Mostra Vestiti a festa. V secoli di costume degli italiani in 100 ex~voto - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 11/04/2022 Aggiornato il 28/05/2022
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Milano
La Fondazione P.G.R - Per Grazie Ricevute è alla nona esposizione al primo piano di Casa del Manzoni dove si trova la Galleria degli ex~voto.
La mostra intende raccontare nelle quattro sale espositive, attraverso una linea del tempo, uno spaccato trasversale della storia del costume, parlando anche di dettagli, tessuti, forme e colori testimoniati dagli ex~voto.

Il visitatore, per la prima volta nella storia della Fondazione P.G.R., potrà godere di un allestimento interattivo; i QR Code danno accesso a schede di approfondimento, una per ciascuna tavoletta votiva, permettendo una duplice fruizione della mostra a seconda che ci si voglia far portare dal susseguirsi delle immagini oppure soffermarsi sui particolari.

Il costume è tratto distintivo di epoche, popoli, ambienti, persone e, in quanto tale, varia nei materiali e nelle forme, vestendo situazioni e occasioni lavorative e non solo nel modo più adeguato. In passato l’abito rispondeva a codici e canoni ben precisi e scandiva tempi e momenti del quotidiano, (lutti, feste, riti di passaggi, …), delineandone caratteristiche, ceto sociale e età delle persone.

Nella quotidianità la donna contadina indossava sempre il grembiule che si presentava ampio e lungo come la gonna, veniva spesso utilizzato per raccogliere le verdure dell’orto o la legna per il camino.
Lo scialle, molto versatile e funzionale, è un accessorio femminile che veniva usato dalle donne di tutti i ceti sociali: lo troviamo dipinto leggero come un velo, fermato in vita da un nastro, per impreziosire un abito o più spesso e rustico a riparare le spalle e il torace, rettangolare o quadrato, sovente ripiegato a triangolo, a volte fermato da uno spillone all’altezza del seno.

Le donne nobili e borghesi raffigurate nelle tavolette indossavano abiti morbidi e
piuttosto lineari, con la vita alta secondo lo stile Impero, scollo ornato di pizzo e
confezionati con tessuti leggeri.
Gli uomini delle classi agiate sono spesso raffigurati con le tipiche coulottes al ginocchio e calze bianche, giacche lunghe e aperte dietro, per consentire la cavalcata, camicie dai polsi e colli ricamati.
Nel corso dei secoli il vestiario, maschile e femminile, si semplifica abbandonando i colori sgargianti a favore di toni più neutri e scuri. Trine e merletti vengono sostituiti dalla più sobria e borghese cravatta scura.

Le calzature del ceto abbiente sono in cuoio, con fibbie e tacchi anche per gli uomini, mentre i contadini calzano esclusivamente zoccoli di legno.
Il capo di uomini e donne è spesso dipinto coperto da cappelli e cuffie, anche da notte.
La cuffia aveva la duplice funzione di proteggere dal freddo e di mantenere composti e curati i capelli durante il sonno. Gli uomini ricchi sono raffigurati con cappelli a tricorno o a cilindro.

L’ex~voto, come uno specchio, restituisce a chi lo guarda immagini del costume, che caratterizza e contestualizza i protagonisti della grazia chiesta e avuta nella
raffigurazione del dramma dipinto in ogni tavoletta, valorizzata dal fatto che qualora il committente venga raffigurato lo vediamo sempre nella sua veste migliore, l’abito della festa, il massimo possibile per il suo status, conferendo solennità al ringraziamento.

L'esposizione permette di scoprire tutte le curiosità del costume testimoniate dagli ex~voto, partendo dal XIV secolo per arrivare quasi ai giorni nostri.
Regione: Lombardia
Luogo: Casa Manzoni, via G. Morone 1
Telefono: 388/7727117
Orari di apertura: 10-14 martedì e mercoledì; 10-18 giovedì e venerdì; 12-18 sabato. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.pergraziericevute.it
Organizzatore: Fondazione P.G.R. - Per Grazie Ricevute
Vestiti a festa. V secoli di costume degli italiani in 100 ex~voto