Mostra Shūsaku Arakawa. Il colore della mente - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
La Galleria Milano ospita una mostra di Shūsaku Arakawa (Nagoya,1936 - Manhattan, 2010) artista e architetto giapponese, figura imprescindibile del concettuale internazionale, la cui ricerca è volta ai meccanismi mentali e alla decodifica del mondo attraverso categorie filosofiche.
L’esposizione si inserisce in un percorso di recupero e ricerca filologica che la Galleria Milano sta portando avanti su alcuni degli artisti con cui ha lavorato in passato, tra cui Enzo Mari e Betty Danon. Ad Arakawa sono state dedicate due personali nel 1983 e nel 2005, quest’ultima insieme a Madeline Gins.
In esposizione sono tele, carte e grafiche degli anni Sessanta e dei primi Settanta, dove l'artista analizza il rapporto tra spazio e tempo in una sintesi che lui stesso definisce come filosofia del vuoto, o blank.
Le sue tele, di grandi dimensioni ma mai omogenee, sono piene di “punti focali”, addensamenti di frecce, tubi, elementi rotanti, lettere e parole come mistake, a rappresentare il continuo cortocircuito di significazione in cui si incaglia l’uomo. Frequente è anche bottomless, una sorta di piramide quadrangolare che, nel bianco della tela, appare come un oggetto misterioso, sovvertito e sospeso.
Saranno proiettate anche le sue due opere filmiche, Why Not (A Serenade of Eschatological Ecology), 1970 e For Example (A Critique of Never), 1971, quest’ultimo, nella versione italiana, con voice over di Vincenzo Agnetti.
L’esposizione si inserisce in un percorso di recupero e ricerca filologica che la Galleria Milano sta portando avanti su alcuni degli artisti con cui ha lavorato in passato, tra cui Enzo Mari e Betty Danon. Ad Arakawa sono state dedicate due personali nel 1983 e nel 2005, quest’ultima insieme a Madeline Gins.
In esposizione sono tele, carte e grafiche degli anni Sessanta e dei primi Settanta, dove l'artista analizza il rapporto tra spazio e tempo in una sintesi che lui stesso definisce come filosofia del vuoto, o blank.
Le sue tele, di grandi dimensioni ma mai omogenee, sono piene di “punti focali”, addensamenti di frecce, tubi, elementi rotanti, lettere e parole come mistake, a rappresentare il continuo cortocircuito di significazione in cui si incaglia l’uomo. Frequente è anche bottomless, una sorta di piramide quadrangolare che, nel bianco della tela, appare come un oggetto misterioso, sovvertito e sospeso.
Saranno proiettate anche le sue due opere filmiche, Why Not (A Serenade of Eschatological Ecology), 1970 e For Example (A Critique of Never), 1971, quest’ultimo, nella versione italiana, con voice over di Vincenzo Agnetti.
Regione: Lombardia
Luogo: Galleria Milano, via Manin 13, via Turati 14
Telefono: 02/29000352
Orari di apertura: 10-13,30; 15-19. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.galleriamilano.com
Organizzatore: Galleria Milano