Mostra Vento Fermo - Venezia

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 09/09/2022 Aggiornato il 09/09/2022
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Venezia
La filosofia analitica, durante gli anni Cinquanta del secolo scorso, con Wittgenstein Waismann e Urmson, i tre pilastri della Logica moderna, indagava la natura delle proposizioni metafisiche lavorando sulle strutture con cui vediamo il mondo.
Contrapponendosi al tentativo post-kantiano di spiegazione dell’essere basato su una struttura immutabile del ragionamento umano, la metafisica descrittiva collegava dunque le strutture della ragione alla Fenomenologia. Io penso e vivo nell’accadere delle cose.

La mostra propone al visitatore un viaggio pittorico che proprio da quel ribaltamento prende le mosse. L’osservazione del mondo e l’esperienza costruiscono il pensiero, chiamando in causa la categoria del tempo dentro un silenzio quasi assoluto.

Gli artisti che presentano le loro opere sono:
Alberto Bortoluzzi, Carlo Cane, Marco Martelli, Filippo Negroni, Ciro Palumbo.

Ciro Palumbo sposa la maniera di De Chirico nel modo statico, preciso e nitido con cui i soggetti vengono rappresentati, calandoli in un luogo sovra mondano che induce l’osservatore a superare la pura e semplice raffigurazione estetica.
I lavori del pittore torinese, una volta passati al setaccio del disegno, nascono al mondo in ogni loro dettaglio attraverso lo studio meticoloso dell’ingombro geometrico che ogni oggetto possiede in sé.

Marco Martelli propone una lettura della realtà fedele ai particolari più minuti del soggetto dipinto, impiegando una tecnica di perfezione rarefatta che tuttavia non va confusa con la qualità fotografica. Quelli che potrebbero sembrare scatti accurati di palazzi, giardini o antiche case sono invece il risultato di un’abilità pittorica che l’artista fiorentino coltiva fin da giovanissimo.
I luoghi architettonici ritratti prendono vita attraverso una studiata profondità di campo che si serve di infinitesimali transizioni di colore, per restituire intatta la prospettiva, arrivando a sfiorare l’iperrealismo.

Carlo Cane è sempre stato affascinato dalle architetture. All’inizio erano i grattacieli. Volumetrie immense con finestre tutte uguali erette all’infinito contro il cielo. Un presente storico che ragionava sull’alienazione e la solitudine, quella dura e sedimentata nella vita cinetica di una metropoli.
L’artista di Alessandria si è lasciato convincere dalla malinconia entrando nella dimensione del tempo già passato. Sono nate così le abitazioni familiari, le baite, le ville di campagna abbandonate e silenziose, situate in una dimensione surreale.

Filippo Negroni alle case ha dedicato un intero ciclo di lavori.
Rasserenanti e vigili si stagliano su fondali di bruni e crema gessosi e sono le assolute protagoniste del dipinto. In comune coltivano il compito di salvaguardare le singole persone.
Si tratti di un’abbazia a Cuba o del Duomo che custodisce opere del Correggio a Parma, simbolo di devozione e richieste a Dio; o di fabbriche nei pressi del Po in cui consumare le giornate nel lavoro; o del luogo dove vivono i nostri amici e ci si va per trascorrere insieme del tempo prezioso; o sia infine la propria casa, che è poi La casa di Emma, il cane con il quale hai trascorso i quindici anni della sua lunga vita, l’artista emiliano compone un mondo di solide presenze.

Paesaggi come visioni di un antico futuro. Alberto Bortoluzzi scrive una nuova regola nella percezione del mondo. Noi non ci siamo più.
Il pittore padovano guarda alla Natura con disincanto inquieto e più che la narrazione di un luogo, i suoi lavori sembrano documentare tutto quello che la Terra ha perduto. Ciò che di per sé sarebbe “organico”, una pianura coltivata, una collina fresca d’erba chiara, una roccia bruna al sole autunnale, diventa “inorganico”.

La mostra è curata da Anna Caterina Bellati.

DIda: Alberto Bortoluzzi, Topos, dittico, 2022, olio su tela, 120 x 240 cm.
Regione: Veneto
Luogo: Fondazione Marchesani, Dorsoduro 2525, Fondamenta Rossa
Telefono: 333/2468331
Orari di apertura: 15-19 da martedì a giovedì; 11-19 da venerdì a domenica. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: https://fondazionemarchesani.org/
Organizzatore: Fondazione Marchesani
Vento Fermo