riflessione lenta, che attraverso l'occhio fotografico dell'artista, impone una sospensione: un invito a guardare, a ricordare, a lasciare che lo sguardo torni ad avere peso.
La mostra è a cura di Massimo Ciampa.
L'artista invita a rallentare e osservare, con una mostra e un'installazione site specific che trasforma il paesaggio in coscienza e l'altitudine in pensiero. Protagonista la montagna, immortalata e raccontata in un dialogo tra arte, fotografia e sostenibilità.
Dall'Alpe di Siusi al Monte Bianco, dalla Val di Fassa alla Val Badia, passando per Roccaraso, Cortina d'Ampezzo e Madonna di Campiglio, la mostra è inserita nell'ambito dell'Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l'Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l'Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026 .
Di Cera propone una lettura inattesa della montagna che nasce dall'incontro tra due forze opposte e complementari: il bianco come simbolo di purezza, silenzio e immobilità apparente, e l'entropia come principio fisico e metafora del tempo, della perdita e della trasformazione.
Si parte dai paesaggi inviolati per arrivare all'impatto dell'impronta umana. Dall'alto, la montagna appare prima come corpo puro, modellato solo dal tempo e dal vento; poi, lentamente, la figura umana incide, fino a quando la folla invade, consuma, trasforma il bianco in trama e la neve in superficie percorsa.
È qui che, attraverso un'opera site specific immersiva di grande impatto, Jacopo Di Cera coinvolge il passante e il visitatore, dedicando una riflessione alla testimonianza dei ghiacciai del Monte Bianco dove, letteralmente, la nostra azione lascia quotidianamente l'impronta.
Ogni passo lascia un segno , altera e consuma l'immagine, come il ghiacciaio che si scioglie sotto il peso delle nostre azioni.
Lo spazio di passaggio dell'aeroporto, spesso veloce e disattento, si trasforma così in spazio di riflessione lenta, che attraverso l'occhio fotografico dell'artista, impone una sospensione: un invito a guardare, a ricordare, a lasciare che lo sguardo torni ad avere peso.
La mostra è a cura di Massimo Ciampa.
Regione: Lombardia
Luogo: Spazio espositivo PhotoSquare all'interno dell'Aeroporto di Milano Malpensa - Terminal 1
Telefono: 02/232323
Orari di apertura: 24 ore su 24
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.milanomalpensa-airport.com/it
Organizzatore: GLAC Consulting con la collaborazione di Deodato Arte






























