Mostra Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani - Bresso
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il
AVVERTENZA: la Redazione non assume alcuna responsabilità, e pertanto non potrà essere ritenuta responsabile, per eventuali errori di indicazione delle date dei vari eventi che sono da considerare puramente indicative. Invitiamo i lettori a verificare l’esattezza delle date e degli orari di svolgimento delle varie manifestazioni, contattando preventivamente gli organizzatori ai numeri di telefono corrispondenti o visitando il sito web corrispondente.
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
-
Bresso (Milano)
Photofestival, la rassegna diffusa di fotografia d’autore in corso fino al 31 ottobre nella Città metropolitana di Milano e in alcune località lombarde, presenta la mostra dedicata al giornalista e scrittore Tiziano Terzani (1938-2004) e ne espone le opere fotografiche accompagnate dalla sue parole.
La mostra intende tramandare non solo l’eredità testuale e fotografica di uno dei più fini osservatori del nostro tempo, ma anche il messaggio all’umanità che traspare continuamente dalla sua vita: se non vogliamo soccombere a un futuro materialista, cieco e fanatico, dobbiamo rivolgere la ricerca verso noi stessi, consapevoli che solo dall’Uomo può arrivare la speranza di redenzione salvifica.
È l’inizio del 1993 e Tiziano Terzani, allora corrispondente per Der Spiegel a Bangkok, decide di dare ascolto alla profezia ricevuta da un indovino di Hong Kong nel 1976. Incomincia così quel formidabile viaggio “senz’ali” che confluirà in uno dei capisaldi della letteratura di viaggio contemporanea, Un indovino mi disse. Il monito a non volare per un anno si rivela così una preziosissima occasione.
Gli spostamenti tornano ad avere il sapore dell’attesa tipico dei viaggi di inizio secolo; le frontiere, le macchine sgangherate, i visti, le navi lente e i treni traboccanti di umanità. E soprattutto l’incontro con indovini, stregoni, astrologi e meditatori a ogni sosta del cammino non tanto per scoprire il proprio futuro quanto per mantenere il più possibile presente e vivo un passato in pericolo.
Al cuore della narrazione di Terzani c’è, fortissima, una contraddizione che si rivelerà insanabile: da un lato l’elogio della bellezza di un continente ancora antico, l’Asia, dall’altro il lamento per la sua progressiva dissoluzione nella folle corsa verso l’appiattimento occidentale.
In mezzo a questo processo che ormai appare irreversibile Terzani cerca le radici che resistono; quelle che non si arrendono a un futuro che avanza fagocitante e indifferente alla sorte di paesaggi e culture; quelle che ancora sono in grado di portare linfa ai popoli che racconta e che ritrae.
Questa mostra, resa possibile grazie all’aiuto costante di Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano e sua compagna di avventure di una vita, ha lo scopo di portare alla luce le fotografie di Tiziano Terzani, conservate presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
La mostra è curata da Nicole Pecoitz.
La mostra intende tramandare non solo l’eredità testuale e fotografica di uno dei più fini osservatori del nostro tempo, ma anche il messaggio all’umanità che traspare continuamente dalla sua vita: se non vogliamo soccombere a un futuro materialista, cieco e fanatico, dobbiamo rivolgere la ricerca verso noi stessi, consapevoli che solo dall’Uomo può arrivare la speranza di redenzione salvifica.
È l’inizio del 1993 e Tiziano Terzani, allora corrispondente per Der Spiegel a Bangkok, decide di dare ascolto alla profezia ricevuta da un indovino di Hong Kong nel 1976. Incomincia così quel formidabile viaggio “senz’ali” che confluirà in uno dei capisaldi della letteratura di viaggio contemporanea, Un indovino mi disse. Il monito a non volare per un anno si rivela così una preziosissima occasione.
Gli spostamenti tornano ad avere il sapore dell’attesa tipico dei viaggi di inizio secolo; le frontiere, le macchine sgangherate, i visti, le navi lente e i treni traboccanti di umanità. E soprattutto l’incontro con indovini, stregoni, astrologi e meditatori a ogni sosta del cammino non tanto per scoprire il proprio futuro quanto per mantenere il più possibile presente e vivo un passato in pericolo.
Al cuore della narrazione di Terzani c’è, fortissima, una contraddizione che si rivelerà insanabile: da un lato l’elogio della bellezza di un continente ancora antico, l’Asia, dall’altro il lamento per la sua progressiva dissoluzione nella folle corsa verso l’appiattimento occidentale.
In mezzo a questo processo che ormai appare irreversibile Terzani cerca le radici che resistono; quelle che non si arrendono a un futuro che avanza fagocitante e indifferente alla sorte di paesaggi e culture; quelle che ancora sono in grado di portare linfa ai popoli che racconta e che ritrae.
Questa mostra, resa possibile grazie all’aiuto costante di Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano e sua compagna di avventure di una vita, ha lo scopo di portare alla luce le fotografie di Tiziano Terzani, conservate presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
La mostra è curata da Nicole Pecoitz.
Regione: Lombardia
Luogo: Oxy.gen, via Campestre
Telefono: 02/665241
Orari di apertura: 16-18,30; sabato e festivi 14,30-18
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.oxygen.milano.it; www.milanophotofestival.it
Organizzatore: Oxy.gen Zambon e Parco Nord Milano