Mostra Voi siete qui - Gorizia

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Gorizia
L'esposizione ospitata a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, è parte del programma di “GO! 2025”, Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025.
La mostra è un viaggio ideale tra luoghi e memorie del territorio Goriziano dal Settecento alla Prima Guerra Mondiale, con qualche sconfinamento: un percorso fatto di oggetti, opere d’arte, fotografie, documenti e libri che raccontano una storia piena di sfaccettature, restituita al pubblico attraverso una selezione di elementi significativi ad alto valore simbolico provenienti dalle collezioni dei Musei Provinciali.
L’idea della mostra nasce dalla volontà di definire l’identità di un territorio attraverso le raccolte che si sedimentano, nel corso dei secoli, in musei, biblioteche e archivi: in particolare, l’identità di un territorio multiculturale come il Goriziano è per sua natura sfaccettata e indefinibile, e il suo patrimonio culturale ne costituisce la cartina di tornasole.
Da qui, il racconto del territorio attraverso la messa in scena delle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia.
La collocazione geopolitica prima della Contea e poi della Provincia di Gorizia è illustrata da pergamene imperiali e da una serie di carte geografiche provenienti dall’Archivio Storico Provinciale.
Il volto della città viene raccontato da mappe, dipinti e soprattutto dalle fotografie e dalle cartoline che costituiscono il ricco patrimonio della Fototeca.
Uno straordinario documento del paesaggio agrario del territorio si trova invece nella Pinacoteca ed è costituito da un dipinto commissionato a fine Ottocento a Hugo Charlemont dalla Imperial Regia Società agraria di Gorizia e raffigurante la frutta del Goriziano nelle sue infinite varietà, apprezzatissime in tutta Europa.
Il panorama artistico vanta inoltre figure di primissimo piano come Giuseppe Tominz, Vittorio Bolaffio, Josef Maria Auchentaller, Tullio Crali, Veno Pilon e Luigi Spazzapan, senza dimenticare un gruppo di artisti potentemente innovativi come la pattuglia di futuristi giuliani.
Di Tominz è stato scelto l’Autoritratto con il fratello Francesco, splendida immagine di fratellanza, in chiave simbolica e allusiva dell’unione di Nova Gorica e Gorizia, congiuntamente Capitale Europea della Cultura nel 2025.
L’allestimento della mostra prevede la presenza di testi esplicativi disponibili nelle quattro lingue storiche del Goriziano (italiano, sloveno, friulano e tedesco), per offrire uno sguardo aperto e plurale della realtà culturale del territorio.
Didascalia della mostra sotto:
Antonio Paroli, Santi-Ilario-e-Taziano-patroni-di-Gorizia-1752-Olio-su-tela
La mostra è un viaggio ideale tra luoghi e memorie del territorio Goriziano dal Settecento alla Prima Guerra Mondiale, con qualche sconfinamento: un percorso fatto di oggetti, opere d’arte, fotografie, documenti e libri che raccontano una storia piena di sfaccettature, restituita al pubblico attraverso una selezione di elementi significativi ad alto valore simbolico provenienti dalle collezioni dei Musei Provinciali.
L’idea della mostra nasce dalla volontà di definire l’identità di un territorio attraverso le raccolte che si sedimentano, nel corso dei secoli, in musei, biblioteche e archivi: in particolare, l’identità di un territorio multiculturale come il Goriziano è per sua natura sfaccettata e indefinibile, e il suo patrimonio culturale ne costituisce la cartina di tornasole.
Da qui, il racconto del territorio attraverso la messa in scena delle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia.
La collocazione geopolitica prima della Contea e poi della Provincia di Gorizia è illustrata da pergamene imperiali e da una serie di carte geografiche provenienti dall’Archivio Storico Provinciale.
Il volto della città viene raccontato da mappe, dipinti e soprattutto dalle fotografie e dalle cartoline che costituiscono il ricco patrimonio della Fototeca.
Uno straordinario documento del paesaggio agrario del territorio si trova invece nella Pinacoteca ed è costituito da un dipinto commissionato a fine Ottocento a Hugo Charlemont dalla Imperial Regia Società agraria di Gorizia e raffigurante la frutta del Goriziano nelle sue infinite varietà, apprezzatissime in tutta Europa.
Il panorama artistico vanta inoltre figure di primissimo piano come Giuseppe Tominz, Vittorio Bolaffio, Josef Maria Auchentaller, Tullio Crali, Veno Pilon e Luigi Spazzapan, senza dimenticare un gruppo di artisti potentemente innovativi come la pattuglia di futuristi giuliani.
Di Tominz è stato scelto l’Autoritratto con il fratello Francesco, splendida immagine di fratellanza, in chiave simbolica e allusiva dell’unione di Nova Gorica e Gorizia, congiuntamente Capitale Europea della Cultura nel 2025.
L’allestimento della mostra prevede la presenza di testi esplicativi disponibili nelle quattro lingue storiche del Goriziano (italiano, sloveno, friulano e tedesco), per offrire uno sguardo aperto e plurale della realtà culturale del territorio.
Didascalia della mostra sotto:
Antonio Paroli, Santi-Ilario-e-Taziano-patroni-di-Gorizia-1752-Olio-su-tela
Regione: Friuli Venezia Giulia
Luogo: Palazzo Attems Petzenstein, piazza Edmondo De Amicis 2
Telefono: 0481/385335; 348/1304726
Orari di apertura: 9-19 da domenica a giovedì; 9-22 venerdì e sabato
Costo: 6 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: midaticket
Sito web: www.palazzoattems.regione.fvg.it
Organizzatore: Erpac Fvg – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia
