Mostra Sguardi Plurali - Torino

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 10/12/2021 Aggiornato il 10/12/2021
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Torino
In mostra, 45 scatti risultato della positiva partecipazione al concorso fotografico “Sguardi Plurali” rivolto a giovani fotografi sui temi della migrazione e delle seconde generazioni.
L’esposizione nasce infatti proprio da un bando al quale hanno risposto 19 autori. Le storie di ciascuno di essi sono differenti: alcuni sono richiedenti asilo e rifugiati, altri sono cittadini italiani o in attesa di diventarlo. Anche la fotografia assolve, così, nelle loro vite a differenti scopi e progetti: mezzo di denuncia sociale, strumento attraverso cui portare avanti una ricerca intima sulla propria identità, oppure forma di espressione scelta all’interno di un percorso artistico più o meno avviato.

In mostra si trovano i progetti presentati da Oleksandra Horobets (Ucraina, 1997), Karim El Maktafi (Desenzano del Garda, 1992) e Danielle Souza da Silva (Fortaleza, Brasile, 1997), vincitori in ordine del primo, secondo e terzo premio, oltre a uno scatto per ciascuno di tutti i partecipanti al bando, in un caleidoscopio di storie e suggestioni in grado di restituire le molteplici sfaccettature di questa società.

Ciò che emerge in maniera significativa da questi lavori è la necessità di testimoniare un vissuto personale, che assume però una connotazione collettiva grazie al potere narrativo dell’immagine fotografica.

Con Kolobok Oleksandra Horobets racconta il doloroso rapporto a distanza con la madre attraverso il filtro di una fiaba popolare ucraina. Nelle immagini da lei utilizzate, materiale d’archivio e fotografia costruita si mescolano in un alternarsi di piani e tempi differenti che compongono una commovente ricerca delle proprie radici.

Il fotografo italo-marocchino Karim El Maktafi si interroga sulla situazione di ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia, senza però essere riconosciuti appieno come cittadini. Costruito con un approccio tipicamente documentario, They call us second generation trasmette il senso di sospensione di chi, come lui, è costretto in bilico fra il senso di appartenenza ad un luogo e lo sguardo di chi ancora lo considera straniero.

Anche per Danielle Souza da Silva il proprio vissuto personale diventa lo stimolo per la costruzione di un Diario di bordo, dove parole e fotografie formano un puzzle di città, persone, ricordi e suggestioni. Un insieme di frammenti intimi e delicati, nel quale i luoghi diventano porti in cui approdare in una continua esplorazione del mondo.
Regione: Piemonte
Luogo: Project Room di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18
Telefono: 011/0881150
Orari di apertura: 11-19; giovedì 11-21. Martedì chiuso
Costo: Ingresso libero in Project Room
Dove acquistare: 0 - ingresso libero in Project Room
Sito web: www.camera.to
Organizzatore: CAMERA, FIERI - Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione in collaborazione con Società Umanitaria