Mostra Villa Durazzo Pallavicini. Un parco tra botanica ed esoterismo -

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 12/03/2019 Aggiornato il 12/03/2019
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(Genova)
Il bellissimo parco botanico di Villa Durazzo Pallavicini, realizzato tra il 1840 e il 1846 per volere del Marchese Ignazio Alessandro Pallavicini su progetto dell’architetto, decoratore e scenografo Michele Canzio, è una realtà davvero unica e originale: esteso su 8 ettari dirimpetto al mare, si sviluppa in sentieri, laghi, piazzali, edifici stupefacenti ed unisce un ricco apparato botanico a un vero e proprio percorso iniziatico aperto a tutti i visitatori in grado di avventurarsi nel labirinto di simbologie esoteriche, allusioni mitologiche e riflessioni letterarie.

Lunghi studi hanno permesso agli architetti Fabio Calvi e Silvana Ghigino, dell’Associazione (ATI) Villa Durazzo Pallavicini a cui il Parco è affidato in concessione, non solo di portare avanti, dal 2010 al 2016, un restauro filologico e capillare ma soprattutto di rinvenire le antiche motivazioni che stanno alla base della realizzazione di questa grande opera, ideata come uno spazio onirico che è al tempo stesso luogo di ludiche passeggiate e di iniziazione esoterica e massonica.

La struttura di questa fantastica rappresentazione è una organizzazione teatrale-scenografica che nel Parco si concretizza e sviluppa in un racconto in tre Atti, ognuno composto da quattro scene, precedute da un Prologo e un Antefatto, e concluso con un Esodo.
Ogni scenografia è composta da una vegetazione particolare, da acque, arredi e architetture negli stili più vari, neogotico, neoclassico, esotico, rustico, il tutto coordinato da una progettazione sapiente che accosta i saperi dello scenografo a quelli del grande architetto e artista volitivo.
In questa rappresentazione paesaggistica e teatrale il visitatore consapevole diventa anche attore di questa commedia mirata alla ricerca del proprio Sé, in una sorta di melodramma che lo trascina ad incontrare la Natura, la Storia ed infine il Futuro personificato dal Paradiso Terrestre dedicato alla dea Flora.

Ognuno dei tre atti del racconto scenografico-filosofico è caratterizzato da associazioni vegetali ben definite.
Il primo atto è un lungo percorso attraverso viali e ambientazioni caratterizzate da vegetazioni particolari, spesso antitetiche le une alle altre, come l’ambiente della montagna, quello dell’Oasi esotica e quello delle piante da fiore.
Proprio in questo tratto si sviluppa il famoso Viale delle Camelie, costituito da oltre 150 esemplari di Camellia japonica, di cui molti appartenenti al periodo di costruzione del giardino. Si tratta del raggruppamento più vasto e più antico di camelie d’Italia.

Il secondo atto è tutto ambientato in un bosco mediterraneo che appare spontaneo benché sia stato completamente impiantato per volere dei suoi costruttori.
Il terzo atto presenta una sorta di ambientazione incantata, oggi favorita dalla crescita di alcuni esemplari arborei particolari come la grande Canfora e il maestoso Cedro del Libano che vivono sulla riva del Lago Grande, all’interno della scenografia del Paradiso Empireo.
Regione: Liguria
Luogo: Villa Durazzo Pallavicini, via Ignazio Pallavicini 13
Telefono: 010/8531544
Orari di apertura: 9,30-18 dai primi di marzo all'inizio di novembre. Lunedì chiuso
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.villadurazzopallavicini.it
Sito web: www.villadurazzopallavicini.it
Organizzatore: Villa Durazzo Pallavicini
Villa Durazzo Pallavicini. Un parco tra botanica ed esoterismo