Mostra Saverio Bonelli. IL PESO DELLE PAROLE - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
Un’esperienza multisensoriale, nata in forma collaborativa e di co-progettazione tra il mondo scientifico-riabilitativo e quello artistico, affini nell’impegno al supporto dell’espressività.
Apre il percorso la mostra di Saverio Bonelli (Poggibonsi, 1991), a cura di Giulia Restifo, che permette di entrare in un mondo in cui esprimersi è visibilmente faticoso ma dove, al tempo stesso, si ampliano le modalità di relazione con l’altro.
Proseguendo si entrerà in uno spazio all’interno del quale alcune postazioni audio-video consentiranno di far vivere in maniera immersiva l’esperienza della balbuzie.
La mostra si inserisce nel percorso della VIVAVOCE WEEK: cinque giorni di incontri ed eventi a ingresso libero per raccontare la materia più recondita, personale e trascurata che ci costituisce, la nostra voce.
L’allestimento della mostra, progettato da Michela Genghini, attraversa stanze effimere realizzate da tende sospese, per restituire quell’idea di leggerezza in grado di predisporre il visitatore a viverne l’esperienza con spirito di apertura e condivisione.
Le opere, diverse per natura e metodo di realizzazione, riescono però a raggiungere tutte il medesimo obiettivo: sovrastano il rumore circostante e ci portano a entrare in sintonia con l'artista e con noi stessi. Ad esempio Vite (2024) riflette sulle dissonanze, concepite in musica come disaccordi e contrasti che prendono qui la forma di intervalli e respiri: in questa opera video l’artista racconta la sua storia attraverso uno strumento musicale.
Le parole, le pause, i blocchi e i silenzi sono stati tradotti integralmente prima in note musicali, poi riportate sul nastro e successivamente suonate dal meccanismo del carillon. Bonelli così pone uno scarto quasi accidentale alla continuità dell’ascolto di un pentagramma che suona seguendo un movimento caricato a mano, quasi come un carillon che produce nuovo senso e musica altra, musica nuova.
Il secondo momento del percorso è lo spazio Nel caos della balbuzie che porterà a vivere in prima persona e in maniera immersiva l'esperienza destabilizzante della balbuzie.
Si è scelto di rappresentare due scene icastiche nelle quali il visitatore, mediante una tecnologia sviluppata dal Centro Medico Vivavoce, viene indotto alla perdita delle parole e quindi a vivere un’esperienza destabilizzante: l’aula scolastica con la cattedra che simboleggia il momento dell’interrogazione e il bancone di un bar, luogo di socializzazione per eccellenza.
Due momenti fortemente problematici per chi vive la fatica della balbuzie.
Con gli occhi del bambino, terza tappa del percorso, è una rassegna di disegni di bambini e ragazzi affetti da balbuzie raccolti dall’Associazione Vivavoce in questi ultimi anni: una rappresentazione della balbuzie e del voice shaming attraverso lo sguardo sincero e senza filtri dei più piccoli.
Il percorso si chiude con un video realizzato dallʼAssociazione Vivavoce che vuole proporre ai visitatori un messaggio di consapevolezza e inclusione. Il claim ogni voce ha la sua storia costituisce la soglia dʼaccesso ideale alla sala Il mondo nel cuore attraverso le parole, dove per tutta la settimana si ascolteranno esperienze, testimonianze e storie di voci, appassionate, sensibili ma soprattutto vive.
Apre il percorso la mostra di Saverio Bonelli (Poggibonsi, 1991), a cura di Giulia Restifo, che permette di entrare in un mondo in cui esprimersi è visibilmente faticoso ma dove, al tempo stesso, si ampliano le modalità di relazione con l’altro.
Proseguendo si entrerà in uno spazio all’interno del quale alcune postazioni audio-video consentiranno di far vivere in maniera immersiva l’esperienza della balbuzie.
La mostra si inserisce nel percorso della VIVAVOCE WEEK: cinque giorni di incontri ed eventi a ingresso libero per raccontare la materia più recondita, personale e trascurata che ci costituisce, la nostra voce.
L’allestimento della mostra, progettato da Michela Genghini, attraversa stanze effimere realizzate da tende sospese, per restituire quell’idea di leggerezza in grado di predisporre il visitatore a viverne l’esperienza con spirito di apertura e condivisione.
Le opere, diverse per natura e metodo di realizzazione, riescono però a raggiungere tutte il medesimo obiettivo: sovrastano il rumore circostante e ci portano a entrare in sintonia con l'artista e con noi stessi. Ad esempio Vite (2024) riflette sulle dissonanze, concepite in musica come disaccordi e contrasti che prendono qui la forma di intervalli e respiri: in questa opera video l’artista racconta la sua storia attraverso uno strumento musicale.
Le parole, le pause, i blocchi e i silenzi sono stati tradotti integralmente prima in note musicali, poi riportate sul nastro e successivamente suonate dal meccanismo del carillon. Bonelli così pone uno scarto quasi accidentale alla continuità dell’ascolto di un pentagramma che suona seguendo un movimento caricato a mano, quasi come un carillon che produce nuovo senso e musica altra, musica nuova.
Il secondo momento del percorso è lo spazio Nel caos della balbuzie che porterà a vivere in prima persona e in maniera immersiva l'esperienza destabilizzante della balbuzie.
Si è scelto di rappresentare due scene icastiche nelle quali il visitatore, mediante una tecnologia sviluppata dal Centro Medico Vivavoce, viene indotto alla perdita delle parole e quindi a vivere un’esperienza destabilizzante: l’aula scolastica con la cattedra che simboleggia il momento dell’interrogazione e il bancone di un bar, luogo di socializzazione per eccellenza.
Due momenti fortemente problematici per chi vive la fatica della balbuzie.
Con gli occhi del bambino, terza tappa del percorso, è una rassegna di disegni di bambini e ragazzi affetti da balbuzie raccolti dall’Associazione Vivavoce in questi ultimi anni: una rappresentazione della balbuzie e del voice shaming attraverso lo sguardo sincero e senza filtri dei più piccoli.
Il percorso si chiude con un video realizzato dallʼAssociazione Vivavoce che vuole proporre ai visitatori un messaggio di consapevolezza e inclusione. Il claim ogni voce ha la sua storia costituisce la soglia dʼaccesso ideale alla sala Il mondo nel cuore attraverso le parole, dove per tutta la settimana si ascolteranno esperienze, testimonianze e storie di voci, appassionate, sensibili ma soprattutto vive.
Regione: Lombardia
Luogo: Casa degli Artisti, corso Garibaldi 89A/via Tommaso da Cazzaniga
Telefono: 349/0525867
Orari di apertura: 12-20. Lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: https://associazionevivavoce.it/
Organizzatore: Casa degli Artisti in collaborazione con l'Associazione Vivavoce