Mostra WANDERING OUT INTO THIS GREAT UNKNOWN - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 30/03/2024 Aggiornato il 30/03/2024
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Milano
La Cittadella degli Archivi di Milano ospita la mostra collettiva. Il progetto espositivo, all’interno del palinsesto della Milano Art Week e a cura di Domenico de Chirico riunisce opere di quattro artisti contemporanei: Olivia Bax, Michele Bubacco, Bénédicte Peyrat e Davide Serpetti.

Particolarmente attenta alla complessa e longeva questione della natura umana, senza mai tralasciarne la sua origine, la mostra collettiva si affida, allegoricamente, a quanto detto da Tommaso Campanella nella sua opera filosofica "La città del Sole" del 1602, secondo cui: «dicono che è gran dubbio sapere se 'l mondo fu fatto di nulla o delle rovine d'altri mondi o del caos; ma par verisimile che sia fatto, anzi certo».

I quattro artisti invitati, ciascuno a proprio modo, spogliano la valenza estetica di bello e di brutto di tutte quelle accezioni morali acquisite nel corso della storia della civiltà Occidentale, affidandosi esclusivamente alle qualità dell’uomo, in una insurrezione corporale fatta sia di sommità sia di abissi.

Ed è così che il progetto espositivo si compone: discostandosi dai processi scultorei ordinari e spingendosi dentro e fuori dal modellato.

È possibile infatti trovare le sculture fatte di pieni e di vuoti di Oliva Bax (Singapore, 1988, vive e lavora a Londra) che stimolano lo spettatore ad approfondire più da vicino così da poter accuratamente muovere lo sguardo da una cavità all'altra;

Michele Bubacco (Venezia, 1983) con il suo “metabolismo pittorico” espelle continuamente tutto ciò che riguarda il suo subconscio immaginifico, privilegiando la libera ricerca di traiettorie sempre nuove e sorprendenti mediante una sapiente improvvisazione di carattere puramente sensoriale;

Bénédicte Peyrat (Parigi, 1967, vive e lavora in Borgogna, FR e Karlsruhe, DE), tra classicismi e solecismi dispiega la sua pittura attraverso due modi di viverla e di intenderla completamente diversi tra loro: da un lato quello più immediato e istintivo, fortemente connesso a una visione quasi ancestrale della creazione artistica, dall'altro quello legato a un immaginario alquanto classico con un’idea più meditativa dell'atto del dipingere;

Davide Serpetti (L’Aquila, 1990, vive e lavora tra Milano e L’Aquila), approfondendo la relazione che intercorre tra icone e potere, considera la psiche umana, per dirla con Carl Gustav Jung, come “una totalità conscia e inconscia allo stesso tempo”, caratterizzata da una parte di luce e una di ombra che andrebbero armoniosamente integrate.
Nella sua pratica pittorica, ciascuno degli elementi caratterizzanti funziona come una forma iconografica, uno scopo, un ideale, un'emozione e ciò gli consente di esplorare il concetto di natura umana nella sua interezza.

Didascalia della foto sotto:
Davide Serpetti, The Beautiful Boy #1, 2024. Olio, acrilico e spray su lino belga, 50 x 50 cm.
Regione: Lombardia
Luogo: Cittadella degli Archivi, via Ferdinando Gregorovius 15
Telefono: 02/88445523
Orari di apertura: 10-19 da lunedì a venerdì
Costo: Ingresso libero previa registrazione, scrivendo a info@isorropiahomegallery.org
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.comune.milano.it/comune/cittadella-degli-archivi; www.isorropiahomegallery.org; www.ribotgallery.com
Organizzatore: Isorropia Homegallery con la partecipazione di Ribot Gallery
WANDERING OUT INTO THIS GREAT UNKNOWN