Mostra TRENTO LONGARETTI. Luce, colore, figure, silenzi, ombre - Gemonio
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Gemonio (Varese)
L'esposizione dedicata a Trento Longaretti (Treviglio, 1916 - Bergamo 2017) è ospitata al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, dal 5 marzo al 24 aprile, e dallo Spazio 1911 Arte e Caffè presso le Scuole Manfredini di Varese, che ne ospita una sezione dall’11 marzo al 24 aprile.
La mostra al Museo Bodini è un ulteriore tentativo di esplorare la personalità molto complessa di Trento Longaretti nonostante la scelta di temi apparentemente facili.
Su questi si dipana l'itinerario espositivo, ripercorrendo la lunga parabola creativa di un artista malinconico, che aveva la capacità di capire, di penetrare l'animo profondo, l'interiorità dell'uomo, la sua storia, attraverso le "sue" immagini: un omaggio sentito, doveroso a un artista che ha condiviso con Floriano Bodini il sentimento più vero, talvolta tragico, della vita.
Diversi sono i quadri che tornano a essere esposti al pubblico dopo parecchi lustri, alcuni pressoché inediti, rintracciati, negli archivi dell'Associazione Longaretti, presso musei e in collezioni private, per essere presentati all'interno di un melodioso percorso che prevedesse pregnanti accostamenti atti a far risaltare i voti, le invenzioni, la coerenza e gli scarti, lo stile inconfondibile del pittore, il modo di dipingere tra evoluzione e ritorni.
Molte tele sono il risultato di uno studio sui Maestri del passato: riemergono
costantemente dalla sua vastissima cultura visiva stimoli e provocazioni, modelli cui si confronta senza alcuna ansia di citazione, riflettendo su di sé e sul mestiere del pittore, come dimostrano i tanti autoritratti.
Anche Trento Longaretti si è lasciato sedurre dal fascinoso mondo del circo, dove la logica della realtà si spezza per dare spazio alla fantasia, prendendo a prestito i suoi protagonisti: clown, cavallerizze, domatori, saltimbanchi.
Un profondo spirito religioso pervade le moltissime opere in cui l'artista medita sul Sacro, sul messaggio evangelico: dai primi lavori che parlano della fragilità dell'uomo, degli umili ai quadri annuali del Venerdì Santo incentrati sul sacrificio di Cristo, ai soggetti biblici, consolatori, di intonazione ebraica.
Il percorso della mostra allestita presso lo Spazio 1911 Arte e Caffè contempla due nuclei espositivi, pensati in coerente sintonia con un luogo di formazione artistica quale il Liceo Manfredini. Nel primo, intitolato Il pittore e il suo atelier, vengono presentate le opere giovanili, risalenti agli anni di Brera. Penetranti autoritratti e istantanee pittoriche nello studio rivelano la precoce assimilazione e l'originale traduzione di Maestri come Cézanne, Modigliani e Matisse.
Si tratta di una produzione meno nota, privata, compagna della creatività più intima e sperimentale di Longaretti sin dagli anni cinquanta. Perché da tempo il pittore ha scoperto che "l'arte è un'armonia parallela alla natura" (Paul Cézanne) e "non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è" (Paul Klee).
(Nunzio Giustozzi, curatore).
L’Associazione Longaretti, il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, l’Associazione Amici del Museo Civico Floriano Bodini, la Fondazione Sant’Agostino, le Scuole Manfredini di Varese (Liceo Artistico Manfredini / Spazio 1911 Arte e Caffè) sono i promotori del progetto dedicato al Maestro Trento Longaretti (1916-2017) che vede il patrocinio del Comune di Varese,il contributo di 8a+ Investimenti SGR S.p.A., della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS e la collaborazione dell’Associazione Amici del Sacro Monte di Varese.
Le mostre in programma sono a cura di Carlo Pirovano e Nunzio Giustozzi,
Il progetto si evolve poi al Sacro Monte di Varese, luogo in cui sono presenti, ad accogliere i pellegrini nel borgo sacro, due significative opere dei Maestri: il Monumento dedicato a Paolo VI (1986) in bronzo di Floriano Bodini e alle spalle di questo, percorrendo la scalinata che conduce alla Chiesa dell’Annunciata, la vetrata (1989) realizzata da Trento Longaretti che per l’occasione verrà presentata al pubblico a seguito di una pulitura.
Accanto a queste, nei Musei del borgo, nelle collezioni volute da Mons. Pasquale Macchi, sono presenti opere sia dell’artista bergamasco che del varesino Bodini. Sarà questo progetto nuova occasione per creare un percorso di visita alla scoperta di tali opere, oltre alla possibilità di assistere a un incontro in centro città, dedicato proprio ai due artisti e alla figura di Paolo VI da entrambi omaggiata con la loro arte.
La mostra al Museo Bodini è un ulteriore tentativo di esplorare la personalità molto complessa di Trento Longaretti nonostante la scelta di temi apparentemente facili.
Su questi si dipana l'itinerario espositivo, ripercorrendo la lunga parabola creativa di un artista malinconico, che aveva la capacità di capire, di penetrare l'animo profondo, l'interiorità dell'uomo, la sua storia, attraverso le "sue" immagini: un omaggio sentito, doveroso a un artista che ha condiviso con Floriano Bodini il sentimento più vero, talvolta tragico, della vita.
Diversi sono i quadri che tornano a essere esposti al pubblico dopo parecchi lustri, alcuni pressoché inediti, rintracciati, negli archivi dell'Associazione Longaretti, presso musei e in collezioni private, per essere presentati all'interno di un melodioso percorso che prevedesse pregnanti accostamenti atti a far risaltare i voti, le invenzioni, la coerenza e gli scarti, lo stile inconfondibile del pittore, il modo di dipingere tra evoluzione e ritorni.
Molte tele sono il risultato di uno studio sui Maestri del passato: riemergono
costantemente dalla sua vastissima cultura visiva stimoli e provocazioni, modelli cui si confronta senza alcuna ansia di citazione, riflettendo su di sé e sul mestiere del pittore, come dimostrano i tanti autoritratti.
Anche Trento Longaretti si è lasciato sedurre dal fascinoso mondo del circo, dove la logica della realtà si spezza per dare spazio alla fantasia, prendendo a prestito i suoi protagonisti: clown, cavallerizze, domatori, saltimbanchi.
Un profondo spirito religioso pervade le moltissime opere in cui l'artista medita sul Sacro, sul messaggio evangelico: dai primi lavori che parlano della fragilità dell'uomo, degli umili ai quadri annuali del Venerdì Santo incentrati sul sacrificio di Cristo, ai soggetti biblici, consolatori, di intonazione ebraica.
Il percorso della mostra allestita presso lo Spazio 1911 Arte e Caffè contempla due nuclei espositivi, pensati in coerente sintonia con un luogo di formazione artistica quale il Liceo Manfredini. Nel primo, intitolato Il pittore e il suo atelier, vengono presentate le opere giovanili, risalenti agli anni di Brera. Penetranti autoritratti e istantanee pittoriche nello studio rivelano la precoce assimilazione e l'originale traduzione di Maestri come Cézanne, Modigliani e Matisse.
Si tratta di una produzione meno nota, privata, compagna della creatività più intima e sperimentale di Longaretti sin dagli anni cinquanta. Perché da tempo il pittore ha scoperto che "l'arte è un'armonia parallela alla natura" (Paul Cézanne) e "non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è" (Paul Klee).
(Nunzio Giustozzi, curatore).
L’Associazione Longaretti, il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio, l’Associazione Amici del Museo Civico Floriano Bodini, la Fondazione Sant’Agostino, le Scuole Manfredini di Varese (Liceo Artistico Manfredini / Spazio 1911 Arte e Caffè) sono i promotori del progetto dedicato al Maestro Trento Longaretti (1916-2017) che vede il patrocinio del Comune di Varese,il contributo di 8a+ Investimenti SGR S.p.A., della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS e la collaborazione dell’Associazione Amici del Sacro Monte di Varese.
Le mostre in programma sono a cura di Carlo Pirovano e Nunzio Giustozzi,
Il progetto si evolve poi al Sacro Monte di Varese, luogo in cui sono presenti, ad accogliere i pellegrini nel borgo sacro, due significative opere dei Maestri: il Monumento dedicato a Paolo VI (1986) in bronzo di Floriano Bodini e alle spalle di questo, percorrendo la scalinata che conduce alla Chiesa dell’Annunciata, la vetrata (1989) realizzata da Trento Longaretti che per l’occasione verrà presentata al pubblico a seguito di una pulitura.
Accanto a queste, nei Musei del borgo, nelle collezioni volute da Mons. Pasquale Macchi, sono presenti opere sia dell’artista bergamasco che del varesino Bodini. Sarà questo progetto nuova occasione per creare un percorso di visita alla scoperta di tali opere, oltre alla possibilità di assistere a un incontro in centro città, dedicato proprio ai due artisti e alla figura di Paolo VI da entrambi omaggiata con la loro arte.
Regione: Lombardia
Luogo: Museo Civico Floriano Bodini, via Marsala 11; Spazio 1911 Arte e Caffè, via Merano 3, Varese
Telefono: 339/7596939 Museo Civico Floriano Bodini; 0332/830633 Spazio 1911 Arte e Caffè
Orari di apertura: 10.30-12,30; 15-18 sabato e domenica; da lunedì a venerdì su appuntamento: info@museobodini.it
Costo: 5 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: www.museobodini.it
Sito web: www.museobodini.it; www.scuolemanfredini.it
Organizzatore: Museo Civico Floriano Bodini, Associazione Amici Museo Civico Floriano Bodini, Associazione Longaretti