Mostra Splendori del Settecento sul Lago di Como: Villa Carlotta e i marchesi Clerici - Tremezzina

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Tremezzina (Como)
La mostra è dedicata alla prima fase delle vicende della villa, vale a dire dalla fine del Seicento, epoca in cui fu costruita per volontà dei marchesi Clerici, arrivando fino al 1801, anno in cui l’ultimo erede della famiglia, Claudia Clerici Bigli, vendette il complesso a Giovanni Battista Sommariva, celebre collezionista d’arte neoclassica.
L'esposizione ruota attorno a un nucleo di dipinti barocchi che fin dall’origine appartenevano al patrimonio della villa e rappresentano la più importante testimonianza superstite sul lago di Como del gusto e della committenza artistica dei Clerici.
Si tratta dei tre grandi quadri che decoravano l’Oratorio di San Francesco Saverio fatto costruire dai marchesi a servizio della loro residenza di villeggiatura e la loro realizzazione fu affidata a tre dei maggiori artisti attivi in Lombardia alla fine del Seicento: Legnanino, Filippo Abbiati e Paolo Cazzaniga.
Una sezione della mostra sarà invece incentrata sulla spettacolare serie di stampe settecentesche di Marcantonio Dal Re, da poco entrate a far parte delle collezioni del museo, che raffigurano la villa e il suo giardino all’epoca in cui era di proprietà del marchese Anton Giorgio Clerici, ultimo grande esponente del ramo principale della casata.
Le stampe, che mostrano l’edificio, la sua pianta e il giardino, consentono immediatamente di comprendere la magnificenza aristocratica del complesso e quanto l’impianto dell’area di fronte alla villa, dominata dalla monumentale scala a doppia rampa e dalla fontana di Arione, sia ancora sostanzialmente aderente al progetto fatto realizzare dai Clerici tra Sei e Settecento.
Ai marchesi Clerici viene dedicata una sezione specifica, in cui sono presentati alcuni ritratti di membri del casato e le stampe settecentesche di Marcantonio Dal Re raffiguranti le loro dimore e le residenze di villeggiatura.
A latere è prevista la presentazione di una serie di abiti maschili e femminili del XVIII secolo, in prestito da un’importante collezione privata.
Nell’ottica di un’efficace integrazione tra opere esposte e contesto vengono dedicati approfondimenti specifici alle testimonianze risalenti all’epoca dei Clerici ancora individuabili nella villa e nel parco, a partire dalla serie di statue mitologiche collocate sulla balaustrata verso il lago per giungere fino alla fontana di Arione e alle scenografiche rampe di scale che collegano la parte bassa del giardino all’ingresso dell’edificio.
All’interno, invece, il lascito più evidente della prima fase di storia della villa è la decorazione di alcune stanze al secondo piano, dove una fascia con finte architetture e fiori, affrescata nel ‘700, si confronta con i soffitti lignei dipinti, del tipo detto ‘a passasotto’, tipico delle residenze aristocratiche lombarde del XVII e XVIII secolo.
L'esposizione ruota attorno a un nucleo di dipinti barocchi che fin dall’origine appartenevano al patrimonio della villa e rappresentano la più importante testimonianza superstite sul lago di Como del gusto e della committenza artistica dei Clerici.
Si tratta dei tre grandi quadri che decoravano l’Oratorio di San Francesco Saverio fatto costruire dai marchesi a servizio della loro residenza di villeggiatura e la loro realizzazione fu affidata a tre dei maggiori artisti attivi in Lombardia alla fine del Seicento: Legnanino, Filippo Abbiati e Paolo Cazzaniga.
Una sezione della mostra sarà invece incentrata sulla spettacolare serie di stampe settecentesche di Marcantonio Dal Re, da poco entrate a far parte delle collezioni del museo, che raffigurano la villa e il suo giardino all’epoca in cui era di proprietà del marchese Anton Giorgio Clerici, ultimo grande esponente del ramo principale della casata.
Le stampe, che mostrano l’edificio, la sua pianta e il giardino, consentono immediatamente di comprendere la magnificenza aristocratica del complesso e quanto l’impianto dell’area di fronte alla villa, dominata dalla monumentale scala a doppia rampa e dalla fontana di Arione, sia ancora sostanzialmente aderente al progetto fatto realizzare dai Clerici tra Sei e Settecento.
Ai marchesi Clerici viene dedicata una sezione specifica, in cui sono presentati alcuni ritratti di membri del casato e le stampe settecentesche di Marcantonio Dal Re raffiguranti le loro dimore e le residenze di villeggiatura.
A latere è prevista la presentazione di una serie di abiti maschili e femminili del XVIII secolo, in prestito da un’importante collezione privata.
Nell’ottica di un’efficace integrazione tra opere esposte e contesto vengono dedicati approfondimenti specifici alle testimonianze risalenti all’epoca dei Clerici ancora individuabili nella villa e nel parco, a partire dalla serie di statue mitologiche collocate sulla balaustrata verso il lago per giungere fino alla fontana di Arione e alle scenografiche rampe di scale che collegano la parte bassa del giardino all’ingresso dell’edificio.
All’interno, invece, il lascito più evidente della prima fase di storia della villa è la decorazione di alcune stanze al secondo piano, dove una fascia con finte architetture e fiori, affrescata nel ‘700, si confronta con i soffitti lignei dipinti, del tipo detto ‘a passasotto’, tipico delle residenze aristocratiche lombarde del XVII e XVIII secolo.
Regione: Lombardia
Luogo: Villa Carlotta, via Regina 2
Telefono: 0344/40405
Orari di apertura: 10-18
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.villacarlotta.it
Sito web: www.villacarlotta.it
Organizzatore: Ente Villa Carlotta
