Mostra Sabine Weiss. La poesia dell’istante - Venezia
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il
AVVERTENZA: la Redazione non assume alcuna responsabilità, e pertanto non potrà essere ritenuta responsabile, per eventuali errori di indicazione delle date dei vari eventi che sono da considerare puramente indicative. Invitiamo i lettori a verificare l’esattezza delle date e degli orari di svolgimento delle varie manifestazioni, contattando preventivamente gli organizzatori ai numeri di telefono corrispondenti o visitando il sito web corrispondente.
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
-
Venezia
La Casa dei Tre Oci di Venezia presenta la più ampia retrospettiva mai realizzata finora, la prima in Italia, dedicata alla fotografa franco-svizzera Sabine Weiss (Saint-Gingolph, Svizzera, 1924 - Parigi, 2021) tra le maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis.
L’esposizione è il primo e più importante tributo alla sua carriera, con oltre 200 fotografie.
Unica fotografa donna del dopoguerra ad aver esercitato questa professione così a
lungo e in tutti i campi della fotografia, dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda
agli scatti di strada con particolare attenzione ai volti dei bambini, fino ai numerosi
viaggi per il mondo, Sabine Weiss, che ha potuto partecipare attivamente alla
costruzione di questo percorso espositivo, aveva aperto i suoi archivi personali,
conservati a Parigi, per raccontare, per la prima volta in maniera ampia e strutturata,
la sua straordinaria storia e il suo lavoro.
Gli scatti esposti tra i quali diversi inediti, come la serie dedicata ai manicomi, realizzata durante l'inverno 1951-1952 in Francia nel dipartimento dello Cher, e rimasta parzialmente inedita fino a oggi, ripercorrono insieme a diverse pubblicazioni e riviste dell'epoca l’intera carriera di Weiss, dagli esordi nel 1935 agli anni ’80.
Fin dall'inizio, Sabine Weiss, come testimoniano in mostra le foto dei bambini e dei passanti, dirige il suo obiettivo sui corpi e sui gesti, immortalando emozioni e sentimenti, in linea con la fotografia umanista francese.
Uno dei nuclei principali della rassegna racconta proprio gli anni ’50 del Novecento, momento del riconoscimento internazionale della fotografa.
Una sezione del percorso è poi dedicata ai suoi ritratti di pittori, scultori, attori e
musicisti.
Il percorso riserva ampio spazio anche ai lavori realizzati a partire dagli anni ‘80,
all’età di sessant’anni, durante i suoi viaggi in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria
ed Egitto.
Oltre alle fotografie, in mostra verranno presentati anche alcuni estratti da film
documentari a lei dedicati ("La Chambre Noire" del 1965; “Sabine Weiss” nel 2005;
"Il mio lavoro come fotografa" del 2014) nei quali la fotografa ha raccontato, in
diversi periodi della sua vita, il suo percorso artistico, le sue esperienze di viaggio e
la difficoltà di essere una fotografa donna.
Curata da Virginie Chardin, la retrospettiva è promossa dalla Fondazione di Venezia, realizzata da Marsilio Arte in collaborazione con Berggruen Institute, prodotta dallo studio Sabine Weiss di Parigi e da Laure Delloye-Augustins, con il sostegno di Jeu de Paume e del Festival internazionale Les Rencontres de la photographie d'Arles.
L’esposizione è il primo e più importante tributo alla sua carriera, con oltre 200 fotografie.
Unica fotografa donna del dopoguerra ad aver esercitato questa professione così a
lungo e in tutti i campi della fotografia, dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda
agli scatti di strada con particolare attenzione ai volti dei bambini, fino ai numerosi
viaggi per il mondo, Sabine Weiss, che ha potuto partecipare attivamente alla
costruzione di questo percorso espositivo, aveva aperto i suoi archivi personali,
conservati a Parigi, per raccontare, per la prima volta in maniera ampia e strutturata,
la sua straordinaria storia e il suo lavoro.
Gli scatti esposti tra i quali diversi inediti, come la serie dedicata ai manicomi, realizzata durante l'inverno 1951-1952 in Francia nel dipartimento dello Cher, e rimasta parzialmente inedita fino a oggi, ripercorrono insieme a diverse pubblicazioni e riviste dell'epoca l’intera carriera di Weiss, dagli esordi nel 1935 agli anni ’80.
Fin dall'inizio, Sabine Weiss, come testimoniano in mostra le foto dei bambini e dei passanti, dirige il suo obiettivo sui corpi e sui gesti, immortalando emozioni e sentimenti, in linea con la fotografia umanista francese.
Uno dei nuclei principali della rassegna racconta proprio gli anni ’50 del Novecento, momento del riconoscimento internazionale della fotografa.
Una sezione del percorso è poi dedicata ai suoi ritratti di pittori, scultori, attori e
musicisti.
Il percorso riserva ampio spazio anche ai lavori realizzati a partire dagli anni ‘80,
all’età di sessant’anni, durante i suoi viaggi in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria
ed Egitto.
Oltre alle fotografie, in mostra verranno presentati anche alcuni estratti da film
documentari a lei dedicati ("La Chambre Noire" del 1965; “Sabine Weiss” nel 2005;
"Il mio lavoro come fotografa" del 2014) nei quali la fotografa ha raccontato, in
diversi periodi della sua vita, il suo percorso artistico, le sue esperienze di viaggio e
la difficoltà di essere una fotografa donna.
Curata da Virginie Chardin, la retrospettiva è promossa dalla Fondazione di Venezia, realizzata da Marsilio Arte in collaborazione con Berggruen Institute, prodotta dallo studio Sabine Weiss di Parigi e da Laure Delloye-Augustins, con il sostegno di Jeu de Paume e del Festival internazionale Les Rencontres de la photographie d'Arles.
Regione: Veneto
Luogo: Casa dei Tre Oci, Fondamenta delle Zitelle 43, Giudecca
Telefono: 041/2412332
Orari di apertura: 11-19. Martedì chiuso
Costo: 13 euro; ridotto 11 euro
Dove acquistare: www.ticketone.it/city/venezia
Sito web: www.treoci.org
Organizzatore: Marsilio Arte in collaborazione con Berggruen Institute,