Mostra Venturino Venturi: materie 1941-1981 - Firenze
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Firenze
Con questa mostra la galleria Il Ponte riallaccia la relazione iniziata con Venturino Venturi (Loro Ciuffenna, Arezzo, 1918 - Terranuova Bracciolini, 2002) nella sede di San Giovanni Valdarno, dove espose più volte le sue opere a partire dal 1966 al 1974 e dove aveva collaborato alla realizzazione di un ciclo di oltre trenta opere grafiche, tra acqueforti e bulini, nel 1972.
L’intento è quello di ripercorrere attraverso un sintetico numero di opere salienti, il lavoro dell’artista dal 1941 al 1981, quarant’anni di sperimentazione su innumerevoli materiali, attraverso i quali Venturino trovò un suo percorso solitario e autonomo, anche se tangente con numerose istanze artistiche del tempo.
Nel Ritratto della madre (1941), come in numerosi altri ritratti realizzati fra gli anni ’40 e ’50, il cemento diventa materia plasmata e patinata, fino a perdere la sua rudezza, che riaffiora invece in opere in pietra serena come Minatore (1949), in bronzo come Ventre (1954) o in cemento Le Mani (1976), che con la loro superficie scabra e una forte compattezza strutturale affrontano con intensità lo spazio.
Questa forza emergente nella scultura, si fa corpo vibrante nel suo lavoro su carta. Qui, partendo dall’idea del monotipo, la materia dell’olio è stesa su tavola o cemento, su questa viene adagiata la carta per poi essere lavorata dal retro.
Il colore nero, rosso e talvolta blu, trasferito attraverso la pressione dello strumento o dalle mani, è esaltato dal segno rude dello scultore, che dal retro incide la carta come fosse pietra. Ne risulta una materia pittorica di un ricco spessore e in questo, si rivela la dimensione della profondità.
La mostra è a cura di Lucia Fiaschi.
Dida: Venturino Venturi, olio su gesso
L’intento è quello di ripercorrere attraverso un sintetico numero di opere salienti, il lavoro dell’artista dal 1941 al 1981, quarant’anni di sperimentazione su innumerevoli materiali, attraverso i quali Venturino trovò un suo percorso solitario e autonomo, anche se tangente con numerose istanze artistiche del tempo.
Nel Ritratto della madre (1941), come in numerosi altri ritratti realizzati fra gli anni ’40 e ’50, il cemento diventa materia plasmata e patinata, fino a perdere la sua rudezza, che riaffiora invece in opere in pietra serena come Minatore (1949), in bronzo come Ventre (1954) o in cemento Le Mani (1976), che con la loro superficie scabra e una forte compattezza strutturale affrontano con intensità lo spazio.
Questa forza emergente nella scultura, si fa corpo vibrante nel suo lavoro su carta. Qui, partendo dall’idea del monotipo, la materia dell’olio è stesa su tavola o cemento, su questa viene adagiata la carta per poi essere lavorata dal retro.
Il colore nero, rosso e talvolta blu, trasferito attraverso la pressione dello strumento o dalle mani, è esaltato dal segno rude dello scultore, che dal retro incide la carta come fosse pietra. Ne risulta una materia pittorica di un ricco spessore e in questo, si rivela la dimensione della profondità.
La mostra è a cura di Lucia Fiaschi.
Dida: Venturino Venturi, olio su gesso
Regione: Toscana
Luogo: Galleria Il Ponte arte moderna e contemporanea, via di Mezzo 42/b
Telefono: 055/240617
Orari di apertura: 10-13; 15-19 dal lunedì al venerdì; sabato su appuntamento. Domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.galleriailponte.com/it/
Organizzatore: Galleria Il Ponte con il supporto scientifico dell’Archivio Venturino Venturi