Mostra Stefano Peroli. Figure nel paesaggio - Bologna
A cura di Manuela Vaccarone
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Bologna
La mostra dedicata a Stefano Peroli (Milano 1958) presenta una selezione delle sue opere.
Secondo la teoria della Gestalt, alla percezione visiva umana si applica un principio di preferenza gerarchica che individua in un’immagine l’elemento denominato “figura” e un campo restante definito “sfondo”.
Per una certa storia della pittura, la selezione di uno dei cardini della visione potrebbe aver dato luogo allo sviluppo di due generi distinti: il ritratto e il paesaggio.
Stefano Peroli sembra optare per una scelta drastica e radicale: eliminare la figura dal paesaggio e viceversa. Non si tratta di una cancellazione, si assiste piuttosto a una concentrazione di sforzi, a una riflessione sull’energia potenziale del quadro.
Accade, come in Senza titolo (2011), che l’orizzonte si schiacci fino alla base della tela, producendo un esile profilo montano nel quale si rispecchia una veduta cara all’artista, il resto della superficie rimane privo di pigmento occupato da una griglia che suddivide lo spazio come a prefigurare un’ipotetica composizione futura.
Così come nei paesaggi, anche per i cicli delle Figure e delle Teste il dato primario affonda in una tensione tra poli in opposizione.
Alla base di questi dipinti è il sottile limite tra gesto e sembianza, il primo infatti si ripete, tentativo dopo tentativo, per rimanere
in bilico tra forma (form) e figura (shape), mentre la seconda appare e scompare a seconda della posizione dell’occhio di chi
guarda.
Gli occhi e lo sguardo sono per certi versi al centro della poetica di Stefano Peroli e, specialmente nelle Teste, ciò risulta
ancora più evidente. Mentre la conformazione dei visi, dei corpi, si emancipa dalla macchia per tendere verso la sagoma, il vero
punto di attrazione sono palpebre chiuse, bulbi oculari, linee in procinto di schiudersi, fino ad occhi completamente aperti.
Testo critico : Claudio Musso.
Dida: Stefano Peroli, Due teste nel paesaggio, olio su tela, cm 90 x 90
Secondo la teoria della Gestalt, alla percezione visiva umana si applica un principio di preferenza gerarchica che individua in un’immagine l’elemento denominato “figura” e un campo restante definito “sfondo”.
Per una certa storia della pittura, la selezione di uno dei cardini della visione potrebbe aver dato luogo allo sviluppo di due generi distinti: il ritratto e il paesaggio.
Stefano Peroli sembra optare per una scelta drastica e radicale: eliminare la figura dal paesaggio e viceversa. Non si tratta di una cancellazione, si assiste piuttosto a una concentrazione di sforzi, a una riflessione sull’energia potenziale del quadro.
Accade, come in Senza titolo (2011), che l’orizzonte si schiacci fino alla base della tela, producendo un esile profilo montano nel quale si rispecchia una veduta cara all’artista, il resto della superficie rimane privo di pigmento occupato da una griglia che suddivide lo spazio come a prefigurare un’ipotetica composizione futura.
Così come nei paesaggi, anche per i cicli delle Figure e delle Teste il dato primario affonda in una tensione tra poli in opposizione.
Alla base di questi dipinti è il sottile limite tra gesto e sembianza, il primo infatti si ripete, tentativo dopo tentativo, per rimanere
in bilico tra forma (form) e figura (shape), mentre la seconda appare e scompare a seconda della posizione dell’occhio di chi
guarda.
Gli occhi e lo sguardo sono per certi versi al centro della poetica di Stefano Peroli e, specialmente nelle Teste, ciò risulta
ancora più evidente. Mentre la conformazione dei visi, dei corpi, si emancipa dalla macchia per tendere verso la sagoma, il vero
punto di attrazione sono palpebre chiuse, bulbi oculari, linee in procinto di schiudersi, fino ad occhi completamente aperti.
Testo critico : Claudio Musso.
Dida: Stefano Peroli, Due teste nel paesaggio, olio su tela, cm 90 x 90
Regione: Emilia Romagna
Luogo: AF Gallery, via dei Bersaglieri 5/e
Telefono: 051/229544
Orari di apertura: 10,30-12,30; 15,30-18,30. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.afgallery.it
Organizzatore: AF Gallery